Politica

Mani sulla cultura e sugli Scavi, dossier choc contro le associazioni grilline. In ballo 140 milioni

Pubblicato

il

Le mani sulla città probabilmente non conviene metterle in questo momento storico. Sulla cultura invece sì. E’ di oggi un servizio di Metropolis che parla di un dossier politico sui progetti di sviluppo degli Scavi di Stabia. Un improvviso pullulare di associazioni e fondazioni con l’obiettivo di mettere le mani su una pioggia di milioni in arrivo per la costituzione del parco archeologico e del museo alla Reggia di Quisisana.

Associazioni di ispirazione grillina avrebbero già messo nel mirino l’opportunità di gestire i processi culturali una volta avvenuta la valorizzazione degli scavi archeologici di Stabia sulla collina di Varano. Non a caso è del Movimento Cinque Stelle la mozioni presentata e approvata dal consiglio regionale della Campania, riguardo la perimetrazione del nascituro parco archeologico di Stabiae.

In ballo ci sono 140 milioni di euro, quelli promessi anche da Franceschini (attuale ministro dei Beni Culturali) per valorizzare il sito archeologico e creare il museo nella Reggia di Quisisana. Ma qualcuno ha già pensato di mettere le mani sul finanziamento preparando progetti ancora prima dello stanziamento definitivo di tali somme. C’è qualcuno che la sa lunga e tenterà di sfruttare anche la trasformazione urbanistica in atto con l’approvazione del Dos e l’avvio del nuovo Puc.

L’obiettivo, secondo il dossier di cui dà notizia Metropolis, è quello di separare l’area archeologica di Stabia dal resto della città, una piccola Pompei insomma.

Così facendo si rischia una nuova Marina di Stabia, altro tema che approderà nei prossimi giorni a Palazzo Farnese, anche se l’incartamento del progetto sulle opere a terra del porto turistico restano ancora top secret. Ne consiglieri di maggioranza (o almeno non è dato sapere), né quelli di opposizione hanno in mano la variante chiesta dalla società che gestisce il porto e che negli anni 2000 ha ricevuto una pioggia di milioni per realizzare la più grande opera compiuta nella storia di Castellammare. Il timore fondato è che nel progetto ci sia ancora e solo spazio per le villette vip, abbandonando l’idea di creare un polo turistico-ricettivo e quindi votato allo sviluppo dell’area Nord di Castellammare. Un’altra isola nel deserto, così come rischia di diventare anche il polo culturale di Varano-Quisisana.

DANIELE DI MARTINO

Leggi anche

Exit mobile version