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Cronaca

Coronavirus, morto operaio di Fincantieri a Muggiano. Il cordoglio dell’azienda e delle tute blu

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fincantieri

Un capo officina dello stabilimento Fincantieri del Muggiano è deceduto questa mattina all’ospedale Sant’Andrea della Spezia per coronavirus. La notizia è stata confermata dall’azienda che esprime cordoglio. Il 54enne rappresenterebbe il primo contagiato tra le file delle tute blù dell’azienda cantieristica navale. Un tragico destino che ha colpito al cuore tutte le maestranze impiegate negli stabilimenti della penisola. Da Monfalcone a Palermo, passando per Marghera, Sestri Levante, Riva Trigoso, Muggiano, Ancona e Castellammare di Stabia sono tanti i messaggi di cordoglio e soprattutto lo spirito di solidarietà che ora più che mai unisce tutte le tute blu del più grande complesso della cantieristica navale a livello mondiale.
Lo sfortunato operaio era stato ricoverato nei giorni scorsi, ma le sue condizioni sono peggiorate in pochissimo tempo. Ha lottato in un letto del reperto di terapia intensiva, ma a nulla sono valsi gli sforzi del personale sanitario in questa lotta contro un male oscuro che sta mettendo in ginocchio l’intera Italia.
“Allarme per i lavoratori, tutele per tutti”. questo il grido di allarme lanciato dalla Fiom CGIL alla vigilia della chiusura di tutti gli stabilimenti italiani decisa dalla direzione triestina. Nello stabilimento spezzino, intanto, nei giorni scorsi è scattato il protocollo per analizzare i contatti avuti dalla persona negli ultimi giorni, anche se la stessa non era presente in azienda da circa 13 giorni perché già in malattia. Fincantieri predispose la sanificazione di tutti gli ambienti.
Ma nel frattempo scoppia la protesta per quello che è considerata una vera e propria tragedia annunciata, anche alla luce degli ultimi accadimenti che hanno visto l’azienda chiudere i battenti lo scorso 16 marzo.
Le attività produttive riprenderanno (se possibile) dopo il 29 marzo e fino a quella data gli 8.900 lavoratori del gruppo saranno in ferie collettive. Una decisione presa unilateralmente dal gruppo controllato al 72,3% dalla Cassa depositi e prestiti. Dunque dallo Stato. La scelta era stata annunciata la scorsa settimana , nelle stesse ore in cui le parti sociali predisponevano con il governo il protocollo condiviso che ha fissato le coordinate per comportamento delle fabbriche di fronte a Covid-19 ed a quel documento si appellano la Fiom-Cgil e la Fim-Cisl che hanno scritto a Fincantieri e alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. E ribadita mentre da palazzo Chigi il decreto di sostegno a imprese e lavoratori trovava luce, comprensivo degli ammortizzatori sociali. Oltre ai quasi 9000 diretti, il caso coinvolge altri circa 30mila operai delle società dell’appalto e del subappalto, ferme da oggi anche quelle. Almeno sulla carta, perchè l’universo dell’indotto collegato a Fincantieri è da sempre una terra di nessuno dove diritti e tutele dei lavoratori (per lo più extracomunitari) stentano a diffondersi uniformemente. I cantieri del gruppo sono a Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venezia), Ancona, Sestri Ponente (Genova), Riva Trigoso (Genova), Muggiano (La Spezia), Castellammare di Stabia (Napoli) e Palermo. Casi di contagio ci sono stati in almeno metà degli stabilimenti.
“Circa l’utilizzo dell’anticipo ferie da parte dei lavoratori a copertura del periodo di fermata – si legge nella lettera – Fiom e Fim chiedono il rispetto del protocollo sottoscritto da sindacati e organizzazioni datoriali su invito del gverno. E nello specifico, di utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali (par, rol, banca ore) generalmente finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione. Nel caso l’utilizzo degli istituti non risultasse sufficiente – prosegue il documento – si utilizzeranno i periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti”. A tutt’ora la richiesta dei sindacati non ha avuto riscontri e dalla Fincantieri fanno sapere che fa fede quanto deciso e comunicato venerdì scorso dall’azienda: “Nella consapevolezza – scriveva Fincantieri in una nota – che la sospensione delle attività per un periodo di 14 giorni è coerente con le indicazioni imposte dalle autorità sanitarie in tema di quarantena al fine di ridurre le possibilità di contagio, rispondere alle misure governative di restrizione, nonchè consentire a tutti i lavoratori di porre in essere adeguati comportamenti per affrontare l’emergenza”.
Sempre secondo Fincantieri, la misura adottata consentirà “di ripartire ‘ventre a terra’ per salvaguardare il futuro dell’azienda e del Paese e, peraltro, non si tradurrà in una perdita economica per i lavoratori, salvaguardando la continuità operativa dell’azienda, il mantenimento dei livelli occupazionali e la credibilità guadagnata da Fincantieri con la propria clientela nazionale ed estera e quest’ultima potrà trovare l’assicurazione, a situazione normalizzata, che le consegne successive saranno rispettate adempiendo alle scadenze di contratto”. Il sindacato la pensa diversamente, anche la Uil che pur non firmando la lettera con Fiom e Fim per voce del coordinatore nazionale del settore cantieristico, Michele Paliani, considera “non corretta la scelta di utilizzare le ferie collettive, gravando sui dipendenti”.
Roberto D’Andrea, coordinatore nazionale della Fiom, spiega e articola la posizione dei lavoratori di Fincantieri: “Avevamo proposto all’azienda di procedere ad un periodo iniziale di cassa integrazione per consentire la sanificazione dei cantieri, decidendo poi cosa fermare e cosa far ripartire. Il lavoro a bordo delle navi ovviamente va fermato, ma per gli impiegati, che sono il 55% della forza lavoro diretta, ci sarebbe lo smart working, mentre per l’attività all’aperto, come i bacini dove ad esempio si lavora ai tronconi del ponte Morandi, magari non fermare l’attività”. D’Andrea contesta a Fincantieri anche la tesi dello stop necessario adesso per non compromettere le consegne: “Dicono che in estate si procederà con il lavoro sospeso ora, ma oltre al fatto che i contratti commerciali non prevedono penali in caso di pandemia, vorrei far notare che difficilmente il mercato delle navi da crociera si riprenderà in tempi brevi. Dunque è incomprensibile tutta questa fretta di mettere le mani avanti, scaricando i costi sui lavoratori”. Il danno oltre alla beffa si direbbe. E intanto oggi le tute blu piangono la prima vittima tra le loro fila. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK 


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Cronaca

Il nuovo clan di Moscarella imponeva il pizzo a La Sonrisa. Indagato anche Polese

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C’è anche Sabato Polese tra gli indagati di un’inchiesta su un nuovo clan di camorra di Castellammare di Stabia. Il fratello del defunto boss delle Cerimonie è indagato per favoreggiamento, in quanto avrebbe rivelato particolari dell’inchiesta in corso proprio a carico del clan del rione Moscarella, il cosiddetto Terzo Sistema di Castellammare.

L’inchiesta

Il clan sarebbe stato guidato – secondo i magistrati – da Michele Onorato in seguito alla scissione dal clan Cesarano. Proprio Onorato dal carcere di Frosinone avrebbe impartito l’ordine di imporre l’estorsione da 5mila euro a La Sonrisa della famiglia Polese. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e detenzione a fine di spaccio di droga, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata ‘clan del Rione Moscarella’, operante nei comuni di Castellammare di Stabia, Pompei, Sant’Antonio Abate e zone limitrofe.

In particolare, nel corso delle indagini svolte dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Napoli, sarebbero stati individuati vari episodi estorsivi, posti in essere in danno di alcuni operatori commerciali. Inoltre, uno degli indagati (Michele Onorato), benché detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, al fine di pianificare e dirigere le attività estorsive.

Gli indagati

I nomi degli indagati: Michele Onorato, 60 anni, Salvatore Scotognella, 28 anni, Pasquale Palma, 48 anni, Carmela Zurlo, 57 anni, Silverio Onorato, 35 anni, Renato Avitabile, 22 anni, Luciano Polito, 39 anni, Giuseppina Concilio, 59 anni, Michele Santarpia, 42 anni, Maria Onorato, 36 anni, Marco Scotognella, 56 anni, Sabato Polese, 76 anni, Maurizio Amendola, 55 anni.

 

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Castellammare, sgominato il clan di Moscarella: 11 arresti

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Sgominato il clan di Moscarella. 11 gli arresti eseguiti questa mattina dalla polizia di Stato, notificando una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di undici persone (di cui 9 sottoposte alla custodia in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e detenzione a fine di spaccio di droga, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata clan del Rione Moscarella, operante nei comuni di Castellammare di Stabia, Pompei, S. Antonio Abate e zone limitrofe.

In particolare, nel corso delle indagini svolte dalla S.I.S.C.O. di Napoli e dallo SCO, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Napoli, sarebbero stati individuati vari episodi estorsivi, posti in essere in danno di alcuni operatori commerciali.

Inoltre, uno degli indagati, benché detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, al fine di pianificare e dirigere le attività estorsive.

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Castellammare, a fuoco un’officina meccanica

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Officina a fuoco nella notte. È accaduto nel quartiere Cicerone, a Castellammare di Stabia, per cause ancora da accertare.

Le fiamme hanno svegliato il quartiere. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Tanta paura per le abitazioni vicine che affacciano sull’Antica Stabia.

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Molesta l’ex marito e la sua nuova compagna: arrestata una 35enne stabiese

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Tribunale-TorreAnnunziata

In data odierna i Carabinieri della Stazione di Gragnano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare applicativa della misura coercitiva degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta di questa Procura della Repubblica, a carico di una 35enne stabiese gravemente indiziata dei reati di atti persecutori e lesioni personali aggravate.

Le indagini, condotte dai militari della Stazione di Gragnano e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno permesso di documentare le condotte persecutorie che
l’indagata avrebbe posto in essere dal 29 dicembre 2023 fino alla fine dello scorso marzo.

Mossa verosimilmente dalla gelosia, nata all’indomani della fine della propria relazione sentimentale con la persona offesa, la 35enne avrebbe molestato, perseguitato e pedinato l’ex consorte, cagionandogli lesioni personali, nonché la sua nuova compagna, fatta oggetto di percosse, insulti e numerosi messaggi sullo smartphone.

L’indagata, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, avrebbe minacciato di morte l’ex consorte e la sua nuova compagna e danneggiato i loro veicoli nonché li avrebbe pedinati, con la complicità di altre persone, in presenza dei suoi tre figli minori. In una particolare circostanza, al termine di un inseguimento in auto, la donna e i suoi complici avrebbero costretto le due persone offese ad uscire dall’abitacolo dell’autovettura per percuoterle e minacciarle.

L’indagata avrebbe anche insultato e percosso la nuova compagna dell’ex marito all’interno di un centro estetico dove la vittima stava seguendo trattamenti di bellezza. Dopo le formalità di rito, l’indagata è stata sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

 

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Caos e paura sulla statale sorrentina, due incidenti in una mattinata

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Due incidenti in poche ore, soltanto ieri pomeriggio un altro impatto aveva fatto temere il peggio. La statale sorrentina è sempre più teatro di incidenti, a volte anche mortali. Come ieri, anche questa mattina nel territorio di Castellammare si sono registrati due sinistri. Il primo, il più grave, all’uscita della galleria in direzione Napoli, nei pressi del distributore di carburante in via Panoramica. In questo caso il ferito grave è un uomo, che ha riportato traumi al volto.

Anche questa mattina alle 7 un altro incidente, meno grave, tra auto e moto sempre sulla strada statale. Ormai è un’emergenza.

Questa mattina, a contribuire alla giornata di caos, anche un autobus in panne nella galleria di Varano, con il traffico in tilt per tutta la mattinata.

 

 

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Ancora un incidente sulla statale, un ferito

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Impatto sulla statale sorrentina, nel territorio di Castellammare di Stabia. L’incidente ha causato un ferito e sarebbe avvenuto tra un’auto e uno scooter.

Lo schianto nei pressi della salita di via Madonna della Libera.

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Lettere, lotta all’abusivismo: demolito lo scheletro di un palazzo

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Nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio che costituisce una delle priorità dell’azione di questa Procura dela Repubblica, ni esecuzione di un ordine di demolizione emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Gragnano, si è proceduto alla demolizione di un fabbricato abusivo composto da un piano seminterrato in c.a. di 80 mq., realizzato in ampliamento al preesistente edificio, da un piano rialzato ni c.a. di mq. 80 e da un piano sottotetto ni c.a. di mq. 237,80.

La struttura demolita era di tipo intelaiato, con travi e pilastri in calcestruzzo armato e solaio di tipo laterocementizio, ed era allo stato rustico, ossia completamente priva di muri interni e di tompagnature perimetrali nonché di qualsiasi forma di rifinitura edi impiantistica.

L’intero manufatto demolito insisteva nel comune di Lettere (Na) alla via Tuoro, s.n.c. in un’area rientrante ni zona agricola, zona sismica 3 come da Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.r 3274/2003, e delibera della Giunta Regionale dela Campania nr. 5447 del 07.11.2002, e sottoposta a vincolo paesaggistico ed archeologico ai sensi del D.Lgs. 42/04.
L’esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall’autorità giudiziaria rappresenta, per al tutela del territorio, uno strumento insostituibile sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per l’efficacia dissuasiva nei confronti dell’abusivismo edilizio. Nel caso di specie si è data esecuzione ad una condanna relativa ad abuso risalente all’anno 2010.

Grazie anche alla incessante opera di sensibilizzazione posta ni essere da questo Ufficio, al suddetta demolizione ha avuto luogo, da parte del proprietario del manufatto abusivo, in regime di autodemolizione, senza anticipazione di spese da parte del Comune interessato e della Cassa Depositi e Prestiti.

 

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Castellammare, giravano con permessi per disabili deceduti: blitz della Municipale

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Nell’ambito dei controlli volti alla repressione dell’abuso dei permessi disabili ed al corretto utilizzo delle aree di sosta riservate ai portatori di handicap, gli agenti della Polizia Municipale di Castellammare di Stabia hanno sorpresi numerosi automobilisti che, approfittando di permessi disabili intestati a persone assenti al momento del controllo, ne facevano abuso per sostare liberamente le proprie auto.

Nei primi giorni di controlli sono state elevate 29 contravvenzioni e ritirati 6 permessi disabili: gli agenti hanno accertato l’assenza del titolare del permesso, l’utilizzo di permessi intestati a persone decedute o l’utilizzo di fotocopie a colori.

Ai contravventori contestata una sanzione amministrativa pari a euro 168,00 nonché la decurtazione di 6 punti dalla patente di guida.

Le verifiche continueranno nei prossimi giorni

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Borseggiarono un turista sul treno Circum e pestarono un passeggero: 4 arresti

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Nella giornata odierna, personale del Commissariato di P.S. Torre Annunziata coadiuvato da personale dela Squadra Mobile di Napoli e dei Commissariati di polizia napoletani San Carlo all’Arena, San Ferdinando, San Paolo e Vicaria Mercato, ha proceduto all’esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di quattro persone, residenti a Napoli, in quanto gravemente indiziate, in concorso tra loro, del reato di tentata rapina impropria avvenuta il 6 luglio scorso a bordo di treno della Circumvesuviana diretto, da Napoli a Sorrento.

Nel corso del viaggio, uno degli indagati avrebbe tentato li borseggio del portafogli di un turista, scena a cui aveva assistito un altro viaggiatore. Il borseggio falliva eper tale motivo l’autore del mancato borseggio avrebbe minacciato il testimone oculare che sarebbe stato successivamente raggiunto ed accerchiato dagli altri tre complici che lo avrebbero percosso e minacciato a loro volta, abbandonando successivamente li treno alla stazione di Villa Regina.

Le attività d’indagine, poste ni essere nell’immediatezza dei fatti dal personale della Polizia di Stato e coordinate da questa Procura della Repubblica, hanno consentito di pervenire, con elevata probabilità, alla identificazione degli autori del reato e di raccogliere, a loro carico, gravi indizi di colpevolezza.

Due degli indagati sono stati posti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, un terzo è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza con contestuale obbligo di presentazione al Commissariato competente mentre li quarto indagato, destinatario della misura degli arresti domiciliari, non è stato rintracciato ed è tuttora attivamente ricercato.

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Castellammare, scoperta choc: uomo carbonizzato in un’auto in fiamme

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Va a fuoco nella sua auto. È una scoperta choc quella di pochi minuti fa in via Napoli, a Castellammare di Stabia. Mentre i vigili del fuoco erano intenti a domare l’incendio divampato in un’auto apparentemente in sosta, la macabra scoperta.

All’interno c’era il corpo ormai carbonizzato di un uomo. Si tratterebbe di un commerciante di via De Gasperi, le cui generalità non sono ancora state note. Sul caso indagano i carabinieri di Castellammare di Stabia.

+++seguiranno aggiornamenti+++

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