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Inchiesta Olimpo

Inchiesta Olimpo, arrivano le prime condanne. Greco pronto a parlare in aula a settembre

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Arrivano le prime condanne dell’inchiesta Olimpo per gli imputati che hanno scelto il rito processuale abbreviato

Castellammare di Stabia. Arrivano le condanne per gli indagati nell’ambito dell’inchiesta Olimpo. Nella giornata di ieri il gip Valentina Gallo ha emesso una sentenza nei confronti dei 9 imputati legati ai clan D’Alessandro, Cesarano e Afeltra di Castellammare, Pimonte e Agerola che hanno scelto il rito abbreviato.
Tra questi c’è anche Teresa Martone, vedova del padrino Michele D’Alessandro. Le pene complessive arrivano a circa 50 anni di carcere dimezzate rispetto alle richieste formulate dal pm della Dda, Giuseppe Cimmarota.
Nel dispositivo di condanna il giudice Gallo ha condannato anche gli imputati ad un risarcimento danni alle parti civili costituite nel processo, tra cui anche l’imprenditore Adolfo Greco.
A Greco, che non compare in questo processo, è stato riconosciuto di essere vittima di estorsione e quaindi dovrà essere risarcito. Condannati al risarcimento in separata sede per tutti gli imputati anche nei confronti del Comune di Castellammare di Stabia e delle associazioni anticamorra Fai Antiracket e Sos Impresa, che si erano costituiti parte civile sia nel rito ordinario che in quello abbreviato.
Intanto il dominus dell’inchiesta, Adolfo Greco ora ai domiciliari, ha fatto sapere di essere pronto a dare la sua versione dei fatti alla prossima udienza utile che si celebrerà molto probabilmente agli inizi di settembre. Greco, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, sarà in aula per rispondere alle domande del pm Giuseppe Cimmarotta, gli avvocati e del collegio giudicante presieduto da Fernanda Iannone, a latere Silvia Paladino e Luisa Crasta.
ECCO LE CONDANNE NEL DETTAGLIO: per Teresa Martone, la richiesta era di 9 anni di reclusione ma la pena inflitta è giusto la metà: 4 anni e 6 mesi. La pena più pesante era stata invocata per l’imprenditore del clan Liberato Paturzo detto cocò, da sempre vicino alla cosca di Scanzano,  per il quale l’Antimafia chiedeva 12 anni di carcere: ma è stato condannato a 5 anni e 4 mesi.Per gli altri: 6 anni per Vincenzo Di Vuolo, 5 anni per Giovanni Cesarano (detto Nicola), 5 anni e 4 mesi per Nicola Esposito ’o mostro, Giovanni Gentile e Raffaele Afeltra ’o burraccione, 6 anni e 4 mesi per Aniello Falanga, infine 4 anni e 6 mesi per Francesco Afeltra, fratello di Raffaele. Il risarcimento danni complessivo ammonta a circa 27mila euro. Tutti gli imputati sono stati condannati al pagamento delle spese processuali.
emidav


Cronaca

Processo Olimpo, parla il professore Maiello: “Accanimento cautelare, poi è emersa la verità”

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25 aprile

Un calvario giudiziario iniziato con l’inchiesta Olimpo.La misura cautelare, la condanna in primo grado, poi l’assoluzione in appello confermata giovedì dalla Cassazione.La fine di un incubo per l’imprenditore di Castellammare, Adolfo Greco.Sul caso giudiziario interviene il professor Vincenzo Maiello, ordinario di diritto penale alla Federico II, tra i difensori di Greco nella lunga battaglia giudiziaria: «C’è una domanda che mi sono posto spesso e che ancora adesso mi pongo: a chi ha giovato?

e a cosa?» esordisce uno dei maggiori esperti di diritto penale, analizzando poi il calvario giudiziario sulle colonne di Metropolis: «Tanto per iniziare, potrei sottolineare l’accanimento cautelare nei confronti dell’imprenditore: non possiamo dimenticare che la sua assoluzione definitiva giunge al termine di un percorso iniziato con due anni e mezzo di detenzione in carcere e ai domiciliari.Ma ci sono anche altri aspetti che lasciano l’amaro in bocca».

«Greco è stato definito con etichette intollerabili: “re del latte”, “monopolista” o peggio ancora.Questa narrazione dai toni esasperati ha creato gravissimi danni economici alla sua azienda e al territorio sul quale operava, soprattutto ha messo in discussione i livelli occupazionali che l’imprenditore garantiva» ha proseguito Maiello.Il professore poi sofferma sull’esposizione mediatica dell’inchiesta Olimpo: «Su questo aspetto sono convinto che i media hanno ancora una grande responsabilità nel contribuire a diffondere presso l’opinione pubblica la cultura del giusto processo, la cultura della presunzione di non colpevolezza, il fatto che un conto è la tesi dell’accusa e un altro è la sentenza del giudice.

Il mondo dell’informazione giudiziaria ha enormi responsabilità, si può considerare una sorta di appendice delle procure della Repubblica: vanno seguite le fasi delle indagini, ma anche le fasi processuali con grande attenzione, tatto e competenza».Il professore Maiello, infine, commenta le fasi del processo e affronta un tema di attualità come la separazione delle carriere: «Un processo complesso che, almeno nella fase iniziale, è stato sbilanciato perché c’è stata quella che io chiamo la contaminazione della cultura accusatoria tra il pubblico ministero e il giudice», quindi «al netto del caso in questione, il magistrato che sostiene l’accusa e quello che giudica non possono che essere separati, ognuno deve guardare all’altro non come un collega ma come un soggetto distinto all’interno della giurisdizione».


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Cronaca

La Cassazione conferma: assoluzione definitiva per Adolfo Greco

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25 aprile

Assolto definitivamente Adolfo Greco, l’imprenditore di Castellammare di Stabia molto noto nel settore della commercializzazione del latte.La Cassazione mette la parola fine sulla posizione di Greco, respingendo il ricorso della Procura della Corte d’Appello in seguito all’assoluzione dello scorso maggio.

In serata arriva la sentenza che dichiara infondato il reclamo, tesi sostenuta sin dall’inizio anche dal Procuratore Generale della Cassazione.Greco è reduce da un’altra assoluzione con formula piena, in un processo scaturito da un filone d’inchiesta di Olimpo, con l’accusa di aver favorito il clan dei Casalesi.

Una tesi smontata dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua, che hanno cancellato tutte le accuse rivolte a Greco di concorso esterno in associazione mafiosa appena lo scorso novembre.Un’altra vittoria giudiziaria, quella di Greco, che mette fine ad un incubo cominciato nel 2018.

Adolfo Greco, a fine maggio, era già stato assolto dalla Corte d’Appello di Napoli nell’ambito del processo Olimpo, dove gli veniva contestato il concorso in estorsione.Decisione ora confermata anche dalla Cassazione che ha respinto il ricorso della Procura.

Tutti processi che avevano causato, tra l’altro, la rescissione con il colosso Parmalat di contratti quarantennali per la distribuzione del latte.Ora vengono meno tutte le accuse di camorra contestate a Greco a seguito delle inchieste denominate Olimpo e Olimpo 2.

Daniele Di Martino


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Attualità

Santa Maria la Carità: Carabinieri arrestano pusher, ha 15 anni

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25 aprile

Pusher quindicenne arrestato ieri notte a seguito di controlli notturni da parte dei Carabinieri .  Percorrendo  via Scafati gli uomini dell’Arma notano, sotto la pioggia, un ragazzo in sella a uno scooter.I militari intimano l’alt ma lui non si ferma.

L’inseguimento è breve, sotto il casco un ragazzino.Ha 15 anni il centauro di Casavatore e i carabinieri lo controllano.

Nelle tasche del minore 6 pezzi di hashish per un peso complessivo di 13 grammi.Rinvenuta e sequestrata anche la somma di 195 euro ritenuta provento del reato.

Il ragazzino è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di droga a fini di spaccio.Il 15enne si trova nel centro di accoglienza dei Colli Aminei a disposizione della procura per i minorenni di Napoli.


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