Cronaca

Carabiniere aggredito in piazza: il comune si costituisce parte civile al processo

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La città delle acque sarà parte civile nel processo contro i sei imputati

Castellammare di Stabia. La città delle acque sarà parte civile nel processo contro i sei imputati accusati di aver brutalmente aggredito, la notte tra il 31 luglio e 1 agosto, Giovanni Ballarò che, libero dal servizio, era intervenuto per sedare una rissa per motivi di viabilità e stava riprendendo con il suo cellulare l’episodio prima di essere brutalmente aggredito riportando un trauma cranico commotivo.
Indagini lampo dei militari che in meno di due giorni riuscirono ad identificare le persone coinvolte nella rissa tra cui un minorenne. Restano quindi in carcere il 29enne Ferdinando Imparato, il 24enne Giovanni Salvato, il 19enne Pio Lucarelli, Antonio Longobardi e Carmine Staiano. A questi si aggiunge Pasquale D.M., 17enne e unico minorenne del branco.

L’Ente Comunale ha dato mandato agli avvocati Maria Antonella Verde e Giuseppina Moccia di rappresentare il Comune di Castellammare di Stabia e costituirsi parte civile nella prima udienza fissata nella giornata di domani per danni di immagine nei confronti della città.  L’episodio fece molto eco tanto da finire sui media nazionali, venne anche organizzata una manifestazione di solidarietà a cui partecipò il Sottosegretario di Governo agli Interni, i sindaci del comprensorio e tutte le istituzioni civili e militari.
Il 18 settembre il Tribunale del Riesame ha respinto i ricorsi presentati dai legali che chiedevano di essere scarcerati. L’unico ai domiciliari è il 42enne Manuel Spagnulo che, estraneo all’aggressione, è accusato di aver rubato, come si evince dalle immagini del sistema di videosorveglianza, il borsello del militare finito sull’asfalto a seguito dell’aggressione.

«Da criminali devono essere processati e devono pagare con certezza della pena senza attenuanti per quello che hanno fatto. Senza sconti – ha detto il Sindaco Gaetano Cimmino – Un carabiniere è ferito in questa pazzia e tutti gli stabiesi perbene ieri ed oggi hanno dovuto leggere il nome della propria città per fatti di sangue sui media nazionali.
Queste bestie hanno quasi ammazzato un militare, messo a soqquadro una città, sparso fango su Castellammare. Ci costituiremo parte civile contro di loro. Contro coloro che credono di poter fare ciò che vogliono nelle nostre strade».


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