Cronaca
Castellammare, ancora in protesta gli istituti superiori. La lettera di una studentessa
La lettera di una studentessa del «Plinio Seniore»: come può un solo mese cambiare il corso di un intero anno scolastico?
Castellammare di Stabia. Non è del tutto rientrata la protesta degli studenti delle scuole superiori di Castellammare di Stabia che non sono ritornati tra i banchi dopo l’ok del Governo alla riapertura con lezioni in presenza. I ragazzi sono restati a casa seguendo le lezioni online come avvenuto nell’ultimo anno. Al Severi invece sembra essersi sciolta la protesta con il rientro in presenza al 60%. Liceo Classico Seniore ed istituto Sturzo però sono ancora in sciopero.
LA LETTERA. «Noi ragazzi giustamente ci domandiamo come mai tutto ad un tratto sia necessario tornare in aula dopo un anno di didattica a distanza. Ci rispondiamo che non tutti hanno a disposizione mezzi adeguati per seguire da remoto e pertanto l’efficacia della didattica non è garantita. Ma nonostante ciò, come può un solo mese cambiare il corso di un intero anno scolastico? Se non era possibile andare a scuola a gennaio come può esserlo oggi?». Sono gli interrogativi che si pone Annapaola Somma, studentessa del Liceo Classico Plinio Seniore. « Agli insegnanti fortunatamente – scrive – è stata data la possibilità di vaccinarsi, ma nessuno studente può dirsi immune al virus.
La situazione trasporti è rimasta invariata da quando le scuole sono state chiuse a ottobre nonostante le soluzioni proposte dagli studenti al sindaco Cimmino. Non ci sono, dunque, elementi per pensare che un ritorno in sicurezza nell’immediato futuro sia possibile. La scuola però, il cui principale obiettivo è quello di formare le cittadine e i cittadini del domani, sembra star funzionando nonostante la distanza. Gli studenti, grazie anche al senso civico sviluppato, sono consapevoli che, per quanto allettante sia, l’idea di rivedere i propri compagni per l’ultimo mese di scuola non giustifichi il rischio di far scoppiare nuovi focolai e mettere in pericolo la salute pubblica. I più motivati sembrano proprio gli studenti di quinta che non possono permettersi di mettere a rischio l’esame di maturità nemmeno per rivedere le loro classi per l’ultima volta.
C’è un altro importante aspetto da non sottovalutare: questo ritorno repentino e per tre sole settimane in aula sconvolgerebbe il sottile equilibrio psicofisico che i ragazzi hanno a fatica raggiunto durante l’anno. Ancora una volta sarebbero sradicati dalla loro routine e molti sono ormai disabituati ad ogni tipo di interazione sociale. Ciò sarebbe soltanto da ostacolo per lo studio. Questi sono i motivi della protesta e vanno tenuti a mente come sprono a non demordere ora che siamo solo all’inizio. Possiamo e dobbiamo far sentire la nostra voce continuando a seguire le lezioni da remoto anche se considerati assenti a riprova del fatto che non è nostra intenzione perdere tempo: abbiamo soltanto a cuore la nostra sicurezza. ansiosi che chi di dovere ci ascolti per raggiungere in serenità la fine di quest’anno scolastico degno di una distopia orwelliana».