Cronaca
Castellammare, ritorno in classe. Protestano gli studenti: «Resteremo a casa»
«Non è normale tornare a scuola l’ultimo mese e mezzo quando per oltre un anno di didattica a distanza»
Castellammare di Stabia. Non ci stanno gli studenti delle superiori che domani mattina rientreranno in aula con la Campania che fa il suo ingresso in zona arancione. Dopo la lettera della studentessa del liceo classico “Plinio Seniore” ecco la protesta dei ragazzi dell’Istituto Luigi Sturzo. Molti non seguiranno le lezioni in presenza. I punti su cui si fa leva sono gli stessi tra i ragazzi stabiesi: trasporto pubblico e l’utilità della didattica in presenza per poco più di un mese. A farsi portavoce degli studenti è Noemi Fioretti che in un post sui social ha invitato a tutti i coetanei di protestare restando a casa e ribadendo anche che i ragazzi sono «i primi a voler ritornare a scuola, alla normalità, ci manca tutto questo, ma pensandoci bene, un altro mese e mezzo a casa per riprenderci la nostra amata libertà poi, per non sprecare tutti i sacrifici fatti fin ora, per tornare definitivamente a settembre più forti di prima».
«Non è normale – si legge nella lettera social – tornare a scuola l’ultimo mese e mezzo quando per oltre un anno abbiamo dovuto rinunciare alla nostra socialità adeguandoci a tutto ciò che ci è stato imposto e tolto, per la nostra salute e per quella dei nostri cari; per di più considerando il fatto che nessuno studente è stato vaccinato, e il fatto che lo siano stati una parte dei professori non assicura che stiamo andando in un ambiente sicuro. Parliamoci chiaro, seppur la scuola abbia fatto il possibile per garantire le distanze, le classi comunque sono degli ambienti chiusi, nelle quali dovremmo stare per 5/6 ore, con delle mascherine, senza muoverci dal nostro posto, questa non è normalità. Il problema principale, peró, si verificherá sui mezzi pubblici, all’entrata e all’uscita da scuola, dove non fare assembramento è impossibile siccome dove è situata la nostra scuola ci sono altri 3 plessi scolastici. È da egoista pensare che se un ragazzo prenda il covid sia solo un suo problema, ognuno di noi deve tutelare una famiglia, ognuno di noi ha dei soggetti fragili in famiglia che non vede da parecchio, con i quali ci possiamo limitare a una chiamate a a dei messaggi, non è tollerabile che questa si ammali a causa di decisioni inadeguate da parte del governo . È impossibile tornare con una soluzione, come quella del 50% in presenza. La scuola ci deve garantire sicurezza ma anche la dovuta istruzione, cosa che con la didattica a distanza abbiamo acquisito benissimo; ci abbiamo già provato ad ottobre a tornare una settimana in presenza al 50%, ma penso sappiate meglio di noi che non ha funzionato, a parte che questo porterebbe alla formazione di 2 classi differenti, ma poi anche la linea della scuola non è delle migliori, per non parlare dell’infinità di tempo che perderemo nei vari problemi tecnici, i ragazzi da casa vengono “trascurati”, non riescono a seguire le spiegazioni adeguatamente, in questo modo non si garantisce istruzione uguale per tutti, questa non si può definire vera e propria didattica».
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«Abbiamo dai 14 ai 18/19 anni, l’età in cui si dovrebbe sognare, essere pieni di vita e di speranza, tutte cose che questo virus ci sta togliendo, noi cerchiamo di rimanere positivi, di lottare ma non è facile e sicuramente il governo non ci sta aiutando. Si parla sempre del danno economico, dei morti che questo virus porta, cosa giusta ci mancherebbe, però dei danni che la situazione sta portando ai ragazzi, delle insicurezze che ci sta causando, delle nostre paure, non se ne parla quasi mai. L’anno scorso c’erano circa una decina di casi in tutta Castellammare, adesso non è così, se si vuole fare finta che la situazione non sia grave, non saremmo noi gli ipocriti che asseconderanno quest’ assurdità. Come hanno detto molti altri alunni. Ci siamo stancati di essere trattati come dei pacchi postali, che veniamo mandati a scuola, poi non ci andiamo più, poi ancora al 50%, e ancora poi al 100%. Questa non è una protesta contro la scuola, tutti vorremo tornare, e ne dovremmo essere felici, ma questo sta diventando un vero e proprio incubo, questa è una protesta contro il sistema, contro il governo, non sappiamo se questa nostra decisione possa cambiare qualcosa, qui a Castellammare, ma ci proviamo, con tutte le nostre forze, d’altronde si parla principalmente della nostra salute, della vostra e della salute dei nostri cari. È arrivato il momento di smetterla di essere continuamente schiavi di un sistema che non funziona». SEGUI STABIANEWS.IT CLICCA QUI