Politica

Il murales della vergogna nelle Terme abbandonate: “Morte allo stato”

Il Comune cancella la scritta, per il sindaco Cimmino è firmata dalla camorra: “Non c’è spazio per la malavita”

Pubblicato

il

Se nel centro antico lo street art sta cercando di riqualificare un quartiere difficile, a Scanzano lo stato è sempre un nemico da combattere. Così, accade che nelle Terme abbandonate, a due passi dal quartier generale del clan, spunti il murales della vergogna: “Morte allo stato”.

Una scritta da interpretare, perché potrebbe rappresentare anche un moto di protesta contro chi ha chiuso lo stabilimento del Solaro, anche se la vicinanza al quartiere di Scanzano – e le recenti indagini che hanno accertato l’utilizzo degli spazi termali come luogo di incontri di esponenti del clan – fanno subito pensare alla malavita organizzata. D’altronde è questa l’interpretazione, forse anche frettolosa, del sindaco Gaetano Cimmino nell’annunciare la cancellazione del murales: “La camorra, che come un rigurgito vorrebbe continuare ad infestare i nostri territori, va distrutta e cancellata. Un rullo per la verniciatura non basta di certo, ma la criminalità possiede una propria simbologia inaccettabile che va neutralizzata – dice il primo cittadino – Le scritte comparse ieri notte nella zona di Scanzano (in realtà proprio nelle Nuove Terme, ndr) contro lo Stato sono state immediatamente eliminate grazie al nostro Ufficio Tecnico in collaborazione con Sint.

il murales della vergogna nelle terme abbandonate: “morte allo stato”

 

 

 

 

 

 

 

 

Non c’è spazio a Castellammare per i criminali, né per i loro simboli. Ricordo a tutti che poche settimane fa ho firmato uno specifico atto di indirizzo per l’eliminazione di scritte ed altra simbologia riconducibile alla criminalità dall’intera città di Castellammare di Stabia. Si tratta di un’operazione costantemente in atto: tali simboli sono da considerarsi inaccettabili per un territorio votato alla legalità, alla cultura ed alla promozione della stessa area che brama il proprio riscatto sociale”.

Daniele Di Martino


Leggi anche

Exit mobile version