Politica
Inaugurata la sala stampa Giancarlo Siani, la famiglia del cronista ucciso diserta la manifestazione
Partecipa solo il presidente dell’ordine Carlo Verna al fianco del sindaco Cimmino. Polemiche bipartisan

Inaugurazione amara della sala stampa Giancarlo Siani. Il taglio del nastro voluto dal sindaco Gaetano Cimmino, che ha voluto intitolare una stanza di Palazzo Farnese al giornalista ucciso dalla camorra, non è riuscito a tenere sotto traccia le assenze eccellenti. Non è passato inosservato il forfait della famiglia Siani, in particolare del deputato del Pd Paolo, che ha affidato a un breve messaggio e a un post sui social l’unico sentimento di partecipazione alla cerimonia di questa mattina. Non c’erano nemmeno parlamentari di centrosinistra e cinque Stelle. Lo stesso Carlo Verna, presidente dell’ordine dei giornalisti, ha candidamente ammesso: «Vivo a Roma, ma sono campano e so benissimo che questo comune è attenzionato dalla commissione d’accesso. Ma ho voluto comunque portare il mio saluto e forse sarà la mia ultima uscita da presidente. Non potevo mancare all’appuntamento per ricordare ancora una volta cosa rappresenta per noi Giancarlo Siani, prima di tutto libertà di stampa e diritto di cronaca. Lui che si è occupato anche dei rapporti tra la malavita e la politica a Torre Annunziata». Paolo Siani, invece, si è limitato a un post sui social: «Da oggi la Sala Stampa del Comune di Castellammare di Stabia è intitolata a mio fratello Giancarlo. Sono commosso. La voce di Giancarlo è ancora forte e chiara tra noi. La camorra me l’ha brutalmente sottratto 36 anni fa ma il suo esempio continua a fare breccia in tanti giovani cronisti e indica da che parte stare: a sostegno della libertà di stampa, dei cronisti minacciati, di chi con impegno, passione e sacrificio quotidiani ribadisce ogni giorno il valore della sana informazione, che è fondamentale per la democrazia».
La Sala stampa «Giancarlo Siani», ha per l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gaetano Cimmino, l’obiettivo di «tramandare alle future generazioni la sua storia esempio di coraggio, di legalità, di passione per ciò in cui si crede fermamente». Alla inaugurazione hanno partecipato anche ex colleghi di Siani, come Antonio Irlando. «La sala stampa ‘Giancarlo Siani’ – ha aggiunto il sindaco Cimmino – vuole essere un punto di riferimento per la città di Castellammare di Stabia, in termini di libertà d’informazione, trasparenza, democrazia. Deve perciò rappresentare un luogo sicuro, all’interno della Casa Comunale, dove tutti gli operatori dell’informazione potranno e dovranno sentirsi a casa».
Ma non sono mancate le polemiche. L’ex sindaco Toni Pannullo, colui che denunciò pubblicamente «il fiato sul collo della camorra» a Palazzo Farnese, ha sparato a zero contro Carlo Verna e Paolo Siani, il primo per aver partecipato alla manifestazione, il secondo per aver condiviso un post a favore dell’iniziativa pur non partecipando in prima persona. Il capogruppo Cinque Stelle, Francesco Nappi, ha ironizzato: «Oggi a Palazzo Farnese battesimo senza bambino», alludendo al forfait della famiglia di Giancarlo Siani.
Non è passato sotto traccia il commento sui social del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Ernesto Sica: «Le iniziative simboliche sono davvero fondamentali ma con scarse azioni concrete e di sostanza la lotta alla camorra ed a favore della legalità diventa semplice spot. Con progettualità, visione, decisione e pugno duro si conducono certe battaglie e si può sperare di incidere nel tessuto sociale».
Daniele Di Martino
Politica
Castellammare, D’Apice :”La risposta di Eav sulla stazione di Ponte Persica è inaccettabile”

“La risposta di EAV conferma un’impostazione miope, distaccata e del tutto scollegata dalla realtà del nostro territorio”. Non ci sta il consigliere d’opposizione D’Apice sulla risposta di Eav in merito alle stazioni Terme e Ponte Persica.
“Parlano- dice il consigliere -di fermate “soppresse”, di “flussi trascurabili” e di “efficienza della linea”, ma ignorano due fatti fondamentali: Moregine è chiusa e la fermata Castellammare Terme è un’infrastruttura strategica per il rilancio delle Terme di Stabia e del turismo cittadino.”
“EAV continua a trattare il nostro territorio come una variabile secondaria. Ci dicono che Ponte Persica è “demolita” e non ripristinabile. Ma si dimenticano di dire che la stazione di Moregine, indicata come sostitutiva, è oggi chiusa. Di quale servizio alternativo stanno parlando? A chi serve Moregine se non è nemmeno attiva?”
Il consigliere punta il dito anche contro la superficialità con cui viene liquidata la stazione Castellammare Terme: «Definirla “fatiscente” e ignorarla per questo è assurdo. È come dire che una scuola chiusa per anni non debba più riaprire solo perché serve manutenzione. Quella fermata rappresenta una chiave concreta per il rilancio delle Terme di Stabia, patrimonio identitario e motore economico della città.»
La mobilità pubblica non può essere gestita solo con logiche aziendali, continua il consigliere. «Ogni fermata cancellata è un pezzo di territorio che perde connessione, servizi e possibilità di sviluppo. È ora che Regione Campania e vertici EAV ascoltino realmente le esigenze della città»
Il consigliere chiederà al consiglio comunale di approvare una mozione per chiedere formalmente:
•Il ripristino prioritario della fermata di Castellammare Terme, in sinergia con un piano di rilancio turistico e termale;
•La verifica e riapertura della fermata di Ponte Persica;
•la covocazione di un tavolo istituzionale urgente con EAV e Regione Campania,per discutere nel merito le esigenze del territorio e le possibili soluzioni
“Non accettiamo tagli mascherati da razionalizzazioni. Castellammare ha bisogno di più mobilità pubblica”
Politica
Castellammare, De Gregorio dice no alla riapertura delle stazioni Ponte Persica e Terme

Niente riapertura delle stazioni di Ponte Persica e Castellammare Terme. È secca la risposta di Eav alle richieste del consiglio comunale stabiese.Il presidente De Gregorio lo scrive in una missiva indirizzata al presidente del consiglio comunale, che pubblichiamo integralmente:
La fermata di Ponte Persica è stata soppressa ed eliminata nel 2017, in quanto incompatibile ed interferente con i lavori di raddoppio della tratta Torre Annunziata – Castellammare di Stabia, finanziati ex lege 80/84.
Il progetto del suddetto raddoppio è stato approvato in Conferenza dei Servizi in data 22/09/1998.Ciò premesso, si rappresenta che l’impianto in argomento era caratterizzato da uno scarsissimo traffico viaggiatori e, nell’ambito degli stessi lavori finanziati ex lege 80/84, è stata realizzata la nuova stazione di Moregine non lontana dal vecchio impianto di Ponte Persica.
Ciò premesso, l’eventuale ripristino della Fermata di Ponte Persica, tecnicamente non sarebbe realizzabile nella stessa sede del vecchio impianto, oggi demolito e la cui sede è stata occupata dal secondo binario del raddoppio in argomento, per cui non appare realizzabile.
Per quanto riguarda la fermata di Castellammare Terme, inoltre, la stessa è dismessa da oltre 20 anni e l’impianto è del tutto fatiscente.Anche questo impianto era interessato da un flusso viaggiatori del tutto trascurabile.
L’eventuale ripristino richiederebbe di fatto il completo rifacimento del fabbricato viaggiatori, comprese banchina e pensilina, e quindi un finanziamento ad hoc.
Come concetto generale, al di là degli investimenti per i lavori di realizzazione degli impianti, la creazione di una qualsiasi località di servizio (fermata ferroviaria) su una linea comporta un allungamento dei tempi di percorrenza sulla direttrice stimabile in 4/5 minuti, tra decelerazione, servizio viaggiatori ed accelerazione e richiederebbe un costo di esercizio annuo di circa 500 mila €, tra presenziamento e manutenzione, al momento non disponibile.
Ultime Notizie
Castellammare, Base Popolare chiede spiegazioni su Palazzo del Fascio

Una interrogazione scritta a cui è chiamato a rispondere il sindaco Vicinanza, quella presentata dal consigliere Maurizio Apuzzo, di Base Popolare Democratici e Progressisti per far chiarezza sulla vicenda relativa alla mediazione di Palazzo del Fascio.Il movimento che in aula ha eletto Apuzzo cerca risposte riguarda la convenienza per il comune di Castellammare rispetto all’accordo transattivo raggiunto con l’ATI Valentino Giuseppe – IMPREGIVA Sri, in seguito alle controversie legali derivanti dalla ristrutturazione del palazzo di Corso Garibaldi .
Cinque i punti al centro della richiesta volta a chiarire quali reali vantaggi possa generare questa operazione per il Comune, specialmente alla luce dei costi potenziali associati alla nuova gara d’appalto.
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