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Adolfo Greco condannato, è subito bufera a Palazzo Farnese

Le accuse dell’opposizione: «L’imprenditore determinante nelle elezioni del 2018»

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Due episodi di estorsione sono costati una condanna a otto anni. Adolfo Greco, l’imprenditore del latte di Castellammare, incassa il verdetto dei giudici in primo grado nell’ambito del cosiddetto processo Olimpo. Una condanna che rischia di avere ricadute politiche immediate, dal momento che il Comune di Castellammare è ancora sotto la lente di ingrandimento della commissione d’accesso e Adolfo Greco sarebbe stato un imprenditore molto influente nella vita politica stabiese, almeno fino all’arresto del dicembre 2018 (ora è a piede libero). O almeno questa è la chiave di lettura avallata soprattutto dall’opposizione di centrosinistra.

Le reazioni politiche sono immediata, almeno sulla sponda dei consiglieri di minoranza. Secondo Michele Starace «la ricaduta di tale condanna sulla vita politica stabiese sembra inevitabile», secondo cui Adolfo Greco era «molto presente ed attivo soprattutto nella vita politica stabiese tanto da essere il più influente nella formazione della coalizione che portò alla vittoria nel 2018 del centrodestra». Da qui il riferimento alla ricostruzione degli ispettori del ministero: « Io ancora spero che la commissione d’accesso vada via con un nulla di fatto ma più passa il tempo e più l’esito appare evidentemente opposto. L’influenza di Greco su nomina di assessori e consulenti è stata troppo incisiva. Addirittura oggi qualcuno che siede in consiglio comunale lo deve a lui. Ma è arrivato il momento di dire basta! La politica deve riprendere la sua autonomia e libertà mettendo al centro della sua agenda di governo la lotta alla criminalità organizzata in tutte le sue forme. Occorre costruire una classe dirigente sana che sappia prendere le giuste distanze da determinati ambienti» conclude Michele Starace.
Sulla stessa linea Andrea Di Martino: «La condanna ad 8 anni per Adolfo Greco ha una ricaduta politica inevitabile. Sul piano politico siamo innanzi ad un forte atto d’accusa per quelle parti che non hanno saputo preservare autonomia ed autorevolezza. Non si tratta di assenza di confronto, che in politica è inevitabile, ma assenza di autonomia. Troppi, tanti si sono fatti dettare tempi e scelte da chi oggi ha più di un sospetto, sulle proprie spalle, di aver intrattenuto rapporti con i clan. L’essere alternativi ai poteri camorristici, dovrà essere la priorità nel processo di ricostruzione con cui dovremo curare Castellammare, dopo il terremoto politico-giudiziario che la sta attraversando», termina Di Martino.
Secondo Tonino Scala emerge «un quadro a dir poco inquietante, data la capacità dei clan di penetrare in tutti i meccanismi decisionali». Da qui la tesi portata avanti da Scala: «La camorra è dentro ogni cosa: non siamo una città di camorra in senso classico, ma viviamo in una città in cui la camorra ha realmente fatto un “salto di specie” nelle scelte e nelle relazioni. Facile, dopo la sentenza, prendere le distanze. La verità è che in questi decenni, in quelle vicende, consapevolmente o inconsapevolmente, una parte di questa città ha preso parte».

Daniele Di Martino

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Centro antico, non bastano i fondi da 10 milioni. Il commissario ne chiede altri 13 alla Regione

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Facendo seguito alle preoccupazioni sollevate nella nota inviata il 27 settembre firmata “Democratici e Progressisti”, si precisa che l’annosa situazione in cui versa il Centro Antico e soprattutto i problemi derivanti dal dissesto idrogeologico che interessano il territorio comunale, sono stati all’attenzione della Commissione Straordinaria sin dall’insediamento.
I 10 mln a cui si fa riferimento nella nota, assegnati da oltre dieci anni e mai utilizzati, serviranno solo ad avviare tutto il lavoro necessario: è stata affidata la progettazione, ma occorreranno nuove risorse.

Il 22 dicembre 2022 la Commissione Straordinaria ha sottoposto all’attenzione della Regione Campania la richiesta di maggiori finanziamenti: il progetto definitivo delle opere occorrenti alla sistemazione idraulica degli alvei torrentizi sul versante settentrionale del Monte Faito a monte della strada panoramica, stima una spesa complessiva dell’intervento di circa 23 milioni di euro (13 mln ad integrazione dell’attuale finanziamento e 10 mln per il versante a valle della strada
panoramica fino allo sbocco degli alvei in ambito portuale).

Sullo svuotamento delle vasche borboniche, occorre ricordare che la manutenzione è di competenza della Regione Campania, ente a cui il Comune di Castellammare di Stabia ha inoltrato opportuno sollecito.

In merito alla problematica viabilità via Salita Quisisana che interessa anche la popolazione scolastica dell’Istituto Panzini, il dirigente del Settore Urbanistica nel corso di un incontro a Palazzo Farnese con le mamme ha ribadito che, affidati i lavori per l’esecuzione delle opere di messa in sicurezza riguardanti il dissesto franoso, i disagi dovrebbero finire agli inizi di novembre. Intanto per venire incontro alle esigenze dell’utenza scolastica, con l’avvio dei lavori, è previsto un percorso protetto per il transito pedonale lungo via Quisisana.

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Elezioni, Coppola smentisce: “Non sono candidato sindaco”

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Non sono il candidato Sindaco di alcuno schieramento politico. E mi trovo, mio malgrado, a dover smentire notizie che si susseguono sui media e sulla veridicità delle quali non sono mai stato interpellato.

Così il dottor Antonio Coppola, manager dellASL Salerno, dopo che su numerosi organi di stampa sono apparse indiscrezioni riguardanti una sua candidatura alle prossime elezioni comunali di Castellammare di Stabia.

Indicato come leader di uno schieramento composto da partiti di centrodestra Coppola spiega: Sono notizie senza fondamento. Ho cominciato a settembre un percorso professionale con lASL di Salerno che richiede tutto il mio impegno e le mie energie. Sono concentrato esclusivamente sul lavoro che faccio e questo non perché non abbia a cuore le sorti della amata nostra Castellammare di Stabia, ma perché credo che servire la comunità risolvendo problemi che attendono da anni di essere risolti sia una priorità alla quale non posso togliere tempo perdendomi in chiacchiere. Io sono un uomo del fare, una persona che per attitudine professionale è votato ad agire nel nome del bene comune per dare risposte alle criticità di cui, purtroppo, la nostra sanità pubblica soffre e che si ripercuotono sulle fasce più deboli della nostra comunità”.

 

Sulla paventata candidatura alla carica di Sindaco, Coppola spiega: Non ho alcuna velleità. Non soffro di protagonismo e amo la politica, nella quale sono sempre stato impegnato, intesa come servizio alla comunità. Ecco perché queste discussioni e questi inciuci li trovo sterili e alquanto inutili. Inoltre, quelli che sono ben più navigati di me dovrebbero sapere che sono finiti i tempi in cui un candidato sindaco si imponeva come scelta di partiti, o peggio ancora, di segreterie romane. Oggi, un candidato sindaco è qualcuno la cui leadership deve essere riconosciuta dai cittadini, ancor prima della sua candidatura. Deve essere un uomo capace di guidare una squadra che, in particolare in una città come la amata nostra Castellammare, sia pronta ad andare oltre gli schemi e le convenienze dei partiti. Una squadra che sappia ragionare in termini di interesse pubblico, non del singolo politico o movimento. Una squadra che abbia un unico interesse comune: il bene delle future generazioni che non può che passare da un cambiamento del presente e da una strategia di sviluppo per il futuro.

Veniamo da anni difficili e quelli che ci aspettano saranno ricchi di sfide e opportunità che potrebbero cambiare la nostra storia continua Antonio Coppola -. Da manager, da uomo delle istituzioni, da politico che ha amministrato in diversi comuni dellarea napoletana, dico che questo non è il momento degli inciuci politici e di palazzo. Questo è il momento che la politica torni a parlare e a vivere il linguaggio della gente. Chi ama davvero la nostra Castellammare, metta da parte discorsi di partito o di schieramenti politici e si impegni a progettare un futuro che dia le risposte che questa città attende da anni, aprendo nuove frontiere di sviluppo.

Antonio Coppola conclude con un appello ai suoi concittadini stabiesi che fra qualche mese saranno chiamati alle urne: Non abituatevi al degrado. Non cedete alla depressione. Non lasciate che le sconfitte passate ci rubino il futuro. Riprendete a sognare e a guardare il mondo con gli occhi della bellezza, perché solo chi è capace di farlo è capace di cambiare la nostra Castellammare.

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Scioglimento, l’ex sindaco Cimmino non si arrende: a ottobre ultimo atto al Consiglio di Stato

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E’ l’ultimo tentativo per il centrodestra. L’ex sindaco Gaetano Cimmino e 17 tra ex assessori e consiglieri si affidano all’ultimo grado della giustizia amministrativa per ribaltare il verdetto del Tar, che in primavera ha rigettato il ricorso presentato dal centrodestra stabiese. Ora tocca al Consiglio di Stato decidere sullo scioglimento che si è abbattuto sulla città di Castellammare di Stabia lo scorso 24 febbraio 2022.

Ora c’è una data in cui ci si gioca il tutto per tutto. Il 19 ottobre si metterà una parola fine sullo scioglimento per infiltrazioni della camorra: o dentro, o fuori. Non ci sono altri gradi di giudizio. Si tratta tra l’altro di un ricorso con rito abbreviato, proprio perché incombono le elezioni di primavera 2024, quando i commissari inviati dal Viminale termineranno il mandato per lasciare di nuovo la città a un’amministrazione eletta democraticamente.

Due giorni fa i difensori dei 18 politici stabiesi hanno depositato tutta la documentazione per provare a convincere i giudici del Consiglio di Stato ad annullare il provvedimento di scioglimento.

Daniele Di Martino

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Allarme centro antico, dove sono finiti i 10 milioni per il dissesto idrogeologico?

Le richieste del movimento Democratici e Progressisti

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Allarme per il centro antico dopo le prime piogge. I fondi stanziati diversi anni fa per mettere in sicurezza il versante che affaccia sul centro storico di Castellammare di Stabia non sono mai stati utilizzati. Un ritardo che fa notare il movimento Democratici e Progressisti.

”Le preoccupazioni – scrive in una nota DP- per i danni e i pericoli che, ancora di più che per il passato, possono causare le improvvise piogge, destano allarme tra cittadini e in particolare in quelli che abitano nel Centro Antico.

Il tema è generale, lo sappiamo. Ma questa constatazione non può coprire vuoti e inadempienze rispetto a disagi e pericoli che sono già noti da tempo.
E’ appunto la situazione in cui si trova il centro Antico.

Da oltre dieci anni non si utilizzano le risorse assegnate (10mln di €) per intervenire sui problemi derivanti dal dissesto idrogeologico.
E’ una vergogna!
Solo nelle prossime settimane partirà la gara per la progettazione, che non comprenderà – perché le risorse non sono più sufficienti – gli interventi per mettere in sicurezza il Centro Antico.
Se sono stati chiesti altri finanziamenti, è evidente che sia avvenuto in ritardo; non si affrontano i rischi incombenti con questi tempi e anche con questa superficialità. Qualcuno, il Comune in primo luogo, può chiarire come stanno le cose?
Ci potreste anche dire se le vasche borboniche, con l’avvicinarsi delle piogge, sono state svuotate?

Se non è accaduto, lo si faccia subito!
I cittadini sono preoccupati per questa inerzia. Sabato scorso, quando il nubifragio ha allagato il centro cittadino, gli abitanti del Centro Antico hanno vissuto veri momenti di angoscia al pensiero di quel che sarebbe potuto accadere.
Gli stessi cittadini sono anche arrabbiati per i disagi che sta procurando la chiusura, causa frana, da metà luglio di via Salita Quisisana.
Anche in questo caso, è mai possibile che in quasi tre mesi non si sia riuscito a mettere in sicurezza l’area con primi interventi, a definire un piano per attenuare i disagi?
E’ tollerabile che si procurino questi problemi a bambini che devono raggiungere il Plesso Panzini per andare a scuola?
Hanno fatto bene le mamme che accompagnano i figli a scuola a protestare; hanno sbagliato i Commissari a non ascoltarle direttamente e a chiarire come pensano di rimediare.
DP chiede chiarezze e interventi urgenti per rimuovere disagi e pericoli. La situazione è seria e pensiamo sia giusto, oltre a Regione e Città Metropolitana, che ne sia informata la stessa Prefettura”.

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Colpo di scena, la Procura scagiona 8 politici stabiesi: “Non sono incandidabili”

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Colpo di scena al tribunale di Torre Annunziata: la Procura scagiona otto politici stabiesi, ma chiede l’incandidabilità per sei tra sindaco, consiglieri, un assessore e il presidente del consiglio comunale.

Parliamo del processo scaturito dallo scioglimento per camorra del consiglio comunale di Castellammare di Stabia.

Nell’ultima udienza l’Avvocatura di Stato che rappresenta il Viminale aveva chiesto l’incandidabilità per tutti e 14 i politici a giudizio. Il pm al termine della requisitoria ha invece chiesto di non procedere per Giovanni Nastelli, Eutalia Esposito dell’opposizione, Annamaria De Simone, Enza Maresca, Antonio Cimmino, Sabrina Di Gennaro, Antonella Esposito, Giovanni Russo tra quelli di centrodestra.

La Procura chiede l’incandidabilità invece per l’ex sindaco Gaetano Cimmino, l’ex presidente del consiglio comunale Emanuele D’Apice, l’ex assessore Fulvio Calì, gli ex consiglieri Lello Tito, Barbara Di Maio e Francesco Iovino.

Il collegio giudicante si è riservato, tra un mese arriverà la sentenza.

Daniele Di Martino

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