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Inchiesta Olimpo

Cimmino lancia il vaccino contro la camorra, l’opposizione diserta: “Iniziativa discutibile”

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cimmino lancia il vaccino contro la camorra

“Venite tutti a vaccinarvi contro la camorra!”. È l’appello del sindaco Gaetano Cimmino, che ha lanciato l’iniziativa che prevede un primo incontro questa mattina, tra le proteste dell’opposizione consiliare: “Ci siamo quasi! Alle 10 e 30 in piazza Giovanni XXIII, a pochi passi dal Municipio di Castellammare di Stabia, prenderà il via “Vacciniamoci contro la camorra, il racket e l’usura”.
Ospiti della prima giornata di dibattiti ed incontri con la cittadinanza don Ciro Cozzolino, parroco della Santissima Trinità di Torre Annunziata e referente locale di “Libera Contro Le Mafie”, e don Gennaro Giordano, parroco della chiesa del rione Cmi di Castellammare, che da anni si batte sul campo contro i fenomeni criminali nel comprensorio.
Interverranno anche esponenti del Forum delle Associazioni, della Fondazione Exodus 94 e del Forum dei Giovani: parleremo di zoomafie e di usura tra i giovanissimi!
A pochi metri dal palco c’è un gazebo che aspetta tutti i cittadini: qui avverrà una vaccinazione simbolica con il rilascio di una tessera!”.
Dura la presa di posizione dell’opposizione, che con una nota ha annunciato di non aderire: “Non parteciperemo alla iniziativa messa su dalla Giunta Cimmino del vaccino anti usura, racket e Camorra – fanno sapere Andrea Di Martino, Francesco Iovino, Michele Starace, Francesco Nappi, Giovanni Nastelli e Tonino Scala – Sarebbe già in periodi normali una iniziativa discutibile. In una città in cui la Camorra controlla i gangli delle attività alberghiere e commerciali, la distribuzione degli alimenti, molte attività di ristorazione, dove l’usura lambisce le stanze del potere, dove il racket è una pratica da colletti bianchi. Dove ci sono Stati sindaci che innanzi alla Camorra abbassavano la testa, ed innanzi ai deboli facevano i forti, come dichiarato da un collaboratore di giustizia. Facciamo fatica ad individuare soggetti abilitati al rilascio di patenti di immunità.
Con la presenza della Commissione di accesso che sta accertando la infiltrazione nel comune dei poteri mafiosi, una iniziativa del genere, assume anche i toni della mancanza di rispetto verso una istituzione dello Stato. Oggi non è il tempo della propaganda, non è il tempo della mistificazione della realtà, non è il tempo del mescoliamoci. Oggi è il tempo della separazione del grano da loglio se vogliamo provare a salvare questa città”.

Dadimar


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Cronaca

Ferisce una persona a colpi di bottiglia, arrestato 66enne stabiese in trasfera a Piano

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In trasferta a Piano di Sorrento ferisce a colpi di bottiglia una persona dopo una lite: arrestato 66enne stabiese.

Ieri sera gli agenti del commissariato di Sorrento, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della centrale operativa, sono intervenuti in via delle Rose a Piano di Sorrento per una segnalazione di una lite in strada.

I poliziotti, giunti sul posto, hanno notato una persona riversa a terra con una ferita al volto e, dopo aver chiesto l’intervento del 118, hanno visto, poco distante, un uomo che, alla loro vista, ha lasciato cadere a terra un coccio di bottiglia. I militari hanno accertato che quest’ultimo, poco prima, aveva aggredito la persona ferita per futili motivi.

L’uomo è stato identificato, si tratta di un 66enne G.C. di Castellammare di Stabia con precedenti di polizia, arrestato per lesioni personali aggravate.

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Cronaca

Non si ferma all’alt dei carabinieri e si butta in una scarpata

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Non si ferma all’alt dei carabinieri e finisce in una scarpata. È accaduto poco fa in zona Privati, a Castellammare di Stabia. L’uomo alla guida di uno scooter rubato ha fatto un salto di almeno sette metri  per sfuggire al fermo dei militari, abbandonando il motorino sulla strada. Il ladro aveva rubato un Honda Sh a Castellammare, per poi dileguarsi. Ma non aveva fatto i conti con un posto di blocco degli uomini dell’Arma. Allora ha pensato bene di infilarsi in una scarpata di rivo San Pietro, a Privati, credendo fosse poco alta. Invece ha fatto un volo di almeno sette metri, riportando gravi ferite al torace, alle gambe e al bacino. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco per le attività di recupero. Al momento, una volta accertate le condizioni del fuggitivo, si sta cercando di estrarlo dalla scarpata per assicurargli le cure dell’ospedale.

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Politica

Scioglimento del consiglio comunale, rinviata a gennaio la decisione del governo

Domani il consiglio dei ministri non esaminerà il caso-Castellammare a causa dell’emergenza Covid

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Il panettone è salvo. L’ultimo consiglio dei ministri del 2021 sarà incentrato sull’emergenza Covid, in effetti nell’agenda del governo è prevista la riunione della cabina di regia. Tutti le altre questioni, secondo fonti del governo, sono rinviate agli inizi del 2022. E quindi anche il caso Castellammare subirà uno slittamento. La relazione di oltre 100 pagine della commissione d’accesso finirà sul tavolo del consiglio dei ministri a gennaio, così come era preventivato inizialmente salvo una piccola accelerata impressa negli ultimi giorni. Ma nell’agenda di Draghi & co. ci sono aspetti ben più importanti da affrontare.

L’amministrazione Cimmino, quindi, mangerà il panettone. Una decisione, quella dell’eventuale scioglimento, ancora una volta rinviata e che finirà soltanto all’ordine del giorno di uno dei primi consigli dei ministri del 2022, secondo alcune fonti qualificate del governo. Il rischio è che un’eventuale agonia possa avere effetti anche sull’azione amministrativa, rallentandone le decisioni. Per questo servirebbe un’accelerata per uscire dall’impasse: dentro o fuori. L’importante è decidere.

Daniele Di Martino

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Politica

Italia Viva si spacca: Lello Vitiello stringe il patto con la Carfagna per scongiurare lo scioglimento

La decisione del governo probabilmente nel consiglio dei ministri programmato per il 23 dicembre

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Il tempo stringe e l’attesa per la decisione del governo sullo scioglimento del Comune di Castellammare agita le acque. Il partito dei “pro” scioglimento è costituito da Pd e Cinque Stelle, mentre Italia Viva si presenta divisa. Se il deputato Gennaro Migliore è stato uno dei promotori della richiesta della commissione d’accesso, in tempi non sospetti, anche dopo gli arresti dell’operazione Olimpo, Lello Vitiello ha una posizione diametralmente opposta. Il parlamentare stabiese, eletto con il Movimento Cinque Stelle e allontanato dal partito di Grillo già prima del suo insediamento a Montecitorio, pare sia espresso per evitare lo scioglimento per infiltrazioni. Una posizione che va di pari passo con quella di Mara Carfagna, la ministra del Sud che in consiglio dei ministri è pronta a dare battaglia in favore dell’amministrazione Cimmino. In realtà Vitiello e Carfagna vanno a braccetto negli ultimi tempi, complice anche i nuovi equilibri che si stanno delineando nell’area di centro, dove Renzi e la ministra di Forza Italia sembrano essere i registi di tale operazione. Del resto, Vitiello soltanto con un nuovo soggetto politico –  a percentuali più alte di Italia Viva –  riuscirebbe a giocarsi la rielezione nel collegio di Castellammare.

In ogni caso, a quanto pare il 23 dicembre ci sarà un consiglio dei ministri e il caso Castellammare potrebbe essere all’ordine del giorno per la decisione finale.

Daniele Di Martino

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Politica

Il tempo è scaduto! La commissione d’accesso lascia il Comune, ora c’è l’incubo scioglimento

Dopo sei mesi termina l’incarico degli ispettori del Viminale. E’ attesa la relazione che si pronuncerà sulle eventuali infiltrazioni della camorra a Palazzo Farnese

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Il tempo è scaduto. E’ l’ora della verità a Castellammare. Termina il lavoro della commissione d’accesso, dopo sei mesi di verifiche, per scoprire eventuali infiltrazioni della camorra a Palazzo Farnese. Nulla è stato tralasciato dalla triade del Viminale. In questi 180 giorni sono centinaia i faldoni che sono stati spulciati nei minimi particolari, un lavoro che va di pari passo con le informazioni riservate provenienti dalle forze di polizia e dalla Procura. In effetti, a quanto pare, il capitolo più scottante è quello legato alle parentele di alcuni consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Al vaglio ci sono anche le intercettazioni spuntate fuori dalle ultime inchieste, che sembrano aver ipotizzato un legame forte tra imprenditoria, malavita e politica. Un intreccio venuto fuori dalle operazioni messe in atto, dal 2018 a oggi, dall’antimafia e dalla Procura di Torre Annunziata.

C’è poi il capitolo degli atti acquisiti a Palazzo Farnese. Grande attenzione verso appalti come quello dei rifiuti e della gestione del cimitero comunale, come per il settore delle pulizie e infine il tema più scottante della gestione delle pratiche urbanistiche, per cui è stato «ingaggiato» un consulente ad hoc. Non sono stati tralasciati nemmeno temi minori come gli eventi, d’altronde una delle ultime indagini ha scoperchiato la lunga mano della camorra e in particolare di quella stabiese negli eventi privati della penisola sorrentina. Un settore che quindi fa gola alla malavita, quindi meglio vederci chiaro anche nel caso di Palazzo Farnese.

Insomma, tanta carne a cuocere. E ora si attende il verdetto della commissione d’accesso. La triade del Viminale tirerà le somme e lo farà inviando una relazione indirizzata al Prefetto di Napoli, Palomba, appena insediato dopo l’addio di Valentini, colui che ha sancito l’avvio delle verifiche antimafia al Comune di Castellammare. Infine sarà il prefetto a inviare il dossier al ministro dell’Interno, ma ogni decisione sarà ratificata in sede di consiglio dei ministri. Un decisione che potrebbe arrivare ai primi di gennaio.

Daniele Di Martino

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Inchiesta Olimpo

Affondo finale del Pd: “Parentele scomode e intercettazioni, Cimmino non è in condizione di fare il moralista”

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cimmino lancia il vaccino contro la camorra

Non si fa attendere la contro replica del Pd alle parole del sindaco Gaetano Cimmino. Ormai è un duello social a colpi di post, con accuse reciproche, gravi, molto gravi.

Le parole lasciano il tempo che trovano quando a parlare sono i fatti.
Le cronache di giornali parlano, intercettazioni alla mano, di un boss che sostiene apertamente di aver fatto votare per un candidato consigliere di Forza Italia nelle elezioni del 2018, di parentele, tra i banchi della maggioranza, che definire scomode è un eufemismo, e dalle quali non si sono MAI prese le distanze, di una commissione d’indagine che indaga su condizionamenti ed infiltrazioni camorristiche, di uomini graditi a determinati personaggi (del cui sostegno Cimmino finge di dimenticarsi) inseriti nella squadra di governo ed in ultimo, proprio stamattina appare sui giornali un articolo in cui un killer dichiara candidamente di essere stato agevolato dell’amicizia di un sindaco durante la consiliatura di cui Cimmino era Presidente del Consiglio.
Aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso, che i commissari concludano il loro lavoro.
Ma la morale Sindaco quella proprio no! Dovresti fare un bel esame di coscienza, e sarebbe il caso che con te lo facesse anche qualche tuo sodale, perché avete la responsabilità enorme di aver lasciato scivolare questa città nel baratro!
La storia sarà anche maestra di vita ma la storia la fanno gli uomini. E oggi la storia di Castellammare è sotto gli occhi di tutti. Una città allo stremo, senza una visione e senza un respiro. I fondi siamo tutti capaci a prenderli e alla lunga che si vedrà se si è stati capaci di spenderli. Così come non bastano due o tre passerelle mediatiche in nome della legalità e qualche spruzzata di colore per parlare di riscatto e riconquista dei territori.

PARTITO DEMOCRATICO
CIRCOLO DI CASTELLAMMARE DI STABIA

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Inchiesta Olimpo

Cimmino dichiara guerra al Pd e rigira la frittata: “Voi sostenuti da Greco nel 2016”

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I festeggiamenti del centrodestra alla vittoria di Cimmino, con Pentangelo e il figlio di Cesaro

È una guerra a colpi di comunicati stampa e lettere. La sentenza Olimpo acuisce lo scontro politico tra il sindaco Gaetano Cimmino e il Partito Democratico, partito di cui è stato il primo segretario cittadino.
Cimmino replica alle accuse del Pd e rigira la frittata. Senza fare nomi, fa intendere che l’imprenditore Adolfo Greco fu l’ispiratore della coalizione che portò alla vittoria Toni Pannullo nel 2016, proprio contro Gaetano Cimmino. Il Pd, come tutta l’opposizione, sostiene il ruolo determinante di Greco invece nella vittoria del centrodestra nel 2018. Uno scambio di accuse feroce.

Ecco il testo integrale del sindaco contro il Pd: 

Historia magistra vitae est. Lo affermava Cicerone oltre duemila anni fa: la storia è testimone dei tempi e fonte di verità. E basta scavare un po’ indietro nel tempo per ritrovare quel passato che il PD oggi rinnega. È chiaro a tutti, come ho già spiegato nei giorni scorsi, che per la prima volta nella storia della città la camorra si trova costretta a risarcire il Comune, a seguito della costituzione parte civile nel processo Olimpo che ho voluto fortemente per il danno d’immagine procurato all’ente. Ed è chiaro a tutti, come emerge anche dagli atti di Olimpo, quell’intreccio di rapporti tra imprenditoria e politica su cui nel 2016 si fondava la coalizione di centro che ha poi deciso di sostenere il PD due giorni prima della presentazione delle liste elettorali, senza un progetto politico né un programma. La stessa coalizione di centro che, dopo la sfiducia all’amministrazione di centrosinistra, si è smembrata dividendosi i candidati in due diverse coalizioni, entrambe collegate ancora al centrosinistra alle elezioni del 2018. Candidati ed esponenti vicini a quella classe imprenditoriale con cui il PD ha costruito la propria scalata al vertice prima di sfibrarsi tra spartizioni di poltrone e incarichi. È inutile che ora fate finta di scrollarvi di dosso quelle responsabilità che sono tutte vostre, rispetto alle quali ho appreso dagli atti di essere stato la vittima designata del vostro piano studiato a tavolino nel 2016.

Un PD guidato da un “sindaco” che nel 2017 spingeva per le case a corso De Gasperi e poi oggi finge di non volere le case a Marina di Stabia. Un PD che in cambio di qualche consulenza approvava il sottopasso a via Cosenza e poi oggi finge di non volerlo più. Un PD che, in assenza di proposte, pratica soltanto terrorismo psicologico e vuole darci lezioni di lotta alla camorra, ma poi accoglie i camorristi persino nel palazzo di città e chiude gli occhi mentre gli uffici affidavano servizi ad una ditta legata alla criminalità o appalti a rampolli del clan, come risulta dai racconti dei pentiti nei verbali di inchieste. Noi, quelle ditte, le abbiamo cacciate via senza battere ciglio. Ricordo a quel PD che siamo stati noi ad avviare e definire il procedimento motivato che ha portato all’annullamento delle precedenti attività del commissario ad acta, con il supporto della struttura comunale, per tutte le ben note vicende relative al complesso Cirio.

Dove eravate voi mentre noi ci dedicavamo anima e corpo al censimento degli immobili comunali, al contrasto all’abusivismo edilizio, agli abbattimenti, alle demolizioni, al riuso dei beni confiscati? Dove eravate mentre inauguravamo il Museo Archeologico, davamo vita al progetto dei murales nel centro storico, licenziavamo dipendenti in odore di malavita, liberavamo la scuola di Scanzano dalla centrale della droga, ripulivamo urbanisticamente e socialmente il quartiere Savorito roccaforte della camorra? Questa è la nostra azione concreta per debellare la piaga della camorra. Questi sono i fatti. E forse voi nel frattempo eravate intenti a litigare, a farvi la guerra l’un l’altro, sottobanco, tra le varie correnti che già nel 2018 vi avevano portato a presentare una lista monca alle ultime elezioni e persino nel 2016 a prendervi a schiaffi fra di voi in piazza pubblica. Non certamente sulle proposte, perché non ne avevate né avete dimostrato di averne, ma su come spartirvi pezzi di città.

Nessuno vi crede più, la vostra pantomima ha stancato i cittadini che meritano ben altri temi, ben altre discussioni, e hanno aspettative diverse da un partito politico che dovrebbe piuttosto essere fonte di idee e di proposte per la città e che invece continua a rimestare nel nulla, dopo aver collezionato fallimenti e bloccato lo sviluppo della città. Campioni di ipocrisia e litigiosità, siete stati bocciati dai cittadini per il vostro immobilismo e la vostra incapacità, che hanno portato la città in dissesto e prodotto la chiusura delle Terme e di tutte le realtà industriali del territorio.

La mia storia politica è ben diversa: sono partito dall’ultimo scranno del consiglio comunale e ho completato un percorso politico che mi ha visto fare il segretario di partito, l’assessore, il vicesindaco, il presidente del consiglio, l’esperienza da candidato sindaco nel 2016, il leader dell’opposizione e oggi, dopo 25 anni di politica attiva sui territori, il sindaco della nostra città. Ecco, la storia che ritorna a fare da testimone agli eventi. Gli eventi che raccontano di un’amministrazione che finalmente fonda le basi su un progetto politico chiaro, dopo tre sindaci mandati a casa in 5 anni, un record che reca il marchio del PD.

Olimpo è il racconto di un intreccio malsano tra imprenditoria, camorra e politica che affonda le radici in dieci anni di vuoto sulla materia urbanistica che voi del PD avete volutamente generato. Un vuoto che stiamo colmando con regole certe e tempi certi che abbiamo dettato nelle linee guida del Puc che andremo ad adottare nei prossimi mesi, ben oltre i termini e le scadenze che voi stessi non avete mai voluto rispettare, perché magari troppo intenti a litigare su poltrone e incarichi. E soprattutto Olimpo è anche la camorra che risarcisce il Comune per la prima volta nella storia per il danno di immagine arrecato ai cittadini, perché noi ci siamo costituiti parte civile per tutelare l’immagine dell’ente e della città.
Abbiate almeno un po’ di rispetto per la città che avete distrutto. Dovreste vergognarvi anche soltanto di proferire una singola parola per tutti i danni che avete arrecato ai cittadini e alla città, che avete ridotto all’osso, togliendole tutto. E iniziate a produrre proposte politiche serie, altrimenti continuerete a collezionare bocciature e fallimenti e a perdere quel briciolo di credibilità che ancora vi è rimasto. La storia è maestra di vita. E i cittadini conoscono bene la storia e ormai hanno imparato chi siete.

Gaetano Cimmino

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Inchiesta Olimpo

Processo Olimpo, accuse del Pd a Cimmino: “Solo silenzi su Greco”

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Nessuna condanna e alcuna presa di distanza da Adolfo Greco, imprenditore condannato a 8 anni in primo grado a culmine del processo Olimpo. È questa l’accusa lanciata dal Pd stabiese al sindaco Cimmino. Un duro e lungo comunicato che non manda a dirle al leader del centrodestra stabiese.

“La sentenza di I° grado del processo Olimpo segna un punto di svolta ineluttabile per la nostra città, uno spartiacque tra un prima e un dopo – si legge nella nota del Partito Democratico – Sicuramente ci interessa, e non poco, il dato giudiziario frutto di un lavoro che le forze dell’Ordine e la Magistratura stanno portando avanti orami da anni nella nostra città con eccellenti risultati. Da questa vicenda emerge, però, un dato politico netto: il perverso condizionamento, subito negli anni dalla città, da uno stretto connubio tra imprenditori, politica e Camorra. Pensavamo che ciò destasse nell’opinione pubblica un moto di protesta, una qualche reazione. Invece abbiamo dovuto constatare un silenzio assoluto, una sorta di indifferenza che fa più rumore di qualsiasi parola.

Così come ci aspettavamo dall’Amministrazione Comunale una condanna vera e forte, invece abbiamo dovuto leggere un comunicato che si commenta da solo. In fondo, come può mai il sindaco esternare un giudizio su chi è stato tra i promotori e gli artefici della sua scalata a Palazzo Farnese e successivamente fautore dell’ingresso di “uomini di fiducia” nella squadra di governo cittadina? La camorra va combattuta con azioni concrete e di sostanza e non solo con iniziative simboliche, che guarda caso sono diventate il leitmotiv dell’azione amministrativa da quando è stata concessa la proroga alla commissione d’inchiesta. Dalle parentele scomode si prendono le distanze, le zone grigie e l’imprenditoria collusa va messa alla porta. Gli ingranaggi della macchina burocratica vanno oleati con la correttezza dell’agire nell’interesse esclusivo della città senza il minimo sospetto di zone d’ombra.

Siamo sempre più convinti che l’arrivo della commissione d’inchiesta sia stato un bene per Castellammare, che il lavoro svolto dalla commissione, oramai alle battute finali, servirà a chiarire e dare verità ad azioni amministrative che poco o nulla hanno avuto a che spartire con i principi di trasparenza e legalità.
Per il resto la giustizia seguirà il suo corso.

Si aprirà a breve il tempo della responsabilità nei confronti di questa città. Il tempo di una fase di riprogrammazione, una fase diversa, che come PD abbiamo già lanciato da alcuni mesi sul territorio con le nostre scelte politiche.
Sentiamo la necessità di rivendicare il ruolo della politica, perché oggi più di ieri è giusto che la politica torni a svolgere il suo ruolo. Ognuno faccia la sua parte, cittadini, studenti, lavoratori, mondo dell’associazionismo. Facciamo nostro l’appello che il procuratore nazionale Antimafia Cafiero de Raho lanciava alla nostra città dalle pagine del quotidiano “la Repubblica” lo scorso mese di marzo. Pensiamo a costruire un fronte comune che, partendo da un’ analisi seria e senza sconti delle vicende politiche e amministrative, di cui l’amministrazione comunale dimostra anche oggi di non essere capace, sappia diventare sentinella per la legalità. È il momento della responsabilità, della chiarezza e della determinazione”.

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Inchiesta Olimpo

Condanne nel processo Olimpo, il sindaco: «Il Comune sarà risarcito per danno d’immagine»

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Il sindaco Gaetano Cimmino non replica all’opposizione che accosta la figura dell’imprenditore Adolfo Greco all’attuale maggioranza. Ma il primo cittadino esulta per il risarcimento del danno che i condannati, nell’ambito del processo Olimpo, dovranno pagare in favore del Comune di Castellammare che si è costituito parte civile: «Il Comune di Castellammare di Stabia sarà risarcito per il danno di immagine dovuto alle condotte criminali che hanno portato le forze dell’ordine e la magistratura ad avviare un’importante operazione di indagine e di polizia sul territorio cittadino, culminata nel processo Olimpo. Il risarcimento del danno già disposto in sede penale in favore del Comune sarà quantificato in successivo giudizio civile. A sancirlo è stato il tribunale di Torre Annunziata, che ha emesso oggi la sentenza nei confronti degli imputati».
«Il 21 giugno 2019 – prosegue Cimmino – avevo dato mandato all’ufficio avvocatura di costituire il Comune come parte civile nel processo penale. Un atto di verità, giustizia e trasparenza per la mia città. Come sindaco ho il dovere di salvaguardare l’immagine di Castellammare, un’attività imprescindibile per la mia amministrazione il cui operato è da sempre volto alla trasparenza e alla legalità in tutte le sue forme.
Grazie alla magistratura e alle forze dell’ordine per il lavoro certosino e prezioso che svolgono ogni giorno per il ripristino della legalità sui territori. Lo Stato c’è, noi ci siamo e stiamo lavorando assiduamente per dissipare il clima di ombre e sospetti che per troppi anni ha aleggiato sulla nostra città. Non arretreremo di un millimetro nel contrasto alla criminalità organizzata, sulla scia del lavoro che abbiamo avviato e intrapreso sin dal primo giorno per il censimento degli immobili, il riutilizzo dei beni confiscati e la lotta all’abusivismo edilizio».

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Ultime Notizie

Olimpo, chiesti 12 anni di condanna per Adolfo Greco. I fratelli Carolei e o’ Profeta rischiano 9 e 15 anni

Mano pesante del pm della Dda Cimmarotta

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Una durissima requisitoria per chiedere condanne pesanti per gli imputati del processo Olimpo. Il pm antimafia Giuseppe Cimmarotta usa il pugno duro e chiede 12 anni per Adolfo Greco, l’imprenditore del latte a cui la Dda contesta di “scendere a patti con i clan”, contrariamente alla tesi portata avanti dalla difesa che lo considera “vittima della camorra”. Il pm punta tutto su due episodi di estorsione, per cui Greco avrebbe fatto da tramite, “consigliando” il pagamento in favore di due cartelli criminali. Nel corso del processo Greco si è giustificato così: “L’ho fatto per difendere la mia famiglia, avevo paura”. Ora la palla passa in mano al collegio giudicante, che il 9 novembre si esprimerà su Greco e sugli altri boss e gregari finiti a processo.

Cimmarotta usa il pugno duro anche per i fratelli Carolei, Michele e Raffaele fratelli di Paolo, per cui la richiesta di condanna è 9 anni di reclusione. Stessa richiesta per Umberto Cuomo, ritenuto uomo di fiducia degli Afeltra. Pene ancora più severe (15 anni) richieste per gli esponenti del clan Cesarano, Luigi Di Martino alias ‘o Profeta e Attilio Di Somma, accusato di aver piazzato la bomba al supermercato Sole 365.

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