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Il Tar sospende l’ordinanza di De Luca, ora si torna a scuola

Decisione lampo dei giudici del tribunale amministrativo

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Il Tar sospende l’ordinanza di De Luca sulla chiusura delle scuole. Poco fa il tribunale amministrativo ha sospeso gli effetti dell’atto firmato dal presidente della Regione. Innanzitutto i giudici rilevano che la misura non sarebbe necessaria in quanto si è già reduci da un periodo di chiusura per le festività natalizie. Ma si evidenzia anche il fatto che nessun’altra restrizione è stata ordinata da De Luca in merito alle altri attività. Resta da capire se i sindaci annulleranno le rispettive ordinanza di chiusura firmate poco dopo la decisione di De Luca. Nel frattempo anche l’Avvocatura dello stato, su mandato di Draghi, ha proposto ricorso al Tar per impugnare l’ordinanza di De Luca.

Questa mattina l’Unità di Crisi della Regione Campania aveva diffuso una nota nella quale si specificava le motivazioni che avevano portato alla chiusura delle scuole parlando di «Nessuna violazione del decreto legge n.111/2022, risultando provata una condizione di eccezionale e straordinaria necessità attestata». Nello specifico la Regione Campania ha fornito al Tar una serie di documenti che tuttavia non sono serviti a evitare la bocciatura.

In sintesi.
-Rt di ospedalizzazione pari a 1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri Covid in arco settimanale;
– esaurimento posti letto pediatrici Covid, nella regione con popolazione più giovane d’Italia;
– blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione;
-previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate;
2) Le misure nazionali non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del CTS, che non è stato convocato, contrariamente a quanto richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli;
3) Al contrario, l’Ordinanza regionale è fondata su un’istruttoria tecnica che tiene conto:
– dei dati più aggiornati della Cabina di regia nazionale;
– delle valutazioni dell’Unità di crisi regionale;
– della richiesta di presidi e Sindaci che segnalano criticità non risolvibili a breve;
4) Le misure previste dal decreto governativo sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania, tenuto conto che:
– vi è impossibilità di assicurare il contact tracing e insostenibilità dei carichi da parte delle ASL, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i Direttori generali delle AASSLL campane;
5) In caso di sospensione dell’ordinanza vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del picco dei contagi per fine gennaio, in presenza di una bassissima percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni;
6) Le misure previste dall’ordinanza regionale sono equilibrate e proporzionate: tutte le scuole sono aperte; si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari.
Tre settimane di respiro per i Presidi, i Sindaci e le AASSLL che ne hanno fatto richiesta per ampliare la fascia dei vaccinati e scavallare il picco dei contagi.


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