Cronaca

Donna a rischio trombosi salvata con un intervento di altissima specializzazione

Operazione condotta per la prima volta dal cardiologo stabiese Gennaro Maresca

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Salvata una paziente a rischio trombosi con un intervento all’avanguardia e di altissima specializzazione. Una storia di buona sanità nel bel mezzo di una pandemia. Per la prima volta viene eseguito un intervento molto complesso, grazie alla professionalità del cardiologo Gennaro Maresca, un’eccellenza stabiese al servizio dell’Asl Napoli 3, e dell’equipe che l’ha accompagnato in questa delicata quanto moderna operazione. Maresca già quattro anni fa impiantò un dispositivo a una giovane paziente affetta da un’anomalia cardiaca congenita.
L’operazione si è tenuta presso il reparto di cardiologia dell’ospedale di Nola, diretto dal dottor Luigi Caliendo, dove è stata ricoverata una paziente ad alto rischio tromboembolico per la presenza di fibrillazione atriale permanente sintomatica, impossibilitata ad eseguire anticoagulazione per l’elevato rischio di emorragia legato ad un’anomalia congenita del tratto gastrointestinale.
La donna è stata quindi sottoposta, presso il laboratorio di emodinamica diretto dal dottor Michele Capasso, ad intervento di chiusura percutanea dell’auricola sinistra.
Un intervento di altissima specializzazione per la prima volta eseguito nell’Asl Napoli 3 Sud, eseguito dal cardiologo stabiese Gennaro Maresca e dal dottor Michele Capasso, coadiuvati dal dottor Vincenzo Ruggiero.
Ad essere impegnata è stata tutta l’equipe dell’emodinamica (personale tecnico ed infermieristico) con l’assistenza anestesiologica del gruppo condotto dal direttore della rianimazione e anestesia Raul Vincenti. Il delicato intervento è stato portato a termine nonostante le oggettive difficoltà legate alla situazione pandemica. La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca sostenuta più comune nella popolazione adulta la cui complicanza più temuta è senza dubbio l’ictus ischemico soprattutto in assenza di un’adeguata terapia anticoagulante.
La causa di tale complicanza è dovuta alla formazione di coaguli in atrio sinistro ed in un recesso chiamato auricola sinistra, responsabile quest’ultima per la stasi del sangue del 90% dei casi di tromboembolismo sistemico. La prevenzione dell’ictus ischemico mediante l’utilizzo di farmaci anticoagulanti è un caposaldo della terapia nei pazienti con fibrillazione atriale.
Esistono delle situazioni, tuttavia, nelle quali, il rischio emorragico (od emorragie clinicamente rilevanti) supera il beneficio legato alla somministrazione della terapia anticoagulante. In tali circostanze i pazienti possono beneficiare in un nuovo intervento che consiste nella chiusura meccanica dell’auricola.

Daniele Di Martino

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