Politica
Cimmino senza vergogna: scioglimento colpa di un comune malato
Lo sfogo dell’ex sindaco Cimmino: pago in prima persona per altrui incapacità, colpa di una macchina comunale malata. La politica è uscita da Palazzo Farnese, i tecnici no
Castellammare di Stabia. Un lungo post sui social che non ha mai lasciato anche dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche. Cimmino fornisce la sua versione dei fatti sulla relazione di accompagnamento del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha chiesto al Consiglio dei Ministri di sospendere l’esperienza amministrativa del Centrodestra a Castellammare di Stabia per ingerenze della criminalità organizzata.
Quattro pagine che racchiudono l’amministrazione Cimmino eletta in una tornata elettorale ritenuta inquinata perché «le indagini ispettive – si legge nella relazione del Ministro – hanno evidenziato l’interesse della criminalità organizzata per la tornata elettorale del 2018 ove è stato eletto Cimmino». Un interesse che si sarebbe concretizzato con «il sostegno elettorale ottenuto da alcuni candidati facenti parte di una lista sostenitrice del sindaco risultato eletto».
L’ex primo cittadino parla di «una macchina comunale malata» spiegando che «per la prima volta nella storia della città di Castellammare di Stabia, su impulso della mia amministrazione, è stata effettuata una ricognizione precisa dei beni confiscati. Ebbene, come sindaco, ovvero la politica, ho ordinato ed indirizzato i tecnici affinché effettuassero i sopralluoghi. Quei tecnici hanno messo nero su bianco che alcuni beni erano “inaccessibili”, altri ancora “occupati”. Sapete una cosa, cari concittadini? Non era vero. Quando è arrivata la commissione d’accesso tutti i nodi sono giunti al pettine. Ho pagato allora in prima persona la altrui incapacità, la sciatteria, o addirittura la collusione?». E’ la domanda che si pone Cimmino sostenendo che dallo scioglimento «non ci sono vinti e vincitori e sbaglia chi divide la città tra buoni e cattivi. Ribadisco – afferma – che la politica deve fare una seria riflessione prima della composizione delle liste. C’è bisogno di una legge che dia più poteri al sindaco nel controllo e nel contrasto dell’operato dei dirigenti. Sfido chiunque, dei miei avversari in campagna elettorale, ad attestare che nel caso della loro elezione non ci sarebbe stato nessun consigliere eletto gravato da parentele sospette».
Cimmino dedica un paragrafo proprio alla macchina comunale, affermando di aver segnalato i comportamenti sospetti dei dirigenti. «Le responsabilità in ordine a funzionari, dirigenti ed altri organi di controllo sono indicate esplicitamente da quanto apprendiamo in queste ore. La parte politica, però, è uscita da Palazzo Farnese, i tecnici no. Questo aumenta il distacco dei cittadini dalla politica, porta all’involuzione delle liste elettorali, all’assenza del loro controllo preventivo, all’improduttività risolutiva delle criticità da parte di ogni forma commissariale. Dove arriva il potere di un sindaco? Attualmente è limitato, non garantito, esposto a qualsiasi tipologia di responsabilità. Ho segnalato qualsivoglia comportamento che ho ritenuto “sospetto” da parte dei dirigenti, ed è tutto nero su bianco ed una buona parte di tale corrispondenza è stata inviata a forze dell’ordine, Procura e Prefettura. Leggo di criticità nel settore dei rifiuti, del cimitero, delle forniture, delle pulizie, delle spiagge. Nell’estratto che circola in queste ore mancano completamente le mie denunce e le mie azioni su quei settori, che hanno portato anche all’espulsione di due ditte gravate da sospetti rivelatisi fondati e all’annullamento dell’intero iter procedimentale del piano casa nell’area ex Cirio consolidato invece nelle passate gestioni. E’ solo uno dei molti casi che potrei elencare, ma non è il momento. Voglio soffermarmi, però, sugli strumenti a disposizione di un sindaco che sono fin troppo carenti difronte al contesto non solo di Castellammare, ma dell’intero Vesuviano, dove la camorra è scaltra, mutevole, forte rispetto ad istituzioni deboli nella loro struttura e nei loro apparati. Parliamo del cimitero. Dal 1940 una ditta “sospetta” gestiva i servizi, anche in prorogatio. Lo scopriamo, denunciamo tutto, il dirigente rifà la gara. Chi se la aggiudica dopo qualche tempo riceve una interdittiva antimafia. Il funzionario mantiene l’atto nel cassetto, il dirigente liquida la società come se nulla fosse».
Le quattro pagine a firma del Ministro Lamorgese rappresentano un sommario delle oltre 150 pagine di relazione stilata dalla Commissione d’Accesso che per sei mesi ha passato a setaccio tutti gli atti prodotti dall’apparato burocratico del Comune, le condotte di alcuni politici con le imprese aggiudicatarie di appalti pubblici ma anche i legami con esponenti della criminalità organizzata. Un tema che tocca non solo l’ex maggioranza ma anche l’opposizione. E per di più viene evidenziata la partecipazione del Sindaco sciolto «quale testimone di nozze al matrimonio di uno dei componenti di una locale famiglia mafiosa di cui alcuni appartenenti risultano affidatari di lavori e servizi da parte del comune stesso». Ed è proprio sui lavori pubblici che si è concentrata l’attenzione degli ispettori del Viminale. La Commissione d’Accesso, composta dal Prefetto Enrico Gullotti, dal capitano dei Carabinieri Ivan Iannucci, dal capitano della Guardia di Finanza Giada Patriarca, ha puntato i fari sugli affidamenti diretti o fiduciari avvenuti violando non solo il Codice degli Appalti pubblici ma anche senza tenere conto «del principio di rotazione, evidenziando il sussistere di un’alternanza sequenziale e cronologicamente ravvicinata degli affidamenti sempre agli stessi operatori economici, oltre ad altri inviti o assegnazioni dirette senza alcuna adeguata motivazione e spesso in carenza di documentazione ad operatori economici riconducibili a quelli ai quali è vietato il divieto di invito o affidamento a causa della loro inaffidabilità». Lavori per un valore complessivo di due milioni di euro affidati in modo diretto «e irregolarmente allo stesso gruppo di imprese» tra il 2018 e il 2021. Ed è anche su questo che interviene Cimmino: «Si fa riferimento – scrive l’ex primo cittadino – al fatto che sono stato testimone di nozze o a miei rapporti con affiliati: come mai allora non ho vinto alle elezioni amministrative del 2016? Quella persona è incensurata, e a causa del fatto che sono stato sindaco oggi questa vicenda finisce sui giornali. Vorrà dire che avrò sbagliato a non chiedere i carichi pendenti e i casellari giudiziali a tutti i partecipanti alle cerimonie a cui sono stato invitato. E a non avvisare preventivamente tutti i miei conoscenti di rifiutare la partecipazione a qualsiasi avviso pubblico o gara, perché l’affidamento di un dirigente poteva essere ricollegato a me per una presunta proprietà transitiva». Inoltre «esattamente trent’anni fa veniva assassinato un consigliere comunale a Castellammare. Un altro è stato ammazzato dal clan nel 2009. E nel 2017 un esponente della criminalità organizzata è stato ucciso, come emerge da alcuni articoli di stampa, pochi giorni dopo alcuni dialoghi borderline con amministratori pubblici. Negli ultimi anni – conclude . si sono dissolti tanti dubbi, ma sono certo che l’operazione di pulizia in corso a Castellammare consentirà di fare chiarezza anche su questi e tanti altri episodi, su cui è indispensabile conoscere la verità».
Politica
Castellammare, si dimette il segretario del Pd. Una mossa che può blindare Vicinanza
Si dimette Peppe Giordano. Un terremoto nel PD a meno di 20 giorni dalla presentazione delle liste, in vista delle elezioni amministrative a Castellammare di Stabia. Il segretario cittadino getta la spugna, dopo mesi di tensioni nel partito stabiese e una spaccatura che non riesce a sanarsi.
Non tutti i mali vengono per nuocere
Le dimissioni di Peppe Giordano non sono un cattivo segnale, però, per Gigi Vicinanza. Un atto, quello del segretario uscente, che favorisce l’arrivo di un commissario nominato dal Pd napoletano. Questo significa blindare ancora di più Vicinanza. Anzi, andare fino in fondo, costi quel che costi.
Il commissario
Dovrebbe essere Francesco Dinacci, attuale presidente del Pd provinciale, il commissario che guiderà il partito nei giorni più caldi che precedono le elezioni amministrative.
Le divisioni
Intanto il centrosinistra è spaccato precisamente in tre. Da un lato i pro Vicinanza voluto dal Pd napoletano e romano, poi altri due fronti legati a Salvatore Vozza e Roberto Elefante, che nelle ultime ore stanno provando a dialogare per proporre al Pd un candidato di superamento. Ma il Pd sembra già aver scelto Vicinanza.
Alberto Cimmino
Politica
Vicinanza cita Paolo Sorrentino: “Non ci disuniamo, rischiamo di far vincere la destra”
“Non ci disuniamo, dobbiamo stare uniti per battere questa destra”. Gigi Vicinanza cita Paolo Sorrentino e riprende il film “È stata la mano di Dio”. Antonio Capuano lo grida a Fabietto sul finale della celebre pellicola di uno dei migliori registi italiani di sempre.
Vicinanza lo grida in sala a Salvatore Vozza e a tanti curiosi accorsi questa sera all’Hotel dei Congressi di Castellammare di Stabia.
“Io credo che gli stabiesi sappiano bene cosa significa ‘non ti disunire’, vuole dire non permettere a questa destra arrogante che ha portato la città allo scioglimento per camorra di spuntarla alle prossime elezioni. Questo non possiamo permetterlo. Dobbiamo andare tutti uniti per scongiurare il ritorno della destra a Palazzo Farnese” ha proseguito Vicinanza.
“Io non so chi sarà il candidato del centrodestra – ha detto ancora il giornalista – ma vorrei tanto che si dichiarasse contrario all’autonomia differenziata, perché ammazzerà il Sud e anche il Comune di Castellammare. Arriveranno meno risorse dallo Stato. È qualcosa che ci riguarda molto da vicino”.
Politica
Castellammare, ecco il terzo nome del centrosinistra
Il terzo nome del centrosinistra di Castellammare è presto servito. E si tratterebbe di un ritorno di fiamma. Il nome che il consigliere regionale Mario Casillo ha proposto è quello di Massimo de Angelis, un remake rispetto al 2018, quando lo stesso ex assessore guidò il centrosinistra contro Gaetano Cimmino.
De Angelis sarebbe la giusta sintesa tra il gruppo capeggiato da Salvatore Vozza e quello di Roberto Elefante. Un nome che potrebbe tenere unito il centrosinistra per sfidare questa volta un centrodestra che ha calato l’asso Luigi Bobbio.
In queste ore si sta ragionando proprio su questo fronte. E sembra che le diplomazie dei partiti e delle liste civiche abbiano già trovato un’intesa di massima. Resta da capire solo l’incognita Vicinanza. Il giornalista è ancora in campo e i suoi sostenitori spingono ancora per la sua candidatura.
Adesso il Pd, per ritrovare l’unità della coalizione, dovrebbe pensare soltanto a una exit strategy per non mortificare la figura autorevole di Vicinanza.
In caso contrario correrebbe da solo insieme a qualche lista civica, mentre la restante parte del centrosinistra si affiderebbe a Massimo de Angelis. Ma sarebbe un ramake del 2018, quando il centrosinistra si spaccò: dal un lato De Angelis e dall’altro Andrea Di Martino. Il risultato è storia.
Alberto Cimmino
Politica
Centrosinistra nel caos a Castellammare, si cerca il terzo nome: Casillo dice no a Pannullo
Si cerca il terzo nome per unire le anime del centrosinistra. Una sintesi tra Pd, l’area di Vozza e quella di Elefante. E nelle scorse ore nel centrosinistra di Castellammare di Stabia sarebbe spuntato un nome di garanzia per unire tutti: l’ex sindaco Toni Pannullo, colui che denunciò le pressioni e il fiato sul collo della camorra.
In questo scenario ha ripreso piede Mario Casillo, il super consigliere regionale del Pd record di preferenze, che negli ultimi anni ha sempre scelto il candidato di centrosinistra a Castellammare.
Il nome di Pannullo non è però gradito a Casillo ed è arrivato un secco no all’investitura dell’ex sindaco che poteva rappresentare il nome di superamento per unire il centrosinistra.
Così i partiti stabiesi si ritrovano a ricercare un altro terzo nome. A venti giorni dalla presentazione delle liste regna il caos.
Alberto Cimmino
Politica
Castellammare al voto, i 5 Stelle rompono con il Pd: “Usciamo dal tavolo”
Il Movimento Cinque Stelle rompe con il Pd. Con “questo Pd”. A a Castellammare di Stabia è sempre più caos nel centrosinistra, a venti giorni dalla presentazione delle liste.
Il deputato Gaetano Amato ci va giù duro: “Dopo l’incontro di venerdì 12 aprile, la totale incapacità della segreteria del Pd a fare da collante tra le forze di centrosinistra, ha dato il via alla disgregazione delle varie coalizioni, facendo emergere le giuste aspirazioni di più candidati al ruolo di sindaco. Una diluizione dei tempi decisionali che ha portato tutte le forze politiche, a venti giorni dalla consegna delle liste, a muoversi senza più nessuno schema coesivo ma su direttrici divergenti. Nel frattempo, malgrado quanto sottoscritto dallo stesso pd sul soprassedere al nome del candidato sindaco, anche oggi qualche cacicchietto senza voti continua a sbandierare e a provare ad imporre il nome del dottor Vicinanza.
Il M5S ha troppo rispetto per gli elettori per prestarsi a questi giochetti di potere che mettono la città all’ultimo posto, ed è per questo che non parteciperà più ad alcun tavolo convocato da ‘questo’ Pd.
Politica
Bobbio, esordio al Romeo Menti da candidato sindaco di centrodestra
Non è ancora stato proclamato ufficialmente, ma da candidato sindaco in pectore del centrodestra Luigi Bobbio fa la sua prima uscita pubblica. Questa sera era al Romeo Menti di Castellammare di Stabia, gremito a festa per festeggiare la promozione in serie B della Juve Stabia.
L’ex sindaco, dopo la fumata bianca in una riunione in serata del centrodestra, ha seguito la partita tra Juve Stabia e Crotone (1-1) insieme all’ex consigliere Ernesto Sica e al segretario di Fratelli d’Italia Michele Aprea. Si è soffermato anche con Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia e poi nella confort zone con il presidente delle Vespe Andrea Langella, che sarebbe in rampa di lancio proprio per la candidatura alle europee con il partito di Berlusconi.
In tribuna vip erano presenti anche l’ex sindaco Gaetano Cimmino, ma anche Pasquale Sommese e il figlio Peppe.
Più defilato in tribuna il candidato sindaco della coalizione civica Antonio Alfano.
dadimar
Politica
Castellammare al voto, il centrodestra pronto ad annunciare Bobbio
Manca solo l’ufficialità. Luigi Bobbio tornerà a guidare il centrodestra di Castellammare di Stabia. Oggi potrebbe essere la giornata decisiva per l’annuncio.
Da Roma sarebbe arrivato l’ok di Forza Italia e della Lega per il ritorno dell’ex sindaco sceriffo. Ieri mattina si è rivisto in giro per il centro cittadino per iniziare a sondare il terreno di una campagna elettorale difficile.
Si riparte da dove si era interrotta la carriera politica dell’ex senatore di Alleanza Nazionale. Dal novembre del 2012, quando Bobbio fu sfiduciato in consiglio comunale con la bocciatura del bilancio per mano di una parte della sua stessa maggioranza. Un pezzo di centrodestra che ora avrebbe addirittura dato il via libera a una discesa in campo di Bobbio, sostenendo che solo con il suo carisma e la sua verve il centrodestra riuscirebbe a spuntarla in una campagna elettorale che si annuncia aspra proprio per via dello scioglimento per infiltrazioni.
Nelle ultime ore Luigi Bobbio sta radunando proprio i fedelissimi per riorganizzare la macchina elettorale. Sembra ormai tutto pronto. Manca solo l’annuncio, atteso nelle prossime ore.
Alberto Cimmino
Politica
Castellammare al voto, c’è il secondo candidato a sindaco: Antonio Alfano
Nata da una convinta voglia di rinnovamento la nuova Coalizione Civica e Democratica, composta dalle seguenti liste civiche:
PARTITO DELLA CITTA ( Rappresentata dall’Avv. Francesco Schettino)
STABIA AL CENTRO ( Rappresentata dalla Dr.ssa Carla DiMaio)
PERCORSO CIVICO (Rappresentata dal Dr. Ciro Di Martino)
FORZA STABIA (Rappresentata dalla Dr.sa) Vincenza Maresca)
ALFANO SINDACO (Rappresentata dal Sig. Raffaele Verdoliva)
nella chiara idea di formare una nuova squadra di uomini e donne capaci di governare le sorti della nostra città, nella concretezza d’azione che contraddistingue le persone del fare e non quelle del solo dire, dopo mesi di lavori preparatori al programma amministrativo da realizzare in maniera realistica e concreta e, dopo aver aggregato altre forze civiche che hanno dato la loro adesione al progetto della coalizione, nell’odierna seduta del 13.04.2024, ha deciso, all’unanimità, di affidare la candidatura a Sindaco di Castellammare al D.r Antonio Alfano, Luogotenente della Guardia di Finanza in sevizio permanente e già ex Consigliere del Comune di Castellammare di Stabia.
La necessità di garantire un governo stabile e duraturo della nostra città, porta a ribadire la totale autonomia della Coalizione Civica così come composta, rispetto a scelte autoritarie ed autoritaristiche, derivanti da un lato dalla frammentazione delle idee di principio e dall’altro dalla autodeterminazione priva di autocritica oggettiva.
L’ulteriore necessità di un attento e lungimirante progetto di investimento dei fondi del PNRR, da attuare nell’interesse di tutta la collettività, impegnando in ciò sino all’ultimo euro, impone la costituzione di una SQUADRA DI GOVERNO STABIESE in grado di fornire al servizio della pubblica amministrazione competenze, conoscenze, professionalità e capacità operative come mai avute a disposizione nella nostra città sino ad oggi, riportando al “cosa pubblica” anche a coloro che per ragioni diverse ad oggi ne risultano disinteressati.
Saremo il miglior “edificato” dell’unico “cantiere aperto” che ad oggi ha dimostrato giusta e leale accoglienza a tutte le energie positive della Città, che hanno voluto e che vorranno condividere li nostro progetto.
In tale ottica, nei prossimi giorni, saranno organizzati tavoli tecnici con tutte le forze civiche che vorranno condividere con pari dignità li presente progetto.
Siamo e saremo un gruppo di uomini e donne, da oggi capitanati dal Luogotenente della GdF Antonio Alfano, che vogliono realmente il bene della nostra Castellammare.
Saremo quelli del fare e soprattutto del fare bene: Viva al nostra Coalizione Civica.
Politica
Castellammare al voto, nasce Futuro Democratico e Riformista: “Ma non chiamateci lista civica”
Nasce Futuro Democratico e Riformista.
Nasce la lista politica Futuro Democratico e Riformista in vista delle ormai imminenti elezioni amministrative a Castellammare di Stabia dell’8 e 9 Giugno 2024.
Siamo una lista politica (non civica), di donne e uomini da sempre impegnati nell’agone politico.
Siamo una lista di donne e uomini con un background culturale e politico che affonda le proprie radici nella comunità democratica e riformista.
Siamo figli di storie politiche che hanno segnato il tempo della politica e che non intendiamo affatto rinnegare anzi….
Vantiamo il primato della politica e riteniamo che, anche nelle venture elezioni in città, questo debba prevalere rispetto ad istanze occasionali, interessate ed, a dirla tutta, semplicemente velleitarie che incombono sulla città.
Riteniamo in questa fase di presentarci e di essere partecipi di quei processi democratici già avviati in città che vogliano portare al governo della stessa, competenza, serietà ed affidabilità amministrativa.
In una fase delicata per il futuro della città, oggetto di una serie di investimenti, di opportunità e risorse che ne potrebbero stravolgere in positivo il tessuto economico e urbanistico saremo in prima linea con il nostro contributo di idee e di programmi, nel segno della trasparenza e della legalità.
Proprio la legalità, la lotta alla camorra ed al malaffare diffuso sarà la nostra stella di riferimento, il dato valoriale principe del nostro percorso politico.
Oggi più di ieri , all’indomani dell’incontro che ha sancito l’empasse e l’azzeramento di ogni candidatura, riteniamo indispensabile lavorare per la unità del quadro politico nella comunità democratica .
Ripartiamo senza veti, ne’ pregiudizi, riconoscendo a chi ha lavorato in questi anni l’efficacia di una azione politica e la piena legittimazione a farsene interprete.
Lavoriamo ad un campo “solido” di condivisione programmatica e di visione di città.
Riteniamo, altresì, che la nostra città abbia bisogno del coraggio della ragione ma anche del sogno nel cuore .
Pertanto, fuori da ogni tattica o strategia, il nostro preciso impegno sarà quello di essere partecipe alla costruzione di un percorso democratico per l ‘individuazione di una leadership condivisa, essenziale per la vittoria delle elezioni e la tenuta del buongoverno in città.
AITRA COSTANTINO
DE SIERVI ANGELO
IOVINO LEA
LONGOBARDI NINO
PANNULLO ANTONIO
Politica
Volano gli stracci nella sede Pd, Amato (M5S) spiazza tutti: “Saracino mi chiese di sostenere Elefante”
Sono volati gli stracci. E contrariamente a quanto fatto trapelare da un documento redatto nella sede del Pd, non è stato per niente un confronto positivo. A Castellammare di Stabia regna ormai il caos a pochi giorni dalla presentazione delle liste e a meno di due mesi dalle elezioni.
Il commissario regionale del Pd Misiani ha dovuto prendere atto che la candidatura di Gigi Vicinanza è in alto mare. Alla riunione solo due liste civiche hanno detto sì al giornalista (Essere Stabia e Energia Pulita), per il resto è stata una debacle. Lo stesso Nicola Cuomo, rappresentato sul tavolo da Alessandro Cascone, non ha garantito il sostegno vista la poca aggregazione di Vicinanza.
Compatto invece il fronte Elefante. Azione, Stabia Rialzati, Sinistra Italiana e Movimento Cinque Stelle non si sono mossi di un millimetro sul nome del presidente del Pd. Anzi, il deputato grillini Gaetano Amato ha anche rivelato un retroscena clamoroso, che ha lasciato Misiani e il segretario provinciale Annunziata a bocca aperta: “È stato Marco Sarracino a chiedermi per primo, a Roma nei corridoi della camera, di sostenere la candidatura di Roberto Elefante. Io lo sto ancora facendo, il Pd ha poi cambiato idea”. Apriti cielo.
Adesso il prossimo appuntamento è lunedì. Dopo di che Elefante ha già annunciato che se non ci sarà una schiarita inizierà la campagna elettorale, con o senza Pd. Perché di tempo se ne è perso troppo.
Alberto Cimmino
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