Politica
Dall’espulsione dal Pd alle elezioni rsu, Iovino fa il pieno di voti e diventa record-man nell’Asl Napoli 3
L’ex consigliere al centro delle polemiche risulta il più votato in tutta l’azienda sanitaria

Dalle polemiche e alla probabile espulsione dal Pd, alla vittoria schiacciante nelle elezioni rsu dell’Asl Napoli 3. Per la prima volta, da ex consigliere comunale, Francesco Iovino viene eletto rappresentante sindacale. E lo fa con un ampio consenso, 433 preferenze, risultando il più votato dell’intera Asl. Un vero record. Una vittoria che spazza via le polemiche relative all’incontro con un esponente della criminalità organizzata, venuto fuori dagli atti di indagine dell’inchiesta Cerbero. Iovino, però, non risulta indagato e ha annunciato di voler chiarire pubblicamente l’episodio raccontato dai giornali nei giorni scorsi. Proprio dopo le elezioni rsu convocherà una conferenza stampa per dare la sua versione dei fatti. Anche perchè l’incontro di cui si è tanto parlato non ha poi sortito alcun effetto a quanto si legge negli atti di indagine. Per il momento, Iovino, si gode la vittoria schiacciante e la corona di record-man di preferenze in tutta l’Asl Napoli 3.
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Scioglimento, ecco il “ricorso in bianco” per desecretare la relazione della commissione d’accesso
La strategia dell’ex sindaco per interrompere i termini e puntare a “smontare” le motivazioni del ministero

Un ricorso “in bianco”. Così è stato definito durante le riunioni tenute dall’ex maggioranza di Gaetano Cimmino. Una soluzione prospettata dallo studio Clarizia, uno dei principi del foro di Roma, per interrompere i termini e tentare di ribaltare lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche.
Stando a quanto depositato dagli avvocati dell’ex sindaco, si tratta quindi di un ricorso che principalmente punta a far desecretare le motivazioni che hanno spinto il governo a sciogliere il consiglio comunale. Perché in realtà, ufficialmente, questi atti non ci sono. Anche se il contenuto è ben noto per essere stato riportato dalle testate giornalistiche. Ma non sarà possibile smontare queste motivazioni, almeno per il momento. Quindi si proverà a richiedere gli atti ufficiali, che per il momento il Prefetto non ha concesso, per poi provare a fare un “ricorso nel ricorso” entrando nel merito della questione.
La maggior parte dell’ex maggioranza ha firmato senza battere ciglio, in tre invece non se la sono sentita di dare il mandato all’avvocato Clarizia.
Daniele Di Martino
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