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Piano urbanistico, arrivano le ‘osservazioni’: “Non c’è spazio per mille nuove case”

Tonino Scala e Andrea Di Martino chiedono correttivi al piano urbanistico comunale

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Sono diverse le richieste di correzione del puc, il piano urbanistico comunale approvato dall’ex giunta Cimmino. Tecnicamente si chiamano “osservazioni” e nelle ultime ore hanno affollato la casella di posta del Comune di Castellammare. Entro il termine previsto di oggi sono state inoltrate anche le osservazioni di ex consiglieri comunali di opposizione, in particolare Andrea Di Martino Tonino Scala. Entrambi si concentrano sulla necessità di oltre mille vani in più previsti dal nuovo piano urbanistico.

“Ho appena presentato, attraverso una pec, le osservazioni al Puc – sostiene Tonino Scala – A mio avviso, lo dico senza peli sulla lingua, andrebbe revocato. C’è stata una accelerazione nel corso delle ultime ore prima dello scioglimento, con una discussione in Commissione falsata. Ci han fatto ragionare su vani che si sono trasformati, per magia, all’atto dell’approvazione, in alloggi, ma questa è altra storia e riguarda un passato che mi auguro non torni più. Chi governa ha il diritto dovere di farlo con rispetto nei confronti della città, dei consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, ripeto, questo fa parte del passato. Oggetto delle osservazioni presentate, il numero di alloggi previsti che non corrisponde alle esigenze reali del territorio.
1.116 sono i nuovi alloggi previsti dal puc, una vera è propria città nuova, non rispondente tra l’altro, con quanto previsto dalla L.R. n. 35/87.
Le proiezioni sulla popolazione futura ci dicono che nel 2030 Castellammare toccherà le 61.693 unità, con una diminuzione rispetto al 2020 di 2.131 abitanti. Le famiglie al 2030 stimate dovrebbero essere pari a 25.744   mentre gli alloggi esistenti sono oggi 25.991. Il  fabbisogno residenziale, stimato sulla base del rapporto di un alloggio per ciascun nucleo familiare, è già ampiamente soddisfatto. Ci sarebbero addirittura case in più. Il fabbisogno, quindi, risulta nullo ed è pertanto è da escludere qualsiasi nuovo intervento edilizio al di là dei programmi che attualmente risultano approvati dall’Amministrazione Comunale sciolta. Mi auguro che chi di dovere, abbia valutato che le norme non consentissero il ritiro del Puc.
La strada delle profonde correzioni, sulla base delle osservazioni, è praticabile e potrebbe se recepite, dare un segno diverso uno strumento nato male che non si misura con il tema della prospettiva della città. Consumare suolo, cementificare, la costa, logica prevista da questo Puc, è una vecchia e logora ricetta. La storia dovrebbe insegnarci che questi ingredienti hanno solo procurato a Castellammare come altrove disastri. Confido nel buon senso dei Commissari”.
Anche Andrea Di Martino annuncia di aver “presentato una osservazione al Piano Urbanistico Comunale.  Energia Pulita ha promosso un incontro con un gruppo di tecnici esperti di materia Urbanistica. In quell’incontro è scaturita la necessità di elaborare osservazioni su 5 asset strategici del piano: Anagrafe Edilizia e fabbisogno abitativo; Delimitazione del Parco Archeologico di Varano; Definizione del borgo Termale di Antiche Terme di Stabia; Programmazione del territorio agricolo e realizzazione dei borghi agrituristici; Nuovo Pum. Ho quindi provveduto a depositare in collaborazione con altri amici una osservazione che contesta radicalmente il calcolo effettuato nel Puc del fabbisogno abitativo in città. Questo se accolto farà decadere i programmi operativi che scaturiscono da questo errore di calcolo, ma lascerà che il piano possa essere adottato affinché la città non perda i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Daniele Di Martino

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