Cronaca
Covid, De Luca: In Campania resta obbligo della mascherina
Il Governatore: «il covid non è stato cancellato»

Covid, in Campania resta l’obbligo della mascherina. A dirlo è il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del suo appuntamento social del venerdì. «Il Governo è orientato a mantenere l’obbligo della mascherina nei locali al chiuso fino a metà giugno. Meno male, è il minimo che si potesse fare. Per quello che ci riguarda in Campania manteniamo la mascherina anche dopo metà giugno, sempre. Poi vediamo la situazione a fine settembre-inizio ottobre – ha affermato il Presidente della Regione – Con i dati che ci sono oggi abbiamo fra 60 e 80 mila positivi al giorno che sono molti di più di quelli che avevamo un anno fa. Un anno fa viaggiavamo sui 20-30mila – dice il governatore -. La differenza è che oggi ci sono molti più positivi ma molti più asintotici, un anno fa il Covid aveva conseguenze più grandi. Tuttavia, avere così tanti positivi a fine aprile, deve preoccuparci. Ci deve ricordare che il covid non è stato cancellato. Un altro dato che deve preoccuparci è quello che arriva dalla Cina – prosegue -. In Cina, mi hanno spiegato i nostri virologi, hanno iniziato la campagna di vaccinazione con un altro vaccino. Emergono nuove varianti molto aggressive che possono riaccendere i focolai. Dobbiamo avere prudenza in attesa di avere vaccini che ci consentano di affrontare il Covid come si affrontano le influenze, di anno in anno. Questi vaccini ora non li abbiamo».

Cronaca
Morì senza ricovero, giustizia per Schiavone: condannato il medico

La morte di Vincenzo Schiavone fu dovuta ad un’imperizia. È arrivata a distanza di più di 4 anni la condanna per il medico che dimise dall’ospedale il sindacalista e lavoratore della nettezza urbana che morì a causa di un infarto dopo essersi recato al San Leonardo.
Una vittoria per la famiglia: “Giustizia e verità è stata fatta su una morte assurda – si legge nel messaggio diffuso dai familiari di Schiavone – La famiglia fin dal primo momento parlò di imperizia, imprudenza, negligenza. Dati che emersero anche dalla relazione autoptica che fu predisposta dal Tribunale di Torre Annunziata.
Quella di Vincenzo fu un’odissea finita male. La famiglia da sempre unita nel ricordo del sindacalista esprime soddisfazione anche se nessuna sentenza potrà più restituire indietro l’amato Vincenzo, resosi protagonista di tante battaglie in città per i lavoratori”.
Cronaca
Emergenza criminalità a Castellammare: sfonda la vetrina di un negozio, ferito si dà alla fuga

E’ sempre più emergenza criminalità a Castellammare di Stabia. Raid a un negozio di tabacchi, l’ennesimo furto ai danni dei commercianti stabiesi. Nel mirino una rivendita di Santa Maria dell’Orto, in pieno centro, presa di mira da un ladro. In pratica il malvivente ha sfondato la vetrina per portare via materiale di pelletteria di un discreto valore. La rottura del vetro ha però causato il ferimento del ladro, che si è allontanato sanguinante, riuscendo a portare via soltanto poche cose.
Si tratta del secondo episodio nel giro di pochi giorni. Almeno due settimane fa lo stesso negozio ha subito anche una rapina. Tutto questo a riprova che l’emergenza criminalità è ancora nervo scoperto per la città di Castellammare di Stabia.
Cronaca
Ratti e spazzatura nel centro città: degrado ed abbandono nel salotto buono di via Roma

Degrado ed incuria nel centro di Castellammare di Stabia. Sono anni ormai che le aree dove dovrebbero esere ricostruiti due palazzi nella centralissima via Roma a Castellammare sono diventate vere e proprie discariche. Nonostante numerose denuncedi residenti e richieste di pulizia, seguite poi da ordinanze comunali, le aree rimangono sede di cumuli di rifiuti di ogni genere. Il contenzioso che ricade sull’area non è materia semplice, tanto da bloccare le operazioni di ricostruzione. Negli anni, varie amministrazioni comunali si sono succedute ed altrettanti funzionari e dirigenti comunali hanno letto i documenti per la ricostruzione, ma tutto rimane fermo al palo. Area in stato di abbandono ed oggetto di lancio di rifiuti da parte di alcuni residenti. «Dai palazzi intorno qualcuno fa anche il “lancio del sacchetto” dal proprio balcone» dice un residete della zona. Nell’ultimo anno il commissario prefettizio ha ordinato almeno due volte alla proprietà di pulire l’area, ma nulla è accaduto fino ad ora. Ultima in ordine di tempo è l’ordinanza del 2 febbraio scorso ”… adottare ad horas … gli interventi di pulizia e di manutenzione…”, ma ad oggi ancora nulla. L’area rimane una discarica a cielo aperto, covo di ratti e focolaio di probabili infezioni. Nel centro della città.
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