Cronaca
L’Associazione Piccolo Grande Amore dona 6mila euro all’ospedale Gemelli
Questa mattina il viaggio da Santa Maria la Carità a Roma per la consegna dell’assegno

6.132 euro: questa è la cifra raccolta dalla “Associazione Piccolo Grande Amore” del presidente, Alfonso Malafronte, destinata al Policlinico “Agostino Gemelli” in Roma, reparto malattie geneticamente rare o oncologiche in età pediatrica, della Prof.ssa, Marika Pane, attraverso le donazioni raccolte da diversi mesi sul territorio regionale dai volontari nelle piazze, nelle scuole, nelle parrocchie, tra le istituzioni e le donazioni private destinate al Centro Clinico Nemo di Roma. La delegazione, partita all’alba da Santa Maria La Carità in provincia di Napoli, ha visto tra gli altri la presenza dell’assessora del Comune di Santa Maria La Carità, Sofia Abagnale e del parroco, Don Francesco Celotto, della Chiesa Santa Maria La Carità.
«Questo è un primo step importante per la nostra realtà associativa, che punta sempre più a salvaguardare e tutelare i nostri” Piccoli Guerrieri” e le loro Famiglie, dopo la donazione di 10mila euro, che ci permise in pieno Covid-19 di assolvere già ai primi impegni» così ha detto il presidente Malafronte «Ringrazio tutti – ha continuato commosso – Ogni donazione, anche la più piccola raccolta in questi mesi, ci ha permesso di aggiungere un altro tassello al puzzle gigante e quell’assegno simbolico che da quota 6.200 circa vuole arrivare a quota 30mila euro, per l’acquisto di una attrezzatura all’avanguardia per la ricerca. Ai ringraziamenti al Comune di Santa Maria La Carità intendo unire quello di Sant’Antonio Abate della sindaca, Ilaria Abagnale. Sarà difficile arrivare al nostro obiettivo ma non impossibile se saremo ancora una volta tutti uniti in favore della ricerca», ha concluso.

Cronaca
Morì senza ricovero, giustizia per Schiavone: condannato il medico

La morte di Vincenzo Schiavone fu dovuta ad un’imperizia. È arrivata a distanza di più di 4 anni la condanna per il medico che dimise dall’ospedale il sindacalista e lavoratore della nettezza urbana che morì a causa di un infarto dopo essersi recato al San Leonardo.
Una vittoria per la famiglia: “Giustizia e verità è stata fatta su una morte assurda – si legge nel messaggio diffuso dai familiari di Schiavone – La famiglia fin dal primo momento parlò di imperizia, imprudenza, negligenza. Dati che emersero anche dalla relazione autoptica che fu predisposta dal Tribunale di Torre Annunziata.
Quella di Vincenzo fu un’odissea finita male. La famiglia da sempre unita nel ricordo del sindacalista esprime soddisfazione anche se nessuna sentenza potrà più restituire indietro l’amato Vincenzo, resosi protagonista di tante battaglie in città per i lavoratori”.
Cronaca
Emergenza criminalità a Castellammare: sfonda la vetrina di un negozio, ferito si dà alla fuga

E’ sempre più emergenza criminalità a Castellammare di Stabia. Raid a un negozio di tabacchi, l’ennesimo furto ai danni dei commercianti stabiesi. Nel mirino una rivendita di Santa Maria dell’Orto, in pieno centro, presa di mira da un ladro. In pratica il malvivente ha sfondato la vetrina per portare via materiale di pelletteria di un discreto valore. La rottura del vetro ha però causato il ferimento del ladro, che si è allontanato sanguinante, riuscendo a portare via soltanto poche cose.
Si tratta del secondo episodio nel giro di pochi giorni. Almeno due settimane fa lo stesso negozio ha subito anche una rapina. Tutto questo a riprova che l’emergenza criminalità è ancora nervo scoperto per la città di Castellammare di Stabia.
Cronaca
Ratti e spazzatura nel centro città: degrado ed abbandono nel salotto buono di via Roma

Degrado ed incuria nel centro di Castellammare di Stabia. Sono anni ormai che le aree dove dovrebbero esere ricostruiti due palazzi nella centralissima via Roma a Castellammare sono diventate vere e proprie discariche. Nonostante numerose denuncedi residenti e richieste di pulizia, seguite poi da ordinanze comunali, le aree rimangono sede di cumuli di rifiuti di ogni genere. Il contenzioso che ricade sull’area non è materia semplice, tanto da bloccare le operazioni di ricostruzione. Negli anni, varie amministrazioni comunali si sono succedute ed altrettanti funzionari e dirigenti comunali hanno letto i documenti per la ricostruzione, ma tutto rimane fermo al palo. Area in stato di abbandono ed oggetto di lancio di rifiuti da parte di alcuni residenti. «Dai palazzi intorno qualcuno fa anche il “lancio del sacchetto” dal proprio balcone» dice un residete della zona. Nell’ultimo anno il commissario prefettizio ha ordinato almeno due volte alla proprietà di pulire l’area, ma nulla è accaduto fino ad ora. Ultima in ordine di tempo è l’ordinanza del 2 febbraio scorso ”… adottare ad horas … gli interventi di pulizia e di manutenzione…”, ma ad oggi ancora nulla. L’area rimane una discarica a cielo aperto, covo di ratti e focolaio di probabili infezioni. Nel centro della città.
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