Politica
La commissione antimafia rivoluziona il Puc di Cimmino: stop alle case inutili
Esultano Andrea Di Martino e Tonino Scala: “La commissione ha accolto le nostre osservazioni”
La commissione antimafia rivoluziona il Puc della giunta Cimmino. Via le case inutili e nuovo calcolo del fabbisogno edilizio. Queste le indicazioni dei commissari nominati dopo lo scioglimento per camorra, avendo esaminato le 46 osservazioni giunte a Palazzo Farnese. Esulta l’ex opposizione di Cimmino. Andrea Di Martino ha infatti annunciato: “La commissione straordinaria ha esaminato le osservazioni al Puc – si legge in una nota diffusa sui social – L’ultimo atto compiuto da consiglieri di opposizione fu quello di presentare una osservazione riformista al PUC. Preservare lo strumento di programmazione, ma nel contempo evitare un sacco edilizio sulla periferia cittadina. Riparare ad uno dei più grossi danni che l’amministrazione sciolta per collusioni con la camorra stava per fare alla città. La Commissione ha accolto favorevolmente questo nostro orientamento, e oggi possiamo dire che Castellammare ha un nuovo strumento urbanistico e grazie alla nostra azione riformista si è evitato di mettere una pietra tombale sulla possibilità di un suo sviluppo turistico”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Tonino Scala: “1131 alloggi son troppi. Meno male, un po’ di buon senso. Il calcolo edificatorio previsto era ed è sbagliato. Sarà rivisto e rifatto con la metodologia prevista del PTC della Città Metropolitana di Napoli, così come abbiamo e avevamo chiesto. Ci sarà meno impatto sono state rimodulazione le aree Ce_1,2,3,10. Accolto in parte le nostre osservazioni al Puc. Ora bisognerà approfondire per comprendere come si tradurrà nei numeri, ma come già detto nei giorni scorsi, abbiamo evitato l’ennesimo disastro. Messi i paletti bisognerà stare attenti, essere vigili, sui piani attuativi.
Altra medaglia al “valore” per la dx che ha governato questa città”.
Politica
Castellammare, nervi a fior di pelle a Palazzo Farnese: lite furiosa tra due consiglieri
Nervi tesi a Palazzo Farnese. A Castellammare di Stabia non c’è pace per la maggioranza di centrosinistra, litigiosa e ancora alla ricerca di una vera quadra.
E capita che, dopo due tesissimi consigli comunali, si arrivi quasi alle mani. E’ accaduto ieri mattina a palazzo di città, nel bel mezzo delle commissioni consiliari, tra i corridoi della politica stabiese.
Due consiglieri di maggioranza sarebbero arrivati quasi alle mani, a sentire il racconto dei presenti, proprio mentre nelle sale terzo piano si teneva la commissione urbanistica. Si sono sentite le urla e sono volate parole grosse, poi un assessore ha evitato che si arrivasse alle mani.
In quel momento anche il sindaco Gigi Vicinanza era in giro tra le stanze di Palazzo Farnese e ha cercato di fare da paciere, tanto da invitare i due consiglieri nella sua stanza.
Alla fine ci sarebbe stato un chiarimento, una stretta di mano. Ma è chiaro che i nervi sono tesissimi e a giudicare dagli ultimi due consigli comunali, i numeri iniziano a traballare, tanto da indurre il sindaco a sondare il terreno per nuovi accordi politici per cercare di rinforzare la maggioranza.
Alberto Cimmino
Politica
Castellammare dice addio al Geometra Pappalardo, storico esponente di Forza Italia
Giacca e spilla al petto, rigorosamente di Forza Italia. La stessa dal 1994, l’anno della nascita del partito di Silvio Berlusconi. Castellammare dice addio a Luigi Pappalardo, per tutti il Geometra, esponente storico di Forza Italia.
Se ne va all’età di 76 anni, dopo una lunga malattia, ma che non gli ha impedito di candidarsi alle ultime elezioni amministrative nella lista Forza Stabia. L’ultimo gesto d’amore verso la sua città.
Il suo ultimi incarico di partito l’ha guadagnato per acclamazione all’ultimo congresso provinciale di Forza Italia, quando fu eletto coordinatore provinciale senior. Un simbolo per il partito stabiese di Berlusconi, un teorico forzista che ha fatto la storia a Castellammare di Stabia.
Chi vi scrive ha avuto l’onore e il piacere di contare sulla collaborazione del Geometra Pappalardo per la realizzazione di un progetto sulla legalità, organizzato al Liceo Scientifico. L’impegno del Geometra fu provare a portare un magistrato antimafia nell’auditorium del Severi e ci riuscì favorendo la presenza di Catello Maresca, allora pm della Dda di Napoli impegnato nella lotta contro il clan dei Casalesi. Per il Geometra la cultura della legalità era l’asse portante del suo essere politico e professionista.
Non resta che tributare l’ultimo saluto al Geometra domani, 12 ottobre, alle ore 15:00 nella chiesa di San Vincenzo a Castellammare di Stabia.
Daniele Di Martino
Politica
Castellammare, si litiga anche sulle antenne. L’ordinanza del sindaco diventa un boomerang
Doveva essere un consiglio comunale per raggiungere un obiettivo comune.E invece, a Castellammare, anche un’antenna telefonica divide la politica.
Il consiglio comunale di ieri, chiesto dall’opposizione, aveva l’obiettivo di fermare l’installazione del ripetitore di via Schito in seguito alla petizione cittadina con oltre mille firme.Alla vigilia del consiglio si paventava l’ipotesi di firmare, unitariamente (maggioranza e opposizione) una mozione per scongiurare l’installazione.
E invece il sindaco Vicinanza si è presentato con l’aria del “primo della classe”, portando un’ordinanza già firmata: “Nella giornata di ieri ho provveduto a firmare un’ordinanza con la quale vieto qualunque attività finalizzata ai lavori di realizzazione dell’antenna telefonica a via Schito – ha spiegato il sindaco – Ho annunciato il provvedimento nel corso del consiglio comunale monotematico dedicato proprio alla soluzione della questione.In queste settimane diversi cittadini avevano manifestato, anche attraverso una raccolta firme, preoccupazione per la salute pubblica relativamente all’autorizzazione data dal Comune, durante la gestione commissariale, per l’installazione di una stazione radio telefonica a via Schito”.E proprio l’ordinanza è stata motivo di scontro, perché secondo l’opposizione espone il Comune di Castellammare di Stabia al rischio di un ricorso al Tar.
Poi, secondo gli spifferi di Palazzo Farnese, nemmeno il segretario generale era convinta del tutto nel firmare questa ordinanza, con il rischio di una forzatura.Un boomerang insomma.
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