Politica
Vozza scrive al commissario: “Sì all’ospedale al Solaro, ma non dimentichiamoci delle Antiche Terme”

Alla vigilia dell’ incontro convocato dalla Commissione straordinaria sulle prospettive di Fincatieri e del Porto Antico, Salvatore Vozza scrive al prefetto Cannizzaro.
“L’incontro del 14 febbraio, riveste una grande importanza al fine di mettere un punto fermo su programmi e investimenti che consentiranno di sostenere lo sviluppo di attività che hanno un peso rilevante per la ripresa della città.
La soluzione prospettata dalla Regione dell’istituzione del Polo Sanitario è un rimedio positivo e utile che, però, non può nascondere il grave fallimento che l’ha resa necessaria: la scomparsa delle Terme del Solaro a cui si aggiunta la mancata apertura delle Antiche Terme ristrutturate. Da più di otto anni non siamo presenti sul mercato termale. È una situazione che ha un forte impatto negativo e della quale avverto anche il peso e la responsabilità”.
Nella lettera l’ex sindaco Vozza sottolinea la necessità “che si debba compiere uno sforzo per procedere tenendo legati in un’unica sfida la realizzazione del nuovo polo sanitario con quello termale.
In questo contesto il piano per le Antiche Terme diventa ancora più importante, potendo contare su risorse assegnate con il CIS (Pompei–Vesuvio) entro scadenze ben precise. Un piano che definisca anche gli aspetti gestionali, senza i quali il complesso termale continuerà a rimanere chiuso e di nuovo vandalizzato.
Ho segnalato – prosegue Vozza- lo studio di fattibilità tecnico-economico fatto dai tecnici del Comune e da collaboratori dell’ufficio Più Europa a titolo gratuito, per completare il programma di sviluppo delle Antiche Terme . Intervento che fu previsto nel Dos e inviato alla Regione e inserito nel PON Attrattori Culturali–Baia di Napoli”.

Politica
Patto tra Comune e Regione per il nuovo “Ospedale delle Acque”, via libera alla riconversione delle Terme

Via libera all’ospedale al posto delle Terme. Il Comune di Castellammare di Stabia e Regione Campania siglano il patto per acquistare i beni di proprietà della Sint, altrimenti destinati a finire all’asta nell’ambito della procedura di concordato presso il tribunale di Torre Annunziata. Dalle stime ufficiali il patrimonio immobiliare del Solaro vale 21 milioni di euro, a fronte di una massa debitoria di 13 milioni accumulata in questi anni dalla Sint. Secondo quanto disposto dai giudici della sezione fallimentare del tribunale oplontino, la massa debitoria dovrà essere estinta entro il 2025. Quindi i tempi sono anche stretti, considerando che la curatela per rispettarli dovrebbe mettere all’asta i beni quanto prima.
In quest’ottica si inserisce il progetto benedetto dal governatore De Luca: acquisire il patrimonio termale in compartecipazione con il Comune di Castellammare di Stabia e trasferirci l’ospedale San Leonardo, già ribattezzato “Ospedale delle Acque”.
Si sono fatti passi in avanti, perché dopo la delibera di giunta regionale con cui De Luca confermava l’indirizzo di acquisire i beni del Solaro, arriva anche la delibera della commissione straordinaria che regge le sorti del Comune di Castellammare. Così facendo i commissari hanno espresso parere favorevole, non solo a consentire l’acquisto da parte della Regione, ma anche ad acquisire una parte dei beni del Solaro come l’area parcheggio, il parco idropinico, Villa Ersilia rinunciando ai crediti che il Comune vanta dalla Sint.
Regione Campania, invece, si occuperebbe di liquidare il resto della massa debitoria agli altri creditori, tra cui anche gli ex dipendenti termali che si sono visti riconoscere un cospicuo risarcimento con tanto di sentenza della Corte di Cassazione.
Nella delibera a firma dei commissari Cannizzaro, Passerotti e Valentino si conferma “una proficua interlocuzione tra la Commissione Straordinaria e la Regione Campania”, nel corso della quale Palazzo Santa Lucia ha “incaricato, con apposita delibera, i competenti Uffici dell’istruttoria preordinata alla valutazione sulla destinazione delle aree del Solaro, di proprietà della S.I.N.T. S.p.A. in liquidazione, all’edificazione di un complesso sociosanitario destinato anche ad ospitare il Nuovo Ospedale di Castellammare e sui presupposti giuridico-amministrativi e sulle condizioni economiche per l’acquisto dell’area”.
Si sono svolte già riunioni tecniche tra la Regione, la commissione straordinaria, l’amministratore unico della S.I.N.T. e l’avvocato rappresentante del Collegio incaricato per la liquidazione. Incontri nei quali, si legge nella delibera dei commissari, i partecipanti hanno verificato la fattibilità della procedura, nonostante il patrimonio sia oggetto di procedura di concordato presso la sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata.
“In occasione degli incontri tecnici svolti presso la Regione – si legge ancora nella delibera – era stata valutata l’ipotesi, al fine di conseguire l’acquisizione delle aree occorrenti alla realizzazione della struttura socio-sanitaria, di procedere alla estinzione totale, a cura delle Regione stessa, dei debiti della SINT SpA, al fine di liberarla dalla procedura concorsuale cui deve essere sottoposta, chiudere la fase della liquidazione della Società e trasferire i beni”.
Daniele Di Martino
Politica
Tassa di soggiorno, approvate le tariffe: i turisti pagano fino a 2 euro al giorno

Confermate le tariffe per la tassa di soggiorno. Nessun aumento per alberghi e bed & breakfast di Castellammare di Stabia. La commissione straordinaria guidata dal prefetto Raffaele Cannizzaro ha approvato le tariffe per l’anno 2023, senza rincari rispetto a quello precedente.
Si va da un massimo di 2 euro al giorno, a carico del turista, a un minimo di 1 euro. Per gli alberghi a cinque stelle la tariffa da applicare è di 2 euro al giorno, 1,50 euro per i quattro stelle e 1 euro per le strutture fino a tre stelle. Campeggi e ostelli 1 euro al giorno, così come per bed & breakfast, case vacanze, affittacamere, residence e agriturismi.
Politica
Mezzo milione per riqualificare via Varano, simbolo del degrado a due passi da villa Arianna

Mezzo milione per riaprire via Varano. Finalmente si muove qualcosa. Il Comune di Castellammare di Stabia approva il progetto per la riqualificazione di uno dei posti più degradati. Sono trascorsi circa 15 anni e via Varano non solo è chiusa, ma è una discarica a cielo aperto. La stradina che collega il pianoro di Varano con il centro cittadino, costeggiando il sito archeologico di villa Arianna, rivede la luce. O meglio si prospetta una riapertura una volta conclusi i lavori di messa in sicurezza programmati dal comune.
La commissione straordinaria ha previsto un intervento di messa in sicurezza per consentire l’apertura della stradina. Anche perché proprio la chiusura della stessa ha “invogliato” gli inquinatori seriali stabiesi a renderla un ricettacolo di rifiuti. Di tanto in tanto in quell’area sono state ritrovate anche lastre di amianto, un rifiuto molto pericoloso e costoso da smaltire.
Per non parlare della magra figura di fronte a gruppi di turisti che sempre più di frequente visitano il sito di villa Arianna. Per accedere all’area archeologica è difficile fare a meno di notare il degrado che ruota intorno alle ville romane di Varano.
Adesso si spera in una riqualificazione in tempi brevi. Era ora.
Daniele Di Martino
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