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I tesori di Stabia tornano a casa, dal Museo parte la rinascita della città

La rinascita di Castellammare passa per il Museo e i suoi reperti. Un trampolino su cui fondare il rilancio della città stabiese, dopo un periodo di sofferenza, culminato con lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. La rinascita partendo proprio dall’Antica Stabia, i cui tesori sono custoditi presso il museo archeologico Libero d’Orsi, alla Reggia di Quisisana, che ben presto ospiterà anche il museo civico e un caffè letterario attraverso il restauro della Torre Colombaia.
Ora più che mai “Post fata resurgo”, il motto che accompagna il gonfalone stabiese. Una rinascita possibile se la “cultura” potrà diventare il motore pulsante di Castellammare. Qui si inserisce l’importante accordo siglato tra il Parco Archeologico di Pompei e il Mann (Museo archeologico nazionale di Napoli) per uno “scambio” di reperti tra il Museo d’Orsi e quello partenopeo. Anche perché molti reperti di Stabia sono esposti proprio a Napoli. Questo consentirà di allestire mostre e di ampliare ancora di più il Museo della Reggia di Quisisana. Di questo se n’è parlato proprio ieri pomeriggio a Palazzo Reale, nel corso di una conferenza alla quale hanno partecipato Gabriel Zuchtriegel e Paolo Giulierini, rispettivamente direttore del Parco di Pompei e direttore del Mann di Napoli. Presente anche il commissario straordinario Raffaele Cannizzaro.
Si è parlato, poi, della necessità di prevedere servizi di accoglienza e di trasporto. La sfida passa proprio per un piano capace di assicurare accessibilità ai visitatori e quindi ai turisti. Anche per questo il direttore Zuchtriegel ha posto l’accento sulla necessità di garantire la riapertura delle Terme, magari quelle Antiche, su cui si potrebbe puntare sin da subito. Perché cultura e turismo viaggiano sempre assieme. E la rinascita passa proprio per l’asse appena disegnato.
Grande apprezzamento in tutti gli ambienti stabiesi per l’iniziativa tra Pompei e Mann per valorizzare sempre di più il Museo archeologico stabiese: “È un grande giorno per Castellammare – commenta l’ex vicesindaco Andrea Di Martino – L’accordo firmato ieri tra la sovrintendenza archeologica di Pompei ed il Museo Archeologico nazionale di Napoli per potenziare le esposizioni del museo della Reggia è un fatto straordinario per la città che apre un tempo nuovo di speranza. Sta a noi saper valorizzare questo evento. Gabriel Zuchtriegel e Paolo Giulierini hanno reso a Stabiae un servizio che fa merito all’impegno e alla memoria di Libero D’Orsi, con la sapiente regia e tessitura del bravo Antonio Ferrara Castellammare ha un polo museale invidiabile. Ora bisogna lavorare sui servizi di logistica accoglienza e trasporto per rendere fruibile questo immenso patrimonio a studiosi e Turisti”.
Apprezzamento bipartisan, anche l’ex sindaco plaude all’iniziativa: “Un Museo che cresce e che diventa sempre più il fiore all’occhiello di una città che attraverso la cultura pone le basi verso il futuro – scrive sui social Gaetano Cimmino – La firma del protocollo d’intesa tra il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, e il direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, rappresenta un’ulteriore tappa del percorso di valorizzazione dei tesori di Stabiae ed evidenzia la centralità che sta assumendo il Museo archeologico Libero D’Orsi, magistralmente diretto dalla stabiese Maria Rispoli, che sin dal primo giorno si è impegnata con professionalità e competenza per la crescita di questo autentico gioiello.
Un Museo inaugurato appena due anni e mezzo fa, il 24 settembre 2020, che sarà impreziosito dallo scambio di opere con il Mann, avviandosi ad essere ulteriormente ampliato all’interno del Palazzo reale di Quisisana: uno scrigno di arte e cultura, che presto sarà affiancato anche dal Museo Civico, per realizzare un hub museale di livello internazionale in un luogo magico e intriso di storia”.
Daniele Di Martino

Politica
Patto tra Comune e Regione per il nuovo “Ospedale delle Acque”, via libera alla riconversione delle Terme

Via libera all’ospedale al posto delle Terme. Il Comune di Castellammare di Stabia e Regione Campania siglano il patto per acquistare i beni di proprietà della Sint, altrimenti destinati a finire all’asta nell’ambito della procedura di concordato presso il tribunale di Torre Annunziata. Dalle stime ufficiali il patrimonio immobiliare del Solaro vale 21 milioni di euro, a fronte di una massa debitoria di 13 milioni accumulata in questi anni dalla Sint. Secondo quanto disposto dai giudici della sezione fallimentare del tribunale oplontino, la massa debitoria dovrà essere estinta entro il 2025. Quindi i tempi sono anche stretti, considerando che la curatela per rispettarli dovrebbe mettere all’asta i beni quanto prima.
In quest’ottica si inserisce il progetto benedetto dal governatore De Luca: acquisire il patrimonio termale in compartecipazione con il Comune di Castellammare di Stabia e trasferirci l’ospedale San Leonardo, già ribattezzato “Ospedale delle Acque”.
Si sono fatti passi in avanti, perché dopo la delibera di giunta regionale con cui De Luca confermava l’indirizzo di acquisire i beni del Solaro, arriva anche la delibera della commissione straordinaria che regge le sorti del Comune di Castellammare. Così facendo i commissari hanno espresso parere favorevole, non solo a consentire l’acquisto da parte della Regione, ma anche ad acquisire una parte dei beni del Solaro come l’area parcheggio, il parco idropinico, Villa Ersilia rinunciando ai crediti che il Comune vanta dalla Sint.
Regione Campania, invece, si occuperebbe di liquidare il resto della massa debitoria agli altri creditori, tra cui anche gli ex dipendenti termali che si sono visti riconoscere un cospicuo risarcimento con tanto di sentenza della Corte di Cassazione.
Nella delibera a firma dei commissari Cannizzaro, Passerotti e Valentino si conferma “una proficua interlocuzione tra la Commissione Straordinaria e la Regione Campania”, nel corso della quale Palazzo Santa Lucia ha “incaricato, con apposita delibera, i competenti Uffici dell’istruttoria preordinata alla valutazione sulla destinazione delle aree del Solaro, di proprietà della S.I.N.T. S.p.A. in liquidazione, all’edificazione di un complesso sociosanitario destinato anche ad ospitare il Nuovo Ospedale di Castellammare e sui presupposti giuridico-amministrativi e sulle condizioni economiche per l’acquisto dell’area”.
Si sono svolte già riunioni tecniche tra la Regione, la commissione straordinaria, l’amministratore unico della S.I.N.T. e l’avvocato rappresentante del Collegio incaricato per la liquidazione. Incontri nei quali, si legge nella delibera dei commissari, i partecipanti hanno verificato la fattibilità della procedura, nonostante il patrimonio sia oggetto di procedura di concordato presso la sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata.
“In occasione degli incontri tecnici svolti presso la Regione – si legge ancora nella delibera – era stata valutata l’ipotesi, al fine di conseguire l’acquisizione delle aree occorrenti alla realizzazione della struttura socio-sanitaria, di procedere alla estinzione totale, a cura delle Regione stessa, dei debiti della SINT SpA, al fine di liberarla dalla procedura concorsuale cui deve essere sottoposta, chiudere la fase della liquidazione della Società e trasferire i beni”.
Daniele Di Martino
Politica
Tassa di soggiorno, approvate le tariffe: i turisti pagano fino a 2 euro al giorno

Confermate le tariffe per la tassa di soggiorno. Nessun aumento per alberghi e bed & breakfast di Castellammare di Stabia. La commissione straordinaria guidata dal prefetto Raffaele Cannizzaro ha approvato le tariffe per l’anno 2023, senza rincari rispetto a quello precedente.
Si va da un massimo di 2 euro al giorno, a carico del turista, a un minimo di 1 euro. Per gli alberghi a cinque stelle la tariffa da applicare è di 2 euro al giorno, 1,50 euro per i quattro stelle e 1 euro per le strutture fino a tre stelle. Campeggi e ostelli 1 euro al giorno, così come per bed & breakfast, case vacanze, affittacamere, residence e agriturismi.
Politica
Mezzo milione per riqualificare via Varano, simbolo del degrado a due passi da villa Arianna

Mezzo milione per riaprire via Varano. Finalmente si muove qualcosa. Il Comune di Castellammare di Stabia approva il progetto per la riqualificazione di uno dei posti più degradati. Sono trascorsi circa 15 anni e via Varano non solo è chiusa, ma è una discarica a cielo aperto. La stradina che collega il pianoro di Varano con il centro cittadino, costeggiando il sito archeologico di villa Arianna, rivede la luce. O meglio si prospetta una riapertura una volta conclusi i lavori di messa in sicurezza programmati dal comune.
La commissione straordinaria ha previsto un intervento di messa in sicurezza per consentire l’apertura della stradina. Anche perché proprio la chiusura della stessa ha “invogliato” gli inquinatori seriali stabiesi a renderla un ricettacolo di rifiuti. Di tanto in tanto in quell’area sono state ritrovate anche lastre di amianto, un rifiuto molto pericoloso e costoso da smaltire.
Per non parlare della magra figura di fronte a gruppi di turisti che sempre più di frequente visitano il sito di villa Arianna. Per accedere all’area archeologica è difficile fare a meno di notare il degrado che ruota intorno alle ville romane di Varano.
Adesso si spera in una riqualificazione in tempi brevi. Era ora.
Daniele Di Martino
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