Politica
Il Pd incontra l’Eav e chiede le opere “compensative” per Castellammare

Il Pd incontra l’Eav e chiede le opere “compensative” per Castellammare. Interventi che sono spariti dall’agenda, nonostante il prosieguo dei lavori del traforo di Varano per il raddoppio della tratta per Sorrento, nel giorno in cui proprio il presidente De Gregorio ha ribadito che il cantiere non si ferma pur in presenza di reperti archeologici. Anzi, c’è uno sprint anche per un’altra opera che rischia di essere molto contestata, vale a dire il sottopasso di via Cosenza in corrispondenza del passaggio a livello della stazione Via Nocera. In questo modo il quartiere San Marco resterebbe isolato per tutta la durata del cantiere.
“Una delegazione del PD locale ha incontrato nella giornata di ieri, martedì 7 marzo, il presidente dell’EAV Umberto De Gregorio per capire lo stato di avanzamento dei lavori che l’ente regionale sta eseguendo nella nostra città”, fa sapere con una nota il Partito Democratico stabiese.
Il Pd non dice no al traforo, ma chiede il rispetto degli accordi sulle opere “compensative”: “Abbiamo ribadito al Presidente De Gregorio, come già avuto modo di rappresentare a mezzo stampa, la necessità di coniugare lo sviluppo del territorio con la tutela dell’immenso patrimonio archeologico di cui è dotata la nostra città. Bisogna favorire il dialogo ed il confronto tra i vari enti comunali e sovracomunali per far sì che le occasioni che stanno emergendo con gli scavi siano messe a sistema. La realizzazione di stazioni che abbiano insieme alla funzione primaria del trasporto anche quella di tutelare e valorizzare i reperti che stanno affiorando non deve essere una velleità ma può diventare una certezza. Di esempi di questo tipo ne abbiamo a decine nel nostro paese, basta guardare a quello che sta accadendo a pochi chilometri da noi nella città di Napoli con la Metropolitana o a Bacoli con la Cumana dove i lavori delle stazioni archeologiche sono in fase di esecuzione.
Chiediamo con insistenza, al Commissario Prefettizio ed allo stesso De Gregorio di farsi promotori di un tavolo istituzionale che veda impegnati Città di Castellammare di Stabia, Città Metropolitana di Napoli, Regione Campania, EAV, Soprintendenza per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, per fare si che in maniera sinergica si gettino le basi per donare la città ed i suoi cittadini di uno occasioni di sviluppo e progresso anche nel campo culturale”.
“Nello stesso incontro abbiamo ribadito al Presidente De Gregorio la necessità di dare certezza nell’esecuzione e nei tempi delle opere cosiddette “compensative” – prosegue la nota del Pd – la città attende che inizino i lavori per le aree parcheggio, l’ascensore in piazza Unità d’Italia, la passarella di collegamento con gli scavi di Varano e le altre opere preventivate e discusse nelle sedi istituzionali.
Così come abbiamo chiesto al Presidente di EAV l’impegno di riaprire la stazione di Terme di Stabia, in vista anche degli interventi che dovranno interessare il complesso di Terme Antiche grazie ai finanziamenti del CIS (a tal proposito chiediamo ai Comissari a che punto e cosa prevede la progettazione, allo stato ancora sconosciuta alla cittadinanza).
Infine, rispetto alla questione del sottopasso di Via Cosenza, tornato argomento di discussione negli ultimi giorni, chiediamo ad Eav di chiarire ai cittadini Stabiesi quali saranno i reali vantaggi che un’opera di enorme impatto per la nostra comunità porterà alla città di Castellammare in termini di occasioni di crescita e potenziamento della mobilità.
Siamo sempre stati convinti che lo sviluppo del territorio, se proiettato al di fuori di uno schema semplicemente materialistico ed economico, debba necessariamente produrre anche il progresso della comunità che quel territorio vive, progresso inteso come benessere ed avanzamento sociale, ambientale e culturale”.

Politica
Patto tra Comune e Regione per il nuovo “Ospedale delle Acque”, via libera alla riconversione delle Terme

Via libera all’ospedale al posto delle Terme. Il Comune di Castellammare di Stabia e Regione Campania siglano il patto per acquistare i beni di proprietà della Sint, altrimenti destinati a finire all’asta nell’ambito della procedura di concordato presso il tribunale di Torre Annunziata. Dalle stime ufficiali il patrimonio immobiliare del Solaro vale 21 milioni di euro, a fronte di una massa debitoria di 13 milioni accumulata in questi anni dalla Sint. Secondo quanto disposto dai giudici della sezione fallimentare del tribunale oplontino, la massa debitoria dovrà essere estinta entro il 2025. Quindi i tempi sono anche stretti, considerando che la curatela per rispettarli dovrebbe mettere all’asta i beni quanto prima.
In quest’ottica si inserisce il progetto benedetto dal governatore De Luca: acquisire il patrimonio termale in compartecipazione con il Comune di Castellammare di Stabia e trasferirci l’ospedale San Leonardo, già ribattezzato “Ospedale delle Acque”.
Si sono fatti passi in avanti, perché dopo la delibera di giunta regionale con cui De Luca confermava l’indirizzo di acquisire i beni del Solaro, arriva anche la delibera della commissione straordinaria che regge le sorti del Comune di Castellammare. Così facendo i commissari hanno espresso parere favorevole, non solo a consentire l’acquisto da parte della Regione, ma anche ad acquisire una parte dei beni del Solaro come l’area parcheggio, il parco idropinico, Villa Ersilia rinunciando ai crediti che il Comune vanta dalla Sint.
Regione Campania, invece, si occuperebbe di liquidare il resto della massa debitoria agli altri creditori, tra cui anche gli ex dipendenti termali che si sono visti riconoscere un cospicuo risarcimento con tanto di sentenza della Corte di Cassazione.
Nella delibera a firma dei commissari Cannizzaro, Passerotti e Valentino si conferma “una proficua interlocuzione tra la Commissione Straordinaria e la Regione Campania”, nel corso della quale Palazzo Santa Lucia ha “incaricato, con apposita delibera, i competenti Uffici dell’istruttoria preordinata alla valutazione sulla destinazione delle aree del Solaro, di proprietà della S.I.N.T. S.p.A. in liquidazione, all’edificazione di un complesso sociosanitario destinato anche ad ospitare il Nuovo Ospedale di Castellammare e sui presupposti giuridico-amministrativi e sulle condizioni economiche per l’acquisto dell’area”.
Si sono svolte già riunioni tecniche tra la Regione, la commissione straordinaria, l’amministratore unico della S.I.N.T. e l’avvocato rappresentante del Collegio incaricato per la liquidazione. Incontri nei quali, si legge nella delibera dei commissari, i partecipanti hanno verificato la fattibilità della procedura, nonostante il patrimonio sia oggetto di procedura di concordato presso la sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata.
“In occasione degli incontri tecnici svolti presso la Regione – si legge ancora nella delibera – era stata valutata l’ipotesi, al fine di conseguire l’acquisizione delle aree occorrenti alla realizzazione della struttura socio-sanitaria, di procedere alla estinzione totale, a cura delle Regione stessa, dei debiti della SINT SpA, al fine di liberarla dalla procedura concorsuale cui deve essere sottoposta, chiudere la fase della liquidazione della Società e trasferire i beni”.
Daniele Di Martino
Politica
Tassa di soggiorno, approvate le tariffe: i turisti pagano fino a 2 euro al giorno

Confermate le tariffe per la tassa di soggiorno. Nessun aumento per alberghi e bed & breakfast di Castellammare di Stabia. La commissione straordinaria guidata dal prefetto Raffaele Cannizzaro ha approvato le tariffe per l’anno 2023, senza rincari rispetto a quello precedente.
Si va da un massimo di 2 euro al giorno, a carico del turista, a un minimo di 1 euro. Per gli alberghi a cinque stelle la tariffa da applicare è di 2 euro al giorno, 1,50 euro per i quattro stelle e 1 euro per le strutture fino a tre stelle. Campeggi e ostelli 1 euro al giorno, così come per bed & breakfast, case vacanze, affittacamere, residence e agriturismi.
Politica
Mezzo milione per riqualificare via Varano, simbolo del degrado a due passi da villa Arianna

Mezzo milione per riaprire via Varano. Finalmente si muove qualcosa. Il Comune di Castellammare di Stabia approva il progetto per la riqualificazione di uno dei posti più degradati. Sono trascorsi circa 15 anni e via Varano non solo è chiusa, ma è una discarica a cielo aperto. La stradina che collega il pianoro di Varano con il centro cittadino, costeggiando il sito archeologico di villa Arianna, rivede la luce. O meglio si prospetta una riapertura una volta conclusi i lavori di messa in sicurezza programmati dal comune.
La commissione straordinaria ha previsto un intervento di messa in sicurezza per consentire l’apertura della stradina. Anche perché proprio la chiusura della stessa ha “invogliato” gli inquinatori seriali stabiesi a renderla un ricettacolo di rifiuti. Di tanto in tanto in quell’area sono state ritrovate anche lastre di amianto, un rifiuto molto pericoloso e costoso da smaltire.
Per non parlare della magra figura di fronte a gruppi di turisti che sempre più di frequente visitano il sito di villa Arianna. Per accedere all’area archeologica è difficile fare a meno di notare il degrado che ruota intorno alle ville romane di Varano.
Adesso si spera in una riqualificazione in tempi brevi. Era ora.
Daniele Di Martino
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