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Ammanetta e violenta una parente, in manette un uomo del clan D’Alessandro

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Ammanetta e violenta una parente, poi l’accompagna a casa e si scusa.Scattano le manette per un uomo del clan D’Alessandro con l’accusa di violenza sessuale. Ieri pomeriggio a Castellammare di Stabia i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P.

del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un 49enne stabiese, già noto alle Forze dell’Ordine e ritenuto contiguo al clan D’Alessandro, indiziato dei reati di violenza sessuale e porto illegale di arma da fuoco nonché di lesioni personali aggravate.Le indagini, condotte dai militari della Stazione Carabinieri di Castellammare di Stabia e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di raccogliere a carico dell’uomo gravi indizi di colpevolezza quale autore dei citati reati in danno di una donna a lui legata da vincoli di parentela.

In particolare, il 4 aprile scorso l’uomo avrebbe condotto la donna presso un’abitazione a lui in uso e, dopo alcuni convenevoli, l’avrebbe minacciata con una pistola, avrebbe esploso un colpo in aria e l’avrebbe obbligata a sdraiarsi su un materasso.In quel frangente, dopo averla ammanettata, avrebbe colpito la donna con calci e pugni e l’avrebbe costretta a subire atti sessuali, provocandole lesioni personali giudicate guaribili in 30 giorni.

Al termine dell’episodio di violenza, l’uomo avrebbe riaccompagnato a casa la vittima e si sarebbe scusato per l’accaduto.L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Napoli Poggioreale.


Cronaca

Castellammare e Gragnano piangono Ivana, morta a 37 anni per un malore

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Muore a 37 anni per un malore improvviso.Tragedia nella notte a Gragnano per la scomparsa di Ivana Chierchia, giovane mamma che appena due mesi fa aveva dato alla luce un bambino.

Ivana era molto conosciuta a Castellammare e Gragnano, soprattutto perché gestiva la scuola privata “Gli occhi del bambino”, proprio al confine tra le due città.Sono risultati vani tutti i tentativi di rianimare la giovane donna da parte dei sanitari.

I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 26 marzo, alle nove nella Chiesa di Sant’Erasmo, in via Castellammare.Sui social sono centinaia i messaggi di cordoglio e lo sconforto dei tanti amici.

 

 


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Attualità

Sicurezza informatica: ecco le minacce più diffuse nel 2025

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La sicurezza informatica viene costantemente messa a dura prova da un insieme di minacce sempre più sofisticate e difficili da contrastare.Per via dello sviluppo tecnologico e dell’incremento delle attività online, il rischio di attacchi informatici è diventato una realtà presente nella vita quotidiana di tutti noi, soprattutto in un 2025 che promette record negativi preoccupanti.

Secondo le previsioni degli esperti in materia, infatti, alcune delle minacce più diffuse rientrano nella lista delle più pericolose in assoluto.

Sicurezza informatica: occhio ai malware

Tra i malware di maggior impatto a livello globale e nazionale troviamo ad esempio FakeUpdates, che si conferma come il più diffuso in Italia, pur registrando un leggero calo rispetto agli anni precedenti.Questo programma rimane un perno centrale nelle campagne di attacco degli hacker, grazie alla sua capacità di adattarsi e infiltrarsi con successo nei sistemi.

A livello globale, FakeUpdates mantiene una posizione dominante, e ogni giorno alimenta decine di migliaia di attacchi capaci di massimizzare i danni per le vittime.In Italia si registrano altre minacce massicce come Remcos, un trojan con accesso remoto che sfrutta soprattutto le campagne di phishing per diffondersi.

Remcos consente agli hackers di ottenere il controllo totale dei sistemi infettati, esponendo le aziende e gli individui a gravi rischi in termini di privacy.L’efficacia di Remcos è cresciuta grazie all’introduzione di varianti di ultima generazione, che aumentano la sua capacità di eludere le difese tradizionali.

Al terzo posto nel contesto italiano si posiziona la botnet Androxgh0st, un’infrastruttura malevola multi-piattaforma che prende di mira dispositivi Windows, Mac (soprattutto) e Linux.Formbook, un infostealer distribuito come Malware-as-a-Service (MaaS), guadagna terreno collocandosi al secondo posto per diffusione, subito dopo FakeUpdates.

Questo malware è specializzato nel furto di dati sensibili, come credenziali, password e informazioni personali, che vengono poi sfruttati per alimentare ulteriori attività illecite.Bisogna poi citare Clop, un ransomware responsabile del 10% degli attacchi di questa tipologia registrati nel 2025.

Clop utilizza la strategia della “doppia estorsione”: significa che prevede non solo l’encryption dei dati, ma anche la loro diffusione pubblica in caso di mancato pagamento del riscatto.

Come contrastare le minacce informatiche nel 2025

Innanzitutto, è importante adottare un sistema di difesa multi-livello.Questo approccio implica l’utilizzo di firewall, software antivirus professionali e strumenti di rilevamento delle intrusioni, capaci di identificare sia le minacce conosciute sia i potenziali attacchi zero-day.

Per quel che riguarda la navigazione su Internet e attività come il gaming, invece, è indispensabile verificare la presenza dei protocolli HTTPS e SSL sul sito web utilizzato.Nel settore del gambling online, poi, è necessario che il sito possegga la licenza ADM.

Una regola che vale anche per i portali che consentono di giocare al Game Show Monopoly Big Baller, oltre che ai classici passatempi del gambling digitale, dalle slot machines al poker.Non meno importante è l’implementazione delle pratiche necessarie per la gestione dei dati, come la crittografia end-to-end e le copie di backup frequenti, possibilmente stipate in dispositivi diversi (come gli hard disk esterni).

Questi accorgimenti da un lato riducono il rischio legato ai ransomware come Clop, e dall’altro garantiscono anche un rapido ripristino dei sistemi in caso di violazione.


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Cronaca

Sant’Antonio Abate, operaio muore incastrato in un impianto di smaltimento rifiuti

La vittima è un 50enne di Gragnano

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Operaio muore sul lavoro, incastrato in un macchinario.Tragedia a Sant’Antonio Abate in un impianto di smaltimento rifiuti di via Casoni Marna.

La vittima è un 50enne di Gragnano, Nicola Sicignano, dipendente di una ditta di smaltimento rifiuti di Sant’Antonio Abate, morto durante un turno di lavoro.Secondo una prima ricostruzione ancora da verificare, il 50enne sarebbe rimasto incastrato con il braccio e la testa nel nastro trasportatore della linea di lavoro.  L’area è stata sequestrata.

Indagini in corso dei carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata con la collaborazione del NIL di Napoli e dell’ASL di Napoli.


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