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Da bandiera blu a mare “marrone”, il caso della penisola sorrentina. Allarme anche a Castellammare

L’allarme del WWF

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La situazione del mare in penisola sorrentina in questi giorni è visibilmente disastrosa anche ad occhi non esperti, nonostante il mega depuratore che avrebbe, secondo i proclami, dovuto migliorare la situazione.Il mare si presenta di colore verde/marrone, con scarsa visibilità ed eccesso di fitoplancton, con schiuma e scagliette in galleggiamento, caratteristiche tipiche di inquinamento da probabili sversamenti fognari.

L’Arpac nel cuore della scorsa estate rilevò parametri in eccesso di escherichia coli in diversi punti della penisola sorrentina con sforamento dei parametri di legge relativi ai batteri fecali a Punta San Francesco a Sant’Agnello, alla spiaggia del Purgatorio a Meta e nel tratto tra Santa Maria del Toro e la spiaggia di Seiano a Vico Equense.Le analisi dell’agenzia regionale di protezione ambientale nell’estate 2022 costrinsero diversi sindaci ad emanare il divieto di balneazione, anche se ci fu chi lasciò nuotare liberamente i bagnanti nel mare inquinato prima di metterli al corrente del rischio.

Proprio a Vico Equense, a Sorrento, a Piano lato Sopramare e nel comune di Meta, nei pressi della spiaggia del Purgatorio e del Vallone Lavinola, il fenomeno dell’inquinamento delle acque anche stavolta appare evidente, se non eloquente.Schiuma che è comparsa questa mattina anche in via De Gasperi, a Castellammare di Stabia, dove da un paio d’anni il litorale è ritornato balneabile.

“Parrebbe che di azzurro e blu dalle nostre parti ci sia rimasta solo la bandiera del Napoli e quella che sventola sui lidi balneari ad attrarre i turisti – dichiara Claudio d’Esposito presidente del WWF terre del Tirreno – E’ chiaro sin da troppo che, in questa Terra delle Sirene, si continua a dare priorità agli interessi economici rispetto a quelli della tutela della salute dell’ambiente e dei cittadini.

Nel frattempo stando ai rilevi ARPAC di metà giugno la balneabilità sarebbe nella norma, ma è lecito chiedersi di fronte a tale evidenza se non sia il caso di applicare il principio di prevenzione, come richiederebbe la legge oltre che lo stesso buon senso, ovvero il principio dell’azione preventiva che impone a chiunque, soggetto pubblico o privato, svolga attività o compia scelte o decisioni che possono produrre effetti negativi sull’ambiente, di preferire l’adozione di soluzioni e di meccanismi che impediscano o limitino tali effetti prima che essi si producano, invece che soluzioni successive al prodursi degli effetti, di tipo riparatorio o risarcitorio.In quanto alla frequente attribuzione di tali fenomeni di inquinamento ad eventi meteorici o alle temperature, riteniamo che sia una giustificazione semplicistica e riduttiva e che, piuttosto, le cause vadano ricercate nello scarico eccessivo di “nutrienti” nel mare e nella manutenzione e controllo del sistema idrico-fognario da parte di amministrazioni ed enti gestori.

Sulla vicenda il WWF Terre del Tirreno a seguito di documenti esclusivi ricevuti, che dimostravano l’enorme gravità della situazione relativa agli impianti fognari, nell’agosto del 2022 produsse un dettagliato esposto consegnato nelle mani del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata.Ignoriamo se a distanza di quasi un anno l’ente gestore e i comuni abbiamo preso provvedimenti e/o soluzioni tecniche valide al grave problema denunciato dalla nostra associazione, ma si ha ragione di ritenere che le disfunzioni non siano state risolte” conclude Claudio D’Esposito.


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Record di presenze a Pompei, Zuchtriegel: “Ora puntiamo su Castellammare e altri siti”

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<strong>36.480 visitatori a Pompei in questa prima domenica del mese.Un record di ingressi mai prima raggiunto nelle domeniche gratuite, cui ha contribuito anche la concomitanza della supplica alla Madonna di Pompei e il bel tempo.

“Grande merito dei colleghi e delle colleghe del Parco, in particolare del personale di vigilanza, di accoglienza, delle pulizie e di biglietteria, che ringrazio per la gestione altamente professionale della giornata. – ha detto il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – Ora bisogna riflettere come gestire al meglio questi flussi, che testimoniano il successo del modello Pompei ma che potrebbero esporre il patrimonio e la sicurezza anche a potenziali rischi.

Siamo al lavoro insieme a Ministero, Prefettura e territorio per definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area, una Pompei più ‘slow’.Punteremo maggiormente sulla Grande Pompei ovvero sulla rete di siti tra Castellammare, Lettere, Torre Annunziata, Boscoreale, Terzigno e Poggiomarino per canalizzare l’interesse del pubblico verso tesori che meritano di essere più conosciuti.

E trasformeremo lo scavo di Civita Giuliana, che sta restituendo i quartieri servili di una villa romana in uno stato di conservazione unico, in un ulteriore nodo della rete territoriale dell’archeologia vesuviana, quell’avventura scientifica singolare che ebbe inizio nel 1748 a Pompei e continua tuttora”.

 


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Gragnano, cambiano gli orari della raccolta differenziata

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Cambia la raccolta differenziata a Gragnano.Dal primo ottobre è cambiato il gestore del servizio.

La raccolta e lo spazzamento sono affidati al duo Sieco-Magenta, aziende non campane.Si parte con il nuovo piano di raccolta e si registrano anche cambiamenti, infatti il ritiro dei sacchetti esposti inizierà con qualche ora in anticipo rispetto agli orari consueti.

“Si tratta di un’importante innovazione pensata al fine di evitare che i mezzi della raccolta differenziata creino rallentamenti alla circolazione veicolare, che nelle prime ore del mattino registra un notevole flusso dovuto alle scuole e agli spostamenti dei lavoratori”, ha così giustificato il sindaco Nello D’Auria.

L’orario di ritiro sarà alle 4:00, pertanto sarà indispensabile rispettare gli orari e le modalità di conferimento, depositando i rifiuti entro le ore 21 della sera precedente.


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Furto all’agenzia Romar: Ingenti danni e ricco bottino. Sicurezza zero a Castellammare

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Ennesimo furto nella notte a Castellammare.Questa volta l’obbiettivo è stata la principale agenzia di scommesse della città, in piazza Spartaco.Sempre il solito modus operandi, secondo una prima ricostruzione.Spaccata con accesso al negozio.

Questa volta è stato frantumato un vetro blindato spesso alcuni centimetri, segnale che nulla o poco possono fare le misure di sicurezza attuali.Ingenti i danni: impianto elettrico tranciato, arredi sfasciati e slot machine forzate.Sul caso indaga la polizia del Commissariato di Castellammare, Purtroppo non si tratta di un episodio isolato.Il furto della notte scorsa segue di qualche giorno il furto in una tabaccheria del viale Europa.

In città ormai non si vive più al sicuro, ed è nota la totale assenza dell’Amministrazione Comunale per quanto riguarda sicurezza e quotidianità.Purtroppo nessuna azione vinee messa in campo dall’amministrazione per provare ad arginare il fenomeno sicurezza.Strade completamente al buio, codice della strada non rispettato, quotidianità sotto soglia di tolleranza: questa è la Castellammare dell’era Vicinanza.Oltre ai furti, in città, pare sia tornata in auge la caorra con i rampolli dei vari clan a dettare regole.

Cruente aggressioni, intimidazioni e risse tutte sistematicamente studiate e non denunciate dalle vittime, sono il segnale di una città alla deriva e ad un passo di una nuova epoca buia a causa della camorra.


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