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Reggia di Quisisana, abbattuti sei alberi secolari. Il WWF si scaglia contro l’Ente Parco

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Quisisana

Il WWF Terre del Tirreno lancia un appello all’arch.Mariano Nuzzo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e alla Regione Campania Unità Operativa Dirigenziale “Foreste”, chiedendo di salvaguardare nel tempo gli esemplari arborei di Ippocastano (Aesculus hippocastanum), che da oltre un secolo vegetano ai lati della strada che conduce alla Reggia Quisisana, apponendo ad essi il vincolo monumentale ai sensi della legge 10/2013, sottolineando come il loro abbattimento costituirebbe, senza ombra di dubbio, un ingiustificato e grave attentato al patrimonio arboreo ed al paesaggio del Comune di Castellammare di Stabia e del Parco Regionale dei Monti Lattari nonché all’area della Reggia di Quisisana.

La settimana scorsa, per le discusse opere di riqualificazione del viale degli ippocastani (n.d.r.finanziate con 3 milioni di euro grazie ad un accordo tra il governatore De Luca e l’ex sindaco Cimmino), sono stati abbattuti i sei esemplari arborei classificati in perizia agronomica come “pericolosi”, mentre per gli altri venticinque esemplari la Soprintendenza si è chiaramente espressa prescrivendone la cura e salvaguardia.

Eppure il comune e lo stesso ente parco ragionale insistono, contro tutto e tutti, nel voler eliminare lo storico filare per ragioni di ordine estetico ed economico in quanto, si legge negli atti prodotti dall’amministrazione, gli alberi avrebbero uno “scarso valore ornamentale” e la loro cura apparirebbe “onerosa” (!).In una nota del comune, a firma del RUP arch.

Gallo e del Dirigente del IV Settore ing.Oscurato, si legge che sarebbero le “prescrizioni” del parco “vincolanti ed obbligatorie” ad imporre (!) l’eliminazione degli alberi contro il parere della Soprintendenza.

Le motivazioni?Si legge nel parere rilasciato della commissione VIncA dell’ente parco (n.d.r.

scaduta ma resuscitata per l’occasione per non perdere i lucrosi finanziamenti) “per rinvigorire i valori architettonici…legati alla sintonia dei manufatti esistenti…

ripristinare quelli paesaggistici…legati alla percezione del paesaggio…

ai valori estetici…e alla salvaguardia del patrimonio culturale …

assicurato dal ripristino dell’intero viale e dall’abbattimento di tutti gli alberi secolari.”

“E’ pazzesco che l’ente parco, deputato alla tutela della flora e della fauna dell’area protetta, esprima motivazioni di carattere architettonico/estetico/paesaggistico a giustificazione dell’eliminazione degli alberi – dichiara Claudio d’Esposito – presidente del WWF Terre del Tirreno – contro il parere stesso della Soprintendenza che è deputata (lei sì) alla tutela di quegli stessi valori paesaggistici che il parco ritiene compromessi con la salvaguardia dei grandi alberi!Appare chiaro che quegli alberi non sono considerati per il loro reale valore storico, culturale, paesaggistico ed ecosistemico.

I grossi alberi superstiti dello storico filare sono sopravvissuti per oltre un secolo con forza e resilienza a molteplici avversità, sono testimoni viventi, nelle rughe dei rami e della corteccia, della storia e delle vicende umane e meritevoli, pertanto, di essere tutelati con l’apposizione del vincolo monumentale come la legge 10/2013 * richiede.Gli alberi monumentali sono eredità del paesaggio di una volta, ci conducono per mano nella storia e testimoniano una grande stabilità in un mondo in continuo cambiamento.

La loro mancata tutela significherebbe perdere non solo decine di alberi ma la storia e la cultura di un intero territorio.”

E’ indubbio che il filare storico di ippocastani rappresenti un forte elemento caratterizzante ed identificante il luogo e la comunità, conferendo al Viale degli Ippocastani un indiscutibile elemento di bellezza e di fascino.Riteniamo che sia possibile salvare la gran parte degli alberi, prevedendo approfondimenti tecnici e predisponendo razionali ed oculati interventi di potatura, atti a riequilibrare nel tempo la chioma eliminando ramificazioni in eccesso, prodotte dagli scriteriati tagli di capitozzo eseguiti negli anni passati dall’amministrazione comunale.

“Di sicuro la tutela della pubblica e privata incolumità dei cittadini ha un’importanza prioritaria – aggiunge Claudio d’Esposito – ma, in tutta franchezza, nel caso in oggetto, non ci appaiono sussistere le condizioni che possano portare all’intervento drastico e irreversibile di abbattimento di tutte le piante che, con l’età, hanno acquisito un enorme valore aggiunto.

Ci troviamo di fronte a veri e propri “alberi-habitat” con una serie di cavità, create dalle lesioni da taglio, che rappresentano oggi preziose opportunità biologiche e micro-nicchie ecologiche.E’ proprio in queste cavità, infatti, che trovano rifugio, nutrimento e sito di nidificazione una molteplicità di organismi, insetti lignivori, altri invertebrati, muschi, licheni, piante superiori e funghi, oltre a rettili, pipistrelli, mammiferi e uccelli di passaggio o stanziali, anche di specie rare e protette.

Gli alberi, indipendentemente dal motivo per cui li piantiamo, non sono al nostro servizio, ma giustificano una collettività di viventi, intessono relazioni.La conservazione, dunque, quando possibile è un dovere.

Gli ippocastani secolari del viale storico, che da essi prende il nome, vanno preservati per noi e per le generazioni future, predisponendo pannelli didattici e depliant illustrativi per farne conoscere a tutti la loro enorme importanza da “vivi”… più che da “pellets”, come qualcuno vorrebbe frettolosamente trasformarli!


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Sicurezza informatica: ecco le minacce più diffuse nel 2025

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Quisisana

La sicurezza informatica viene costantemente messa a dura prova da un insieme di minacce sempre più sofisticate e difficili da contrastare.Per via dello sviluppo tecnologico e dell’incremento delle attività online, il rischio di attacchi informatici è diventato una realtà presente nella vita quotidiana di tutti noi, soprattutto in un 2025 che promette record negativi preoccupanti.

Secondo le previsioni degli esperti in materia, infatti, alcune delle minacce più diffuse rientrano nella lista delle più pericolose in assoluto.

Sicurezza informatica: occhio ai malware

Tra i malware di maggior impatto a livello globale e nazionale troviamo ad esempio FakeUpdates, che si conferma come il più diffuso in Italia, pur registrando un leggero calo rispetto agli anni precedenti.Questo programma rimane un perno centrale nelle campagne di attacco degli hacker, grazie alla sua capacità di adattarsi e infiltrarsi con successo nei sistemi.

A livello globale, FakeUpdates mantiene una posizione dominante, e ogni giorno alimenta decine di migliaia di attacchi capaci di massimizzare i danni per le vittime.In Italia si registrano altre minacce massicce come Remcos, un trojan con accesso remoto che sfrutta soprattutto le campagne di phishing per diffondersi.

Remcos consente agli hackers di ottenere il controllo totale dei sistemi infettati, esponendo le aziende e gli individui a gravi rischi in termini di privacy.L’efficacia di Remcos è cresciuta grazie all’introduzione di varianti di ultima generazione, che aumentano la sua capacità di eludere le difese tradizionali.

Al terzo posto nel contesto italiano si posiziona la botnet Androxgh0st, un’infrastruttura malevola multi-piattaforma che prende di mira dispositivi Windows, Mac (soprattutto) e Linux.Formbook, un infostealer distribuito come Malware-as-a-Service (MaaS), guadagna terreno collocandosi al secondo posto per diffusione, subito dopo FakeUpdates.

Questo malware è specializzato nel furto di dati sensibili, come credenziali, password e informazioni personali, che vengono poi sfruttati per alimentare ulteriori attività illecite.Bisogna poi citare Clop, un ransomware responsabile del 10% degli attacchi di questa tipologia registrati nel 2025.

Clop utilizza la strategia della “doppia estorsione”: significa che prevede non solo l’encryption dei dati, ma anche la loro diffusione pubblica in caso di mancato pagamento del riscatto.

Come contrastare le minacce informatiche nel 2025

Innanzitutto, è importante adottare un sistema di difesa multi-livello.Questo approccio implica l’utilizzo di firewall, software antivirus professionali e strumenti di rilevamento delle intrusioni, capaci di identificare sia le minacce conosciute sia i potenziali attacchi zero-day.

Per quel che riguarda la navigazione su Internet e attività come il gaming, invece, è indispensabile verificare la presenza dei protocolli HTTPS e SSL sul sito web utilizzato.Nel settore del gambling online, poi, è necessario che il sito possegga la licenza ADM.

Una regola che vale anche per i portali che consentono di giocare al Game Show Monopoly Big Baller, oltre che ai classici passatempi del gambling digitale, dalle slot machines al poker.Non meno importante è l’implementazione delle pratiche necessarie per la gestione dei dati, come la crittografia end-to-end e le copie di backup frequenti, possibilmente stipate in dispositivi diversi (come gli hard disk esterni).

Questi accorgimenti da un lato riducono il rischio legato ai ransomware come Clop, e dall’altro garantiscono anche un rapido ripristino dei sistemi in caso di violazione.


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Castellammare, nuova task force per combattere i furbetti della differenziata

Controlli anche nei condomini, inizia la fase due annunciata da Velia Ambiente

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Tolleranza zero anche per i condomini.A Castellammare parte la fase due della task force sulla raccolta differenziata.

Inizialmente i controlli si sono concentrati sui commercianti, riuscendo a recuperare diversi punti percentuali e a superare abbondantemente il 50%.Ad annunciarlo con un post sui social è la Velia Ambiente, gestore del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a Castellammare.

“Diamo il via a una nuova fase della raccolta differenziata.

Dopo una task force fatta di controlli e attività di sensibilizzazione rivolti alle utenze commerciali, da domani l’attenzione si sposterà sulle utenze domestiche.Si avvisano i cittadini che i rifiuti conferiti in maniera errata non saranno prelevati e saranno contrassegnati dal bollino giallo “rifiuto non conforme”.

Gli stessi saranno segnalati alla polizia municipale”.


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Castellammare, rinasce il centro antico. Ma sono a rischio gli 8 milioni per la riqualificazione

Successo per l’evento dedicato a Raffaele Viviani

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Quisisana

Il centro antico di Castellammare rinasce.Un fiume di persone si è rivoltato tra i vicoletti del centro storico in occasione del 75esimo anniversario della scomparsa di Raffaele Viviani, il drammaturgo stabiese a cui l’associazione Borgo Antico e il Comune di Castellammare hanno voluto dedicare l’evento di ieri e una serie di iniziative che hanno animato l’intera settimana. 

Canti, balli, cibo di strada, grossi sorrisi e tanta soddisfazione per la riuscita dell’evento.

Ma bisogna fare i conti con la realtà.Mentre il centro antico di Castellammare cerca di rinascere, sul modello Napoli, l’altra faccia della medaglia è il rischio di perdere i quasi otto milioni per la riqualificazione.

Un finanziamento del ministero dell’Interno per le aree a rischio. 

Il Viminale ha anche dato la possibilità di una proroga, facendo slittare da giugno 2026 a dicembre 2026 il termine ultimo per completare l’opera.Tempi che – come per il Savorito – si rischia comunque di non rispettare, atteso che la procedura è ancora ferma alle battute iniziali. 

Nel caso del Savorito, la giunta Vicinanza ha cercato di metterci una pezza, creando un paracadute con la possibilità di intervenire con altri finanziamenti o con fondi comunali se dovessero essere persi i fondi provenienti dal Pnrr.

Una soluzione che potrebbe essere adottata anche per il centro antico, evidentemente, che ha tanta voglia di rinascita.E lo dimostrano gli ultimi eventi. 

Alberto Cimmino


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