Attualità
Cento euro in busta paga, taglio al canone Rai e rinnovi contratti Pa. Ecco la manovra del governo Meloni

Cento euro in più in busta paga, rinnovo dei contratti ai dipendenti pubblici, taglio al canone Rai.Approvata la manovra di 24 miliordi dal governo Meloni. LE MISURE Con il cuneo 100 euro al mese per 14 milioni cittadini. Le priorità che “che avevamo annunciato vengono confermate: difendere potere acquisto ovvero più soldi in busta paga per i redditi medio bassi, con il taglio del cuneo di 6 punti per chi ha fino 35mila e 7 per fino a 25mila.
E’ un aumento in busta paga che mediamente corrisponde circa 100 euro al mese per una platea circa 14 milioni di cittadini”, ha spiegato la premier Meloni. 7 miliardi per rinnovi contratti Pa, oltre 2 a sanità. “Un’altra misura che cuba una somma significativa riguarda gli aumenti contrattuali del pubblico impiego: complessivamente oltre 7 miliardi euro a disposizione del ministro Zangrillo, particolarmente per gli aumenti contrattuali, di cui oltre 2 miliardi riguardano sanità, cinque sono per i rimanenti settori”, ha dichiarato Meloni nel corso della conferenza stampa. La manovra prevede 3 miliardi in più sul piatto della sanità, ha affermato la premier Via il vincolo sulle pensioni contributive. “Sempre sulle pensioni interveniamo su alcune situazioni di squilibrio e abbiamo cominciato a dare un segnale sulle pensioni di cui non si è occupato nessuno”, cioè quelle interamente nel sistema contributivo.Quindi il governo ha eliminato il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale. “Secondo noi non è una misura corretta e lo abbiamo rimosso”: lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Cdm. Rivalutazione pensioni al 100% fino 4 volte minimo. La rivalutazione delle pensioni per il recupero dell’inflazione cuba 14 miliardi di euro.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni spiegando che ci sarà una rivalutazione del 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, del 90% tra 4 e 5 volte il minimo e poi c’è un decalage.La rivalutazione viene confermata per le pensioni minime di chi ha più di 75 anni. Ape sociale e opzione donna sostituiti da un fondo unico. “Sulle pensioni ape sociale e pensione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita”.
ha detto Meloni. Lo Stato pagherà i contributi a madri con più figli. “Prevediamo che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore”, e “la quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato”, ha detto Meloni, spiegando che “noi vogliamo stabilire che una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società e quindi lo Stato in parte compensa pagando i contributi previdenziali.Vogliamo smontare la narrativa per cui la natalità è un disincentivo al lavoro.
Vogliamo incentivare chi mette al mondo dei figli e voglia lavorare”. Asilo gratis dal secondo figlio. “Dal secondo figlio l’asilo nido è gratis”, ha annunciato la presidente del Consiglio. Per gli autonomi confermati flat tax e acconto a rate.Per il “lavoro autonomo”, “anche qui è iniziato un lavoro importante lo scorso anno con un aumento dell’importo per tassa piatta al 15% per i lavoratori autonomi: viene confermata questa misura, e prorogata per altri 3 anni una norma che considero molto importante che è l’indennità straordinaria di continuità, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi.
Viene anche ampliato il reddito per usufruire di questo ammortizzatore sociale.Inoltre per la prima volta quest’anno gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo irpef a novembre ma rateizzarlo in 5 rate da gennaio a giugno”.
Così la premier Giorgia Meloni. Priorità al rinnovo del contratto del comparto sicurezza. “Voglio dire con chiarezza che per noi la priorità quest’anno è soprattutto il rinnovo del contratto del comparto sicurezza.Penso non si possa più accettare una realtà in cui un poliziotto guadagna per lo straordinario poco più di 6 euro l’ora, meno quanto prenda un collaboratore domestico: bisogna intervenire.
La priorità per noi è rinnovo comparto difesa e sicurezza”.Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa. “Ma oltre a questi 5 miliardi ce ne sono 2,3 sul tema della sanità”, ha aggiunto. Il canone pagato in bolletta passerà da 90 a 70 euro all’anno.
Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm. “Ci sarà una riduzione da 20 euro a 15 euro del canone”, ha spiegato, e il vicepremier Matteo Salvini ha precisato come si tratti di una riduzione da 90 a 70 euro annuali.
Attualità
Castellammare, panchine installate per combattere la sosta selvaggia

Sosta selvaggia sui marciapiedi di via Giuseppe Bonito, nella mattinata di martedì 11 marzo la squadra manutenzione del Comune di Castellammare di Stabia ha provveduto ad installare nuove panchine con l’obiettivo di migliorare la fruibilità degli spazi pubblici e prevenire l’accesso improprio dei veicoli in aree pedonali.Un intervento che si inserisce nell’ambito di un più ampio piano di riqualificazione urbana volto a garantire maggiore sicurezza per i pedoni e a contrastare il fenomeno della sosta selvaggia.
L’iniziativa si è resa necessaria dopo alcune segnalazioni da parte dei cittadini che hanno lamentato la presenza di autovetture in sosta sul marciapiede che insiste nei pressi dell’ex Cinema Montil.
Attualità
Castellammare, ecco il piano spiagge: arenile libero ma a Pozzano resta tutto uguale

Il 70% delle spiagge saranno libere, solo a Pozzano resteranno i lidi privati.E’ in sintesi il Piano spiagge approvato dalla giunta comunale di Castellammare di Stabia.
Il piano suddivide la costa in quattro zone, a partire da Marina di Stabia fino a Pozzano.Due di queste due zone sono rappresentate dai due porti, le aree B e D riguardano rispettivamente l’arenile antistante la villa comunale fino a via de Gasperi e la zona balneare di Pozzano.
“La finalità è quella di garantire che la maggioranza delle spiagge siano libere – si legge nel piano spiagge – garantendo allo stesso tempo la fruizione da parte della cittadinanza di attrezzature sportive e di partecipare ad eventi e manifestazione che l’amministrazione intende promuovere allo scopo di migliorare l’offerta turistico-ricreativa”.
Per quanto riguarda l’arenile di Corso Garibaldi ci sarà spazio per eventi e per la libera frequentazione dei bagnanti: “L’arenile della Villa Comunale è destinato a spiaggia di libera fruizione in particolare circa 64.800 mq.Una porzione di tale area di libera fruizione è predisposta per eventi e/o manifestazione a carattere temporaneo promosse e/o patrocinate dall’Amministrazione comunale.
In corrispondenza della banchina di ‘Zi’ Catiell’ è predisposta un’area libera di circa 3.100 mq, per le iniziative delle associazioni sportive.All’estremità dell’arenile è prevista una spiaggia di libera fruizione di circa 3.450 mq destinata all’accoglienza degli animali d’affezione”.
Un piano che non lascia spazio a interpretazione, anche se rinuncia – per il momento – a regolare le concessioni demaniali di Pozzano, dove nel corso degli anni i prezzi dei lidi sono aumentati all’impazzata a discapito degli stabiesi.
Cronaca
A lezione dal fiume Sarno: da fiume più inquinato d’Europa ad esempio di rinascita

A lezione dal fiume Sarno.Pur essendo un corso d’acqua non molto lungo, il fiume Sarno ha un bacino notevolmente esteso, che comprende diversi comuni.Inoltre, se si considerano anche i due affluenti, il Sarno tocca persino tre province (Avellino, Salerno e Napoli).
Tristemente noto come il “fiume più inquinato d’Europa”, il fiume Sarno sta in realtà conoscendo un progressivo disinquinamento.All’emergenza ambientale hanno contribuito tanto la mancanza di reti fognarie in diversi comuni dell’area, quanto gli scarichi delle industrie conciarie (Solofra) e conserviere (agro nocerino-sarnese).Nel 2016, dopo una gestione commissariale durata diversi decenni, la Regione Campania, insieme all’Ente Idrico Campano e all’azienda Gori, ha avviato il progetto “Energie per il Sarno”.Il progetto prevede, come obiettivo da attuare entro il 2025, l’eliminazione di 113 scarichi fognari non depurati, il completamento degli schemi fognari dei comuni del bacino del Sarno e la dotazione di oltre il 90% del territorio dei servizi fognari e depurativi, ottimizzando altresì gli impianti di depurazione.
Credo che, come società civile e come comunità ecclesiale (all’incirca cinque diocesi), la storia del fiume Sarno ci stia insegnando diverse lezioni.Prima di tutto, la necessità di uscire da una sorta di indifferenza o rassegnazione.Di fronte a un’emergenza che è durata mezzo secolo, molti cittadini hanno assunto un atteggiamento di sopportazione e di convivenza con questa minaccia.Lo si è percepito anche negli ultimi anni, quando, nonostante il lento ma costante risanamento del fiume accompagnato da una campagna di informazione, molti abitanti non hanno prestato attenzione a questo cambiamento, ripetendo giudizi ormai stereotipati.
La storia del Sarno offre alla comunità cristiana un’altra lezione, legata alle priorità e alle scelte.L’attenzione che le chiese nutrono per il territorio è ancora inficiata da un certo “umanesimo troncato”, se così possiamo definirlo.Come parrocchie, associazioni di volontariato, movimenti, ci occupiamo (giustamente) dei bisogni delle persone che vivono situazioni di marginalità (cibo, cure, lavoro, scuola, tempo libero), ma non prestiamo altrettanta attenzione all’ambiente circostante e nemmeno facciamo rientrare nella catechesi e nella predicazione le tematiche ambientali.Sequestriamo valori come la vita e la dignità umana, relegandoli solo ad alcuni ambiti (spesso ad alto tasso ideologico), dimenticando che siamo parte di un mondo creato che, se non preservato, non avrà futuro (esseri umani compresi).
Papa Francesco, nella Laudato si’, ci ricorda che “non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale” (LS, 139).La cura della casa comune non è un’opzione, ma una responsabilità morale e spirituale.Il degrado ambientale e quello sociale procedono di pari passo e solo un cambiamento culturale profondo può invertire la rotta.Tuttavia, non possiamo aspettarci un cambiamento ambientale senza un cambiamento personale.
La cura dell’ambiente parte dai piccoli gesti quotidiani, dalla consapevolezza di come le nostre azioni incidano sul mondo che ci circonda.Un uso responsabile delle risorse, la riduzione degli sprechi, l’adozione di stili di vita più sostenibili: tutto ciò non è solo una scelta ecologica, ma anche un percorso di conversione interiore. “Il cambiamento delle strutture non sarà efficace se non si accompagna a una sincera conversione degli atteggiamenti e dei cuori” (LS, 218).Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, affinché il fiume Sarno, così come tanti altri luoghi della nostra terra, possano tornare a essere simboli di bellezza e vita.La storia del fiume Sarno può essere una storia di riscatto, nella misura in cui il recupero di molti territori (l’intero golfo di Napoli sta diventando balneabile) si accompagna con una rigenerazione delle nostre coscienze.
L’impegno per l’ambiente non è solo una questione politica o tecnica, ma un atto di giustizia verso le future generazioni, un’espressione concreta di quella “ecologia integrale” di cui il nostro tempo ha urgente bisogno.
Don Salvatore Abagnale
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