Attualità
Il boom del gioco d’azzardo come una manna per l’economia italiana

L’Italia è la roccaforte del gioco d’azzardo numero uno in Europa e non è stato solo l’anno record del 2021 a far risuonare le casse. Gran parte delle entrate viene registrata presso casinò online rinomati; le slot di NetBet generano nuovi clienti e vendite quasi ogni giorno.
È una benedizione per l’economia martoriata del Paese, con la Lombardia in particolare che realizza profitti da record. È importante fare attenzione che la voglia di giocare non diventi una maledizione. Un rapporto ottimale tra entrate e tutela dei giocatori è la misura di tutte le cose, che l’Italia ha implementato bene finora.
La Lombardia da modello – il gioco d’azzardo digitale da primato
La corsa al gioco d’azzardo online in Italia è iniziata con la regolamentazione del governo. I fornitori fisici sono stati a lungo prevalsi e il quadro era particolarmente chiaro in Lombardia. Sebbene nel 2021 le restrizioni pandemiche siano state parzialmente allentate, tra il 2020 e il 2021 la quota dei giocatori d’azzardo online è aumentata del 36,53% e non solo in Lombardia.
In altre due capitali italiane il gioco fisico deve accontentarsi del secondo posto, mentre vincono i provider online. A Milano sono stati generati ricavi per 3,3 miliardi di euro, Brescia ha contribuito al boom economico con 920 milioni di euro e Bergamo ha generato ricavi aggiuntivi per almeno 806 milioni. In totale, i casinò online in Italia hanno generato ricavi per 8,6 miliardi nel 2021.
Ciò contrasta con i 4 miliardi prelevati negli stabilimenti di gioco fisici. Il fatturato complessivo supera i 12 miliardi, un vero toccasana per l’economia italiana. I numeri dei nuovi account dei giocatori mostrano anche quanto il 2021 sia stato forte per l’economia. In Lombardia sono circa 620.000 i giocatori che hanno aperto un nuovo conto; il target principale è la fascia di età tra i 18 ed i 24 anni.
Infatti, i giocatori ambiziosi tendono ad aprire più conti di gioco con diversi fornitori. Il numero crescente di offerte di gioco d’azzardo affidabili contribuisce ad un’ampia gamma di utilizzo.
I ricavi del gioco d’azzardo italiano sono una benedizione dal punto di vista economico – anche per i giocatori?
Rispetto a Germania e Spagna, i ricavi del gioco d’azzardo italiano sono circa quattro volte superiori. Ciò contribuisce in modo significativo al miglioramento del mercato del lavoro. Sono circa 6.600 le aziende del settore in tutta Italia e qui lavorano più di 100.000 addetti. C’è anche il settore del marketing, che può realizzare progetti grandi e redditizi a causa delle particolari esigenze pubblicitarie.
La crescita del gioco d’azzardo non è iniziata solo con la pandemia del coronavirus, anche se l’impatto sul settore online è stato significativo. Già nel 2006 si era registrato un forte aumento dei giocatori d’azzardo e tra il 2006 e il 2011 il numero di negozi di scommesse locali, sale giochi e sale bingo in tutto il paese è raddoppiato. La digitalizzazione ha contribuito a rendere il gioco d’azzardo ancora più accessibile agli italiani.
Nessuno deve scegliere la località, tu puoi registrarti, effettuare il tuo primo deposito e giocare al tuo primo gioco in dieci minuti con il tuo smartphone. Ma per quanto riguarda la sicurezza? La crescita economica è un aspetto positivo, ma i pericoli della dipendenza dal gioco d’azzardo non dovrebbero essere minimizzati. Le normative politica sul gioco d’azzardo contribuiscono al fatto che i fornitori devono presentare un’offerta seria ed equa.
Rispetto a molti altri paesi dell’UE, l’Italia è severa e contribuisce quindi a un mercato ben regolamentato. È obbligatorio che il tasso di pagamento per i fornitori digitali e locali superi il 90%. Sebbene ciò non impedisca lo sviluppo della dipendenza, si tenta di contrastarla attraverso servizi di consulenza. Le statistiche mostrano che circa tre milioni di persone in Italia sono a rischio di sviluppare una vera e propria dipendenza dal gioco d’azzardo.
Questo è stato un motivo sufficiente perché il governo introducesse nuove norme. I ministeri dell’Economia, dell’Interno, della Salute e del Lavoro hanno unito le forze nel 2022 per concentrarsi ancora di più sulla prevenzione anziché sulla reazione. Provider come NetBet, che operano anche fuori dall’Italia, sostengono questa idea. Qui è pratica standard che i giocatori limitino i propri depositi e siano in grado di bloccarsi in caso di pericolo imminente.
Il terzo settore economico più grande in Italia: il futuro per i fornitori di giochi d’azzardo è buono
Negli ultimi anni, l’industria italiana del gioco d’azzardo è diventata il terzo settore più importante dell’economia e contribuisce a creare numerosi posti di lavoro. In piena legalità, lo Stato guadagna dalle vendite, che a loro volta contribuiscono al sostegno sociale.
La prevista riduzione dei fattori di rischio e migliori misure preventive dovrebbero ridurre anche i costi sanitari. In questo modo la situazione economica potrà essere ulteriormente migliorata. Non sono da aspettarsi divieti, le entrate sono troppo importanti per lo Stato. È importante soppesare gli interessi sanitari ed economici in tutta la pianificazione.
Il gioco d’azzardo illegale è ancora un problema: l’economia deve intensificarsi
Uno dei primi passi verso la sicurezza è stata l’ampia limitazione della pubblicità, in vigore dal 2018. Da allora la percentuale delle offerte illegali è aumentata in modo significativo: casinò, sale da gioco, ecc. senza licenza e non autorizzati generano nel Paese circa 25 miliardi di euro. I casinò online e le piattaforme di scommesse sportive rappresentano circa 18,5 miliardi di euro. Ciò che sembra immenso non è insolito nel confronto europeo.
Anche per i tedeschi le cifre sono simili: i fornitori illegali approfittano dell’attuale popolarità del gioco d’azzardo e saltano sul carro come free rider. L’ADM in Italia è responsabile della regolamentazione del gioco d’azzardo e sta già lottando attivamente contro le offerte illegali. Sono già stati bloccati più di 9.500 siti web non autorizzati e altri ne seguiranno. I metodi dei truffatori stanno diventando sempre più sofisticati e ora spetta all’economia e allo Stato proteggere efficacemente i giocatori.
Un’offerta regolamentata comporta ancora il rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo, ma esistono misure per contrastarla in anticipo. Inoltre lo Stato perde milioni di profitti a causa delle vendite non regolamentate, tassate in Italia. L’istruzione potrebbe fare molto per aiutare i giocatori a trovare gli affari giusti. Il gioco d’azzardo non può essere vietato o ridotto. Facendo sapere agli interessati quali siti sono legali e quali no, i controlli e le entrate possono almeno essere affidati alle autorità italiane.
Conclusione: l’Italia è il miracolo economico giocoso: sono ancora necessarie misure
Da nessuna parte in Europa il gioco d’azzardo è così intenso come in Italia. Si creano posti di lavoro, si generano tasse e si sostengono progetti sociali. Nei prossimi anni dovrà essere possibile frenare in modo significativo il mercato nero e contribuire così alla tutela dei giocatori provenienti dall’Italia. Inoltre, le offerte di assistenza preventiva devono essere sviluppate ulteriormente. Le vendite sono già buone, le condizioni generali devono ancora essere ottimizzate.
Cronaca
Funivia, le 5 ipotesi sulle cause del disastro. Domani le autopsie

Un nuovo sopralluogo nel dirupo della morte, poi le autopsie.Proseguono spedite le indagini sul disastro della funivia del Faito.Sul caso indaga la squadra mobile di Napoli e il commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, coordinati da un pool di magistrati con a capo il procuratore Nunzio Fragliasso, l’aggiunto Giovanni Cilenti e i pm titolari dell’inchiesta Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio.Sono diverse le piste a cui si sta lavorando, anche se dalla procura oplontina non trapelano particolari, trattandosi di un’indagine molto complessa e che si annuncia anche piuttosto lunga, a giudicare anche dai precedenti del Mottarone.
LE IPOTESI
Sono cinque le ipotesi che i tecnici mettono sul tavolo.
La prima: impatto sul sostegno 3 per vento e retrocessione.Poi: scavallamento della fune portante dal sostegno 3 e rottura della fune traente.E ancora: uscita traente da pulegge contrappeso e successiva rottura, con vettura 2 che si trascina a valle un ramo di traente superiore.Infine: rottura della testa fusa vettura 2 e mancato intervento dei freni o chiusura parziale dei freni con conseguente fusione dei ferodi e perdita di presa.
L’INCHIESTA
Tra queste ipotesi la Procura sta lavorando senza sosta, con una piccola pausa solo per il periodo pasquale.
Infatti, domani sarà la volta delle autopsie.Si partirà dalle ore 13 presso l’obitorio del Cimitero di Castellammare di Stabia.Anche se si tratterà prettamente di un esame esterno viste le condizioni in cui sono stati ritrovati i corpi dai soccorritori.
QUATTRO INDAGATI
La Procura di Torre Annunziata, in vista dell’esame autoptico sulle salme delle quattro vittime del disastro della funivia del Monte Faito, previsto per domani, ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati: si tratta di dirigenti e dipendenti dell’Eav, l’ente gestore gestore dell’impianto dove giovedì scorso si è verificata la tragedia.Gli indagati sono Marco Imparato (responsabile esercizio e manutenzione della funivia) Pasquale Sposito (direttore generale), Giancarlo Gattuso e Pasquale di Pace, entrambi dipendenti dell’Ente Autonomo Volturno.
Tutti gli indagati avranno la possibilità di nominare un perito di parte.
Cronaca
Quattro indagati per il disastro della funivia del Faito | I NOMI

Quattro indagati per il disastro della funivia del Faito.Tra questi dirigenti e dipendenti dell’Eav, società che gestisce l’impianto.
La Procura di Torre Annunziata, in vista del conferimento dell’esame autoptico sulle salme delle quattro vittime del disastro della funivia del Monte Faito, previsto per giovedì prossimo 24 aprile, ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati: si tratta di dirigenti e dipendenti dell’Eav, l’ente gestore gestore dell’impianto dove giovedì scorso si è verificata la tragedia.Gli indagati sono Marco Imparato (responsabile esercizio e manutenzione della funivia) Pasquale Sposito (direttore generale), Giancarlo Gattuso e Pasquale di Pace, entrambi dipendenti dell’Ente Autonomo Volturno.
Politica
Disastro della funivia, la politica stabiese a De Luca: “Non abbandoniamo di nuovo il Faito”
Documento del consiglio comunale di Castellammare

E’ difficile da dimenticare la tragedia del giovedì santo. Castellammare di Stabia cerca di reagire al disatro che ha causato quattro vittime, facendo ripiombare la città in un incubo. I consiglieri comunali stabiesi hanno firmato un documento in cui chiedono di non abbandonare il Faito. L’obiettivo è riaprire la strada e assicurare trasporto pubblico, anche senza funivia. Di seguito il documento diffuso da Palazzo Farnese:
La tragedia che ha colpito la Funivia del Monte Faito ha lasciato un segno profondo nell’intera comunità di Castellammare di Stabia. Questo è il momento della responsabilità e dell’impegno. Questo è il tempo della coesione, non della divisione. È il tempo della concretezza, non della polemica.
Il nostro ruolo, di amministratori della città, ci impone di trasformare questo momento di riflessione in un’occasione di ripartenza, unitaria e concreta, per tutta la città.
Il dolore è ancora forte e presente. Il nostro pensiero va, con rispetto e partecipazione, alle famiglie delle vittime. Ma oggi, come comunità, siamo chiamati a reagire, a stringerci attorno ai valori che ci uniscono e a guardare con responsabilità e visione al futuro del nostro territorio.
Siamo certi che le autorità competenti proseguiranno con rigore nel loro lavoro di accertamento delle responsabilità. Ma noi, come istituzioni locali, abbiamo il dovere di aprire una nuova fase fatta di ascolto, di progettualità e di impegno collettivo.
Monte Faito rappresenta una parte fondamentale del patrimonio naturale, culturale e identitario della nostra città. È nostro compito restituirgli dignità, sicurezza e piena accessibilità. La rinascita del Faito — e con esso, della città intera — deve partire da un nuovo senso di responsabilità condivisa.
Il Consiglio Comunale si farà promotore di un confronto serio e costruttivo con la Regione Campania e la Città Metropolitana di Napoli, affinché siano garantite le risorse necessarie per un piano strutturale che includa la messa in sicurezza della viabilità, il ripristino degli impianti e la valorizzazione dell’intera area.
Inoltre, si chiederà alla Regione Campania di attivarsi, nell’immediato, presso l’EAV affinché siano istituite navette dirette da Castellammare verso il Monte Faito, in modo da garantire un collegamento rapido e funzionale. Una misura temporanea, ma fondamentale per dare un sostegno concreto all’economia del territorio ed evitare che l’assenza della funivia possa mettere definitivamente in ginocchio le attività commerciali, ristorative e ricettive presenti nella zona.
Questo percorso dovrà essere condiviso con i cittadini, le associazioni, le imprese e tutte le forze vive del territorio. Solo attraverso una visione comune potremo trasformare il dolore in energia, e il silenzio in voce collettiva.
Castellammare saprà rialzarsi. Insieme. Con coraggio, determinazione e amore per la propria terra.
Il Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia
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