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Castellammare, l’opposizione attacca “Su Savorito Approvato un atto estremamente pericoloso per l’equilibrio finanziario dell’ente”

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“Nel consiglio comunale del 31 marzo si è consumata una pagina preoccupante per la vita amministrativa e finanziaria dell’Ente”.Lo dicono a chiare lettere iconsiglieri comunali di minoranza Antonio Cimmino, Nicola de Filippo, Antonio Federico e Pasquale D’Apice

“Nonostante l’esplicita richiesta formale di rinviare la seduta per l’indisponibilità già comunicata dai consiglieri di opposizione – spiegano Cimmino, de Filippo, Federico e D’Apice – la maggioranza ha ignorato ogni segnale e ha forzato la convocazione per il 31 marzo, alimentando la frattura e dimostrando ancora una volta di non essere in grado di garantire un confronto trasparente e rispettoso.

Al centro del consiglio c’era la delibera con cui l’amministrazione intende ricorrere eventualmente a fondi comunali per un importo di 15 milioni di euro per il programma di rigenerazione urbana del rione Savorito, nel caso – sempre più concreto – di perdita del finanziamento Pnrr per il mancato rispetto delle scadenze.Il provvedimento approvato dalla giunta e portato in consiglio solleva molteplici perplessità sia sotto il profilo tecnico che politico.

Innanzitutto, il progetto presenta evidenti lacune: la validazione e la successiva approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica sono avvenute nonostante le numerose criticità rilevate, in particolare quelle relative ai sottoservizi e ai vincoli urbanistici, evidenziate già in sede di conferenza dei servizi.Le prescrizioni di merito sono state rinviate alla progettazione esecutiva, ma senza una reale garanzia di risoluzione.

A ciò si aggiunge un passaggio ancora più delicato: la giunta ha portato in aula un provvedimento senza la certezza della copertura finanziaria, pur andando avanti con l’affidamento della gara.Un atto potenzialmente lesivo per l’ente, che espone l’amministrazione a riserve e contenziosi da parte dell’impresa affidataria, che – a contratto firmato – si troverebbe a operare in assenza di certezze sulle fonti di finanziamento.

Emblematico il comportamento del responsabile del settore economico-finanziario, il quale prima esprime un parere favorevole e subito dopo lo condiziona a una lunga serie di prescrizioni, che annullano di fatto la portata del parere stesso.In ambito amministrativo, un parere contabile o è favorevole o non lo è: quello espresso è un evidente tentativo di deresponsabilizzazione, in una situazione di caos procedurale.

Ma c’è di più: nel corpo della delibera si arriva al paradosso amministrativo di autorizzare gli uffici a sottoscrivere un atto con l’impresa che renda efficace il contratto e avvii i lavori indipendentemente dall’esistenza di un finanziamento certo.Significa, in sostanza, che l’ente dovrebbe impegnarsi contrattualmente senza sapere come e con quali fondi pagherà le opere.

Tutto questo rende la delibera un atto estremamente pericoloso per l’equilibrio finanziario dell’ente e una chiara dimostrazione dell’incapacità politica di una giunta che ha smarrito la bussola.Il tentativo di coinvolgere il consiglio comunale in responsabilità che derivano dall’inadeguatezza dell’esecutivo è non solo scorretto, ma anche offensivo dell’intelligenza di chi ha a cuore il destino della città.

In questa vicenda, l’opposizione ha scelto con chiarezza da che parte stare: dalla parte della trasparenza, della correttezza istituzionale e della responsabilità vera.Ora più che mai, occorre che cittadini e organi di controllo aprano gli occhi su un modo di amministrare che, oltre a essere poco rispettoso delle regole, mette a rischio le risorse e il futuro della città”

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