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Castellammare, Fincantieri dramma occupazione operai lasciati soli nel silenzio generale
Non si attenua il dramma degli operai dell’indotto Fincantieri dello stabilimento di Castellammare.Secondo una nota di Fincantieri, gli uffici di Trieste avrebbero provveduto a ricollocare gli operai presso altre ditte, ma così fino ad ora non è stato.
Ad una settimana dai licenziamenti, sono circa 60 gli operai rimasti a casa.Si trasforma quindi in emergenza sociale la vicenda della ditta estromessa per problemi legati a questioni legali.In seguito alla estromissione della ditta, la direzione stabiese , secondo alcune indiscrezioni, aveva provveduto tramite un’indagine di mercato ad affidare il carico di lavoro distribuito tra alcune ditte.
Quattro sarebbero state interpellate.In prima battuta tutte hanno risposto positivamente alla richiesta e quindi favorevoli a prendere in appalto i settori di competenza.
Il giallo si consuma dopo qualche giorno.Le ditte hanno contattato gli uffici di piazza Ammendola rifiutando l’appalto che avevano accettato qualche giorno prima facendo piombare di nuovo gli uffici operativi nel vuoto di maestranze.
Solo una sarebbe la ditta che ha accettato e sarebbe pronta a portare avanti il lavoro affidatogli.Intanto sul fronte sociale, al netto delle responsabilità della Joint Ventura, la ditta estromessa dagli stabilimenti Fincantieri, nessuno proferisce parola.
Il silenzio dei sindacati sembra addirittura disarmante rispetto all’emergenza sociale che sta scoppiando a Castellammare con circa 100 famiglie che a breve non sapranno come far fronte alle spese quotidiane.Lo stesso da parte dell’amministrazione che, tra l’altro, gode della presenza di un consigliere comunale di maggioranza ed operaio Fincantieri, Giovanni Nastelli.
Poco si sta discutendo del problema sociale e lavorativo dello stabilimento di piazza Ammendola.Tutti in silenzio.
Sindacati, amministrazione, politica.Nessuno parla, nemmeno gli operai che, secondo voci di corridoio, avrebbero addirittura paura di protestare perchè Fincantieri, come già visto in passato con alcune altre proteste, non vede di buon occhio chi protesta.