Politica

Castellammare, l’ex assessore non accettiamo lezioni di moralità da nessuno

Pubblicato

il

Prende carta e penna l’avvocato Gaetano De Stefano e risponde al sindaco di Castellammare Luigi Vicinanza rispetto a quanto dichiarato dallo stesso primo cittadino rispetto all’amministrazione passata

“Non posso restare in silenzio di fronte alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Castellammare di Stabia in una recente intervista.Affermazioni che non solo travisano la realtà, ma offendono la serietà del lavoro istituzionale e giuridico che ho svolto in questi anni, sia come avvocato sia come amministratore della città.

Il Sindaco, rispondendo alla legittima richiesta di attivare una Commissione di Accesso, ha pensato di liquidare la questione insinuando che chi la propone dovrebbe “guardare prima alla propria storia”.Un’affermazione priva di fondamento, che ignora ciò che conosco bene, perché l’ho studiato, difeso e portato davanti a tre livelli di giurisdizione dello Stato: il Tribunale di Torre Annunziata, la Corte d’Appello di Napoli e la Corte di Cassazione.

Tutti e tre questi organi hanno rigettato le richieste di incandidabilità formulate dal Ministero dell’Interno, hanno ridimensionato radicalmente le tesi poste a fondamento dello scioglimento dell’amministrazione precedente e hanno escluso qualsiasi ipotesi di infiltrazione favorita o tollerata dall’amministrazione comunale.Queste non sono opinioni, sono sentenze definitive dello Stato, che nessuno può ignorare né strumentalizzare per convenienza politica, soprattutto chi ha l’onere di amministrare e stare dalla parte della legalità.

Ed è proprio questo l’aspetto più preoccupante: un Amministratore che non rispetta e non tien conto delle sentenze dei tribunali non può dichiarare di rappresentare la legalità, non può invocarla a giorni alterni né brandirla solo quando gli conviene.Confutare la legalità di una sentenza è inaccettabile in quanto la legalità è un dovere istituzionale, non un argomento da campagna elettorale.

E se vogliamo parlare di “storie”, allora quella si va raccontata: vi è prova ormai di aver accettato di di guidare una coalizione priva di coerenza politica, costruita unicamente per vincere; sono stati rimossi veti su candidati indicati come “non graditi”; si è minimizzato una misura cautelare esplosa in piena campagna elettorale; si è fatto finta di non vedere intercettazioni, contatti e riscontri che oggi emergono con chiarezza e che nessun amministratore avrebbe potuto considerare irrilevanti.In questo contesto va letta ed interpretata la richiesta di una Commissione di Accesso la quale non è un atto politico, ma un atto di tutela istituzionale ovvero la scelta di chi non teme la verità e accetta ogni verifica necessaria per garantire la trasparenza verso la città.

La risposta del Sindaco, invece, è stata un attacco personale, improprio e privo di qualunque base istituzionale, un attacco che offende non solo i destinatari ma l’intera comunità stabiese, perché tenta di delegittimare chi chiede semplicemente di accertare la verità.Io non ho mai temuto i controlli: non li ho temuti quando ho difeso i consiglieri ed assessori passati al setaccio da tre gradi di giudizio, non quando ero assessore, non oggi da avvocato.

Ed è per questo che lo ribadisco senza esitazioni: se c’è una storia che deve essere davvero valutata, verificata e accertata, è quella di questa Amministrazione e della coalizione che la sostiene.Non accetterò mai lezioni di moralità da chi ignora le sentenze dello Stato e minimizza ciò che sta emergendo con crescente evidenza.

Il passato che il Sindaco credeva di aver rimosso lo sta ormai raggiungendo, e rischia di travolgere non solo lui, ma l’intera città”

Leggi anche

Exit mobile version