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Cronaca

Castellammare, spezzarono un dito a un affiliato per evitare una faida di camorra

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Castellammare

Spezzare un dito a un affiliato per votare una guerra di camorra.Chi sbaglia paga.

E peggio ancora chi semina terrore e mina gli equilibri tra gruppi criminali.E’ la dura legge del clan D’Alessandro, che a Castellammare di Stabia punisce anche i propri affiliati che rischiavano di scatenare una nuova faida. 

E’ quanto è emerso nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di 11 indagati, tra cui i capi dell’organizzazione di Scanzano: Pasquale e Giovanni D’Alessandro, Paolo Carolei e altri gregari e fiancheggiatori della cosca egemone sul territorio stabiese. 

C’è un episodio in particolare che gli inquirenti ricostruiscono e che mostra uno spaccato terrificante: la plateale punizione ai danni di due giovani leve del clan, consegnati al clan “alleato” per evitare l’ennesima guerra. 

Per ricostruire l’intera vicenda bisogna ritornare al 5 maggio 2024, quando due giovani affiliati impugnano la pistola e tendono un agguato a un esponente del clan Di Somma-Lucarelli in strada Santa Caterina.

Sono in sella a uno scooter e iniziano a sparare contro l’auto di un esponente di spicco della cosca del centro antico.Nell’auto c’è anche la compagna incinta.

Un raid scaturito da un pestaggio ai danni di uno dei componenti del commando per aver importunato proprio la donna incinta presente nell’auto obiettivo dell’agguato. 

Passano tre giorni e il clan D’Alessandro consegna ai Di Somma-Lucarelli i responsabili del raid armato.I due rampolli del clan vengono letteralmente pestati, a uno gli viene spezzato un dito, il tutto alla presenza di Giovannone D’Alessandro, uno dei boss del clan di Scanzano.

L’ordine era partito – secondo quanto ricostruiscono gli investigatori – proprio da Pasqualino D’Alessandro per evitare una nuova guerra di camorra. 

I due ragazzi, malridotti, si presentano l’8 maggio al pronto soccorso dichiarando di essersi feriti in seguito a un incidente.Secondo il referto dei medici, uno riportava l’indice della mano sinistra spezzato, il secondo il setto nasale rotto e un trauma cranico.

Un raid punitivo sull’altare di una pace di camorra.Chi sbaglia paga.

E’ la dura legge del clan. 

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