Fico e il rebus giunta, le dimissioni di Cirielli aprono nuovi scenari

Dopo la larga vittoria, nel campo largo tiene banco la nuova giunta guidata da Roberto Fico, in attesa dell’insediamento a Palazzo Santa Lucia e il passaggio di consegne con Vincenzo De Luca.Inizia il totonomi che vede in pole position Mario Casillo, ribattezzato da Antonello Caporale l’oligarca delle urne.Con due candidati ha portato in dote a Fico quasi 80mila voti, un tesoretto elettorale che non può esser ignorato.Casillo va verso la vicepresidenza con deleghe anche pesanti.

C’è poi Ciro Buonajuto, ex sindaco di Ercolano, che potrebbe entrare in giunta per fare spazio in consiglio ad Armando Cesaro.Anna Riccardi potrebbe essere un altro nome per l’area Schlein.Ma molto peserà anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.De Luca invece punta tutto sulle riconferme di Bonavitacola e Fortini.

Un bel risiko.Nel centrodestra ci si lecca ancora le ferite.

Le regionali hanno già fatto la prima vittima in termini di sindaci, come infatti ad Afragola è finita l’esperienza di Pannone perché la maggioranza dei consiglieri ha firmato le dimissioni mandando a casa il primo cittadino.In realtà anche a Castellammare, sponda centrosinistra, i problemi non mancano e proprio dal Pd è partita una riflessione che presto potrebbe portare a un altro scioglimento.Nel centrodestra più tiene la questione legata alle dimissioni di Edmondo Cirielli da consigliere regionale.La legge dice che deve scegliere se fare il deputato (è anche Viceministro) oppure restare in consiglio regionale.

Chiaramente sceglierebbe la prima e si aprirebbero nuovi spazi.C’è da capire, anche in base ai riconteggi in corso, a chi gioverebbe il ritorno a Roma di Cirielli.Ad esempio, se il seggio dovesse andare a Fratelli d’Italia, in provincia di Napoli scatterebbe Marco Nonno.Ma qui c’è un problema legato a una vecchia condanna per gli scontri di Pianura.

E allora se dovesse risultare ineleggibile, toccherebbe a Lea Romano, la sorpresa di queste elezioni con oltre 9.000 preferenze.In ogni caso, anche Gennaro Sangiuliano sembrerebbe proiettato per una posizione blindata alle prossime politiche, quindi per la Romano si tratterebbe solo di un rinvio.