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«Fratièlle e Surélle» tra fede e tradizione: quando inizia la «dodicina» dedicata all’Immacolata | LA STORIA

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Fede, storia, tradizione e cultura popolare.E’ tutto questo «Fratièlle e Surélle», un’usanza tutta stabiese che si tramanda di generazione in generazione e che apre le porte delle festività natalizie.Ogni anno, dal 26 novembre all’8 dicembre, le stradine dei vicoli e dei rioni di Castellammare di Stabia si popolano di notte per una «voto alla Madonna».Nei dodici giorni che precedono l’Immacolata Concezione, in tutti i quartieri, i fedeli danno vita a una processione accompagnata da canti ma anche da fuochi pirotecnici.

LE ORIGINI

Ha origini antiche e molto si fonda sui racconti popolari, aneddoti tramandati in particolare dagli anziani ancora in vita che hanno appreso da nonni e bisnonni come è nata la tradizione dei quartieri di Castellammare di Stabia.

La voce di «Fratièlle e Surélle» echeggia dalle prime ore del mattina, nel periodo della cosiddetta «dodicina», vale a dire nei giorni che precedono l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione.E’ difficile datare con precisione l’origine della tradizione popolare.

Secondo quanto raccolto negli anni dagli studiosi e storici stabiesi, dovrebbe risalire alla fine del ‘700, o almeno nella prima metà dell’800.L’origine della tradizione tutta stabiese sarebbe legata a un naufragio.

Una burrasca che vide un solo superstite, un marinaio stabiese.La sua barca andò in frantumi e riuscì ad aggrapparsi a un pezzo di legno.

Ma era buio pesto e il mare non gli consentiva di nuotare verso la riva.Improvvisamente comparve un grande bagliore e la figura di una madonna con una corona di stelle.

Così l’uomo riuscì a ritornare a riva, sull’arenile e precisamente sulla spiaggia della «California» vicino alla banchina di zi Catiello.Ancora infreddolito e dolorante, fu raggiunto dalle persone del posto che gli prestarono soccorso.

Raccontò loro di aver avuto in visione l’Immacolata Concezione e di essersi salvato grazie al suo bagliore, che gli consentì di orientarsi verso la riva.Così tutti insieme iniziarono a pregare per la Madonna, sull’arenile stabiese, intorno a un falò. Anche per questo è tradizione accendere i falò dell’Immacolata.

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