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Cronaca

Il clan D’Alessandro aveva già messo le mani sul nuovo ospedale delle Terme

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Castellammare.La camorra pianificava l’affare del nuovo ospedale nell’area dismessa delle Terme, prima ancora di aver appaltato i lavori milionari.

E’ quanto emerge dalle oltre duecento pagine di ordinanza di custodia cautelare a carico di capi e gregari del clan D’Alessandro. 

Un’opera che – è scontato affermarlo – faceva gola agli affari dei capi della cosca di Scanzano. 

Nelle pagine dell’ordinanza spunta un’intercettazione tra un esattore del clan e la moglie, in cui si parla esplicitamente della realizzazione del nuovo ospedale a due passi dal quartiere roccaforte dei D’Alessandro. 

I due conversano a casa e danno riferimento ai lavori di realizzazione dell’ospedale sulla collina del Solaro, riferendosi a ingenti somme di danaro che il clan avrebbe incassato per le attività illecite relative all’esecuzione dei lavori del nosocomio.Michele Abruzzese fa nomi e cognomi dei capi che avrebbero dovuto spartirsi l’affare: Pasquale D’Alessandro, il fratello Vincenzo, Pasquale D’Alessandro di Luigi e lo stesso Gigginiello, infine Paolo Carolei.

La conversazione è stata captata il 27 maggio scorso, quando era ormai pronto il piano per la demolizione dell’ex albergo, poi di fatto raso al suolo lo scorso 6 ottobre.Nell’inchiesta sono rese note solo le mire del clan, anche se dietro gli «omissis» potrebbe celarsi qualcosa di molto più concreto sull’appalto di oltre 200 milioni di euro che inevitabilmente avrebbe attirato le attenzioni della camorra di Castellammare di Stabia. 

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