Politica
Castellammare. Scrutatori scelti con nomina, PD,M5S e Leu: “Operazione assurda, è una vergogna”

Castellammare di Stabia. “Ora è tutto chiaro. Ora è chiaro perché la maggioranza nel primo consiglio comunale si assunse l’onere di designare anche il membro che per legge spetta alla minoranza nella commissione elettorale, quella dove, oltre ad aggiornare le liste, si decide il metodo per designare gli scrutatori – a dirlo in una nota in consiglieri Scala,Iovino e Nappi – Era chiaro che chi, in modo netto ed inequivocabile aveva detto basta al manuale Cencelli, venisse estromesso da chi aveva bisogno di accordi per continuare una triste consuetudine. Anche quest’anno e, presupponiamo a questo punto anche per il futuro, la nomina degli scrutatori passa per una suddivisione tra maggioranza consiliare e parte della minoranza.
I sottoscritti firmatari di questa nota- Scala Antonio, Iovino Francesco e Nappi Francesco, ritengono assurda questa logica e non partecipano a operazioni di bassa lega. Volevano la trasparenza, il palazzo di vetro e invece ci troviamo di fronte all’ennesimo accordicchio al quale non abbiamo partecipato e non parteciperemo mai. Duole come, a distanza di pochi mesi, la consigliera Donnarumma abbia dimenticato quanto lei stessa ha dichiarato in più momenti.
Ci riferiamo ad una prima dichiarazione, risalente al 18 Maggio 2018, dove la stessa, sulla propria pagina Facebook, dichiarava a gran voce quanto segue: “La commissione ha deciso che la metà di essi (gli scrutatori) fossero scelti discrezionalmente senza che si ricorresse al sorteggio. Credo che ci sia da vergognarsi.” E si diceva pronta a denunciare qualsiasi atto illegittimo. A questa, è succeduta un’ ulteriore dichiarazione- in data 4 Agosto 2018- a seguito della sua nomina in commissione elettorale, che riportiamo fedelmente: “Mi impegnerò acchè venga garantita una modalità di scelta degli scrutatori trasparente scevra da interessi di parte. Mi impegno a fare in modo che vengano attuati i seguenti criteri di scelta: Nomina degli scrutatori tramite sorteggio, range di età compreso tra i 18 e i 35 anni e privilegio di coloro i quali non abbiano ricoperto il ruolo di scrutinatori nelle precedenti quattro tornate elettorali.” Ci dispiace dover riscontrare che, nonostante gli annunci di circostanza, si sia continuato con la sagra del consociativismo che tanto male ha fatto e continua a fare alla città. Sia chiaro che non trattasi di operazione contra legem, ma di un uso, a nostro avviso, improprio della norma, avvalorato dal fatto che, sia durante la campagna elettorale precedente sia all’atto della votazione della commissione , tutti si erano impegnati a voltare pagina. Che dire, siamo orgogliosi e convinti di aver fatto bene ad esprimere la preferenza per Scala nella commissione- lo rifaremmo altre 10-100-1000 volte- e che la sua non elezione in quel contesto non era un incidente di percorso, che in politica è possibile, ma la base di un accordo che ha mostrato, al primo momento utile, i suoi frutti. E, parafrasando quanto asserito dalla succitata consigliera, “crediamo che ci sia da vergognarci”.
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Politica
Elezioni regionali, ora il centrodestra accelera sul prefetto Di Bari

La notizia dell’ultima ora è la discesa in campo del prefetto Michele Di Bari.Il centrodestra sta accelerando sull’alto funzionario per cercare di arginare la candidatura di Roberto Fico a capo della coalizione di centro sinistra.
Tramontata l’ipotesi, quella più vincente di Giosy Romano, sui cui Cirielli ha messo il veto nonostante fosse gradito a Giorgia Meloni, il centrodestra ha chiesto ufficialmente a Di Bari di impegnarsi in prima persona.Nelle ultime ore era spuntata anche l’ipotesi di Catello Maresca, ma il magistrato dovrebbe essere comunque candidato al consiglio regionale.
Le prossime ore sono decisive per capire se l’operazione Di Bari può concludersi positivamente e a stretto giro.
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Politica
Elezioni regionali, spunta il nome di Catello Maresca per il centrodestra
Il magistrato potrebbe essere il nome giusto per mettere d’accordo Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia

Il centrodestra non ha ancora scelto.L’annuncio di Roberto Fico ha mandato ancora più in tilt Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
Tramontata ormai l’ipotesi Giosy Romano, che preferisce restare a capo della Zes del Mezzogiorno, dove sta raggiungendo obiettivi importanti per la crescita economica del Sud.Romano era l’unico candidato in grado di contrastare l’armata messa su a sinistra.
E allora meglio puntare su un outsider.Edmondo Cirielli annusa la sconfitta e non è più convinto di scendere in campo.
Si fa quindi spazio un’ipotesi che potrebbe mettere tutti d’accordo: Catello Maresca.Nome civico e di garanzia, ma allo stesso tempo legato agli ambienti di centrodestra e in particolare a Franco Silvestro e Fulvio Martusciello.
Il magistrato anticamorra sarebbe un nome gradito non solo a Forza Italia, ma anche a Fratelli d’Italia.A questo punto sarebbe una battaglia dura da combattere e Maresca è l’unico che avrebbe manifestato la volontà di provare a scardinare il centrosinistra in Campania.
Si attende il benestare anche di Azione, che ha già annunciato di non voler sostenere Roberto Fico.Le prossime ore sono decisive per la scelta del candidato del centrodestra.
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Politica
Elezioni regionali, accordo con Schlein per Casillo vice di Roberto Fico

Sarà Mario Casillo il vice di Roberto Fico.E’ l’indiscrezione molto insistente che da giorni fa il giro delle stanze di partito del campo largo campano.
Un accordo che l’attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale avrebbe raggiunto con l’area che fa riferimento a Elly Schlein, che – è bene ricordarlo – in Campania è in netta minoranza.L’accordo prevede, però, pari dignità nella formazione delle liste e un “aiutino” a eleggere un candidato di riferimento dell’area Schlein.
La coppia Saracino-Ruotolo, infatti, propone un’esponente storica della sinistra napoletana molto impegnata nel sociale: Anna Riccardi, con un passato in Rifondazione comunista e Sinistra e Libertà.Insegnante e presidente della Fondazione Figli di Maria, che a Napoli ha raggiunto importanti risultati nel sociale.
L’accordo, infatti, prevede una discesa in campo di Riccardi in coppia con uno dei candidati proposti da Casillo, in modo da garantirne l’elezione.Tra i principali indiziati c’è il sindaco dimissionario di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno.
Non a caso Anna Riccardi è proprio originaria della città di Massimo Troisi.La Riccardi dovrebbe quindi essere anche capolista del Partito Democratico.
Quest’accordo di “buon vicinato” garantirebbe il benestare dell’area Schlein alla nomina di Mario Casillo a vicepresidente della Regione Campania e il via libera alla candidatura solitaria di Piero De Luca alla segreteria regionale del Pd.A rompere le uova nel paniere al Partito Democratico ci sarebbe la lista Casa Riformista, il nuovo soggetto di Matteo Renzi al battesimo in Campania, pronto a lanciare lo “spin off” di Italia Viva sulla scena politica nazionale.
Casa Riformista, il cui simbolo è stato svelato da Armando Cesaro, sembra avere una grossa spinta sui territori.
Sono tanti i consiglieri comunali che si stanno avvicinando a quella che dovrebbe essere la Margherita 2.0, il cui progetto sembra molto interessante.Renzi, dopo aver abbandonato il progetto del centro, si è lanciato nella costituzione dell’area riformista da affiancare al Pd e la Campania sembra il laboratorio politico giusto per verificarne la fattibilità.
Il Movimento Cinque Stelle ha annusato puzza di bruciato, temendo di perdere seggi a favore di Casa Riformista, ed ha già lanciato l’allarme sugli incandidabili.Nel mirino ci sarebbe proprio Armando Cesaro, che in realtà non ha particolari problemi giudiziari.
Anzi, quelli che aveva li ha risolti, ma nel mirino ora è finito il passato del padre Giggino, da qualche anno fuori dalla politica attiva.Nella lista di Casa Riformista è lanciatissimo anche Ciro Buonajuto, ex sindaco di Ercolano, molto legato a Renzi e Maria Elena Boschi.
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