Cronaca
Pacco alimentare integro abbandonato sul Canale Marna a Sant’Antonio Abate. Il Sindaco: “Amareggiati, manca di rispetto verso gli altri”

Sant’Antonio Abate. Una busta contenente beni di prima necessità abbandonata nei pressi del canale Marna. E’ la scoperta fatta dalla polizia locale del comune abatese e gli operatori del servizio di igiene urbana. «Il contenuto di questa busta – ha commentato il Sindaco Abagnale – ci ha lasciati molto amareggiati. All’interno della busta vi erano i contenuti di un pacco alimentare. Gli operai dell’azienda “AM Tecnology” e la Polizia Municipale, durante l’indagine, hanno rilevato all’interno della busta pasta e legumi di vario genere, ancora sigillati. Prodotti che sarebbero dovuti essere importanti per la famiglia indigente destinataria, non solo sono stati gettati integri, ma in busta nera ed addirittura abbandonati nei pressi di un fiume! All’interno della stessa abbiamo ritrovato delle tracce che ci han permesso di risalire al trasgressore, avendo così l’opportunità di confermare il nostro sospetto che non fosse abatese. L’individuo, residente in un paese a noi limitrofo, ha ben pensato di trasgredire addirittura la zona rossa pur di gettare questo sentito ingombro. Riteniamo sia il tipo di abbandono che mostra in assoluto la mancanza di rispetto e di educazione verso il prossimo».
Politica
Blitz della Dda a Castellammare, il silenzio della politica
Il clan D’Alessandro controllava il sistema di videosorveglianza. Tra gli arrestati un cugino di un politico di centrosinistra

Il blitz di ieri della Dda a Castellammare che ha portato all’arresto di 11 persone, tra cui due colletti bianchi, sembra non aver scosso la politica più di tanto.Nella città sciolta per infiltrazioni camorristiche dove in aula un consigliere eletto nelle fila della lista che, fa capo proprio al primo cittadino, solo qualche settimana fa ha parlato di ”scuse all’ex sindaco” senza che nessuno del suo gruppo battesse ciglio, nemmeno gli arresti di ieri fanno rumore.Nessun rigo per complimentarsi con il lavoro delle forze dell’ordine.Eppure tra le frasi intercettate ce n’è una da far tremare i polsi in cui un arrestato chiede ad un altro un insospettabile geometra: “Puoi vedere se l’impianto è in funzione?” e l’altro gli risponde “si c’è un amico mio all’ex Pretura e chiedo”.
Emerge poi che uno degli arrestati, che ha un legame di parentela con un consigliere che siede tra i banchi della maggioranza, nel 2021 si reca in prima persona da un dipendente del comune per avere notizie su un pestaggio.Anche se i fatti al centro dell’inchiesta risalgono a quattro anni fa, sorprende che comunque la politica cittadina tra un saluto al Vespucci, un Consiglio Comunale sulla tragedia del Faito, e qualche convegno sulle tematiche ambientali non trovi un attimo per esprimersi sulle ultime inchieste giudiziarie che hanno interessato la città.
Cronaca
Disastro funivia del Faito, spuntano 21 indagati. C’è anche il presidente dell’Eav De Gregorio

Un’altra svolta nelle indagini sul disastro della funivia del Faito.Come riferisce il Mattino ci sono altri 21 indagati, oltre ai 4 già coinvolti nell’inchiesta per chiarire le cause dell’incidente che causo 4 morti e il ferimento grave di una quinta personale.Agli indagati è stato notificato un avviso di garanzia nell’ambito dell’incidente probatorio fissato dalla Procura di Torre Annunziata, attraverso il quale verificare le possibili ragioni del disastro.Tra gli indagati risulta anche il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, che nel corso di queste settimane ha sempre negato responsabilità facendolo pubblicamente con interviste e sui social.
Indagati anche alcuni tecnici dell’Ansfisa, agenzia nazionale che si occupa della sicurezza dei trasporti.
“Ho letto dai giornali che sto per ricevere un avviso di garanzia in merito alla tragedia del Faito.Gli indagati, leggo dai giornali, passerebbero da 4 a 25.
Confermo la mia assoluta fiducia nella giustizia, sono sereno, e confermo la massima collaborazione agli organi inquirenti.Sono al mio posto di lavoro, come sempre”, è il commento di De Gregorio.
Cronaca
Terremoto giudiziario a Castellammare: decimati i D’Alessandro, coinvolti tecnici e professionisti | I NOMI
11 ARRESTI A CASTELLAMMARE

C’è il capoclan Vincenzo D’Alessandro, la moglie e il figlio.Poi sodali e figure storico del clan di Scanzano.Un nuovo terremoto giudiziario si abbatte su Castellammare di Stabia.Non solo esponenti della camorra nostrana, ma anche tecnici e professionisti stabiesi figurano tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Dda di Napoli su estorsioni e pratiche edilizie.Un nuovo spaccato allarmante sulla città di Castellammare di Stabia.
L’INCHIESTA
Sono 11 le persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, nonché di estorsione, detenzione e porto di armi da sparo, corruzione in atti giudiziari, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan D’Alessandro, attivo in Castellammare di Stabia.In particolare, gli indagati, tra l’altro, avrebbero posto in essere le attività estorsive in danno di commercianti della zona e avrebbero corrotto un testimone che doveva deporre in un processo per omicidio.
GLI INDAGATI
Vincenzo D’Alessandro
Michele Abbruzzese
Ugo Lucchese
Giuseppe Oscurato
Antonio Salvato
Carmela Elefante
Vincenzo Spista
Angelo Schettino
Giovanni D’Alessandro
Fabrizio Jucan Sicignano
Giuseppe Donnarumma
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