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Cronaca

Crisi MeridBulloni, stabilimento chiuso su una previsione di riduzione degli introiti per il 2021

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Meridbulloni

Una previsione di diminuzione del 20%  degli introiti  alla base della chiusura della MEB

«Altra ragione decisiva per il trasferimento d’azienda è la riduzione importante dei volumi di domanda derivante dai grandi clienti della MEB» soprattutto per quanto riguarda i maggiori acquirenti che operano «sul mercato francese» e proprio su tale settore commerciale «si sono registrati riduzioni di oltre il 35% e non sono previsti grossi miglioramenti per il 2021». La previsione, infatti, è un 20% di introiti per i prossimi due anni. E’ questa la motivazione che ha spinto il gruppo Fontana a chiudere lo stabilimento di Castellammare di Stabia licenziando di fatti all’incirca 80 persone tra personale amministrativo e maestranze che dovranno prendere servizio in Piemonte il 1 febbraio 2021. Gli operai, intanto, da giorni continuano la loro protesta davanti ai cancelli dello stabilimento di Via De Gasperi circondati anche dall’affetto dell’intera cittadinanza e di ristoratori che provano a non far mancare nulla alle tute blu dell’azienda leader nel settore della bulloneria. Gli operai si sono anche divisi per turni, più o meno seguendo lo stesso ordine della fabbrica, per garantire la presenza fissa h24.

«Noi siamo pronti – racconta un operaio – abbiamo le tute in macchina. Se Fontana chiama e riapre siamo pronti a metterci al lavoro». La vicenda ha anche coinvolto esponenti della politica locale e nazionale. I deputati stabiesi hanno richiesto ed ottenuto un tavolo di confronto sulla vertenza al Ministero dello Sviluppo Economico e questa mattina il consiglio comunale di Castellammare di Stabia ha votato un ordine del giorno «per esprimere la propria vicinanza ai lavoratori in protesta a causa della chiusura dell’azienda e per coinvolgere la Regione Campania, il Ministero dello Sviluppo Economico, la proprietà e le parti sociali in un tavolo urgente di confronto, mirato ad approfondire le motivazioni del drastico provvedimento di chiusura e individuare immediate soluzioni per la ripresa del ciclo produttivo. In mancanza di margini di trattativa, – recita l’ordine del giorno – sempre di intesa con gli organismi sovracomunali e le parti sociali, andranno posti in essere tutti i possibili accorgimenti finalizzati ad individuare altre compagini industriali equiparabili nel settore, alle quali poter offrire, oltre ad incentivazioni per il processo di reinvestimento, anche l’individuazione di un’eventuale nuova collocazione del sito produttivo nell’ambito regionale, qualora dovesse rendersi indisponibile l’attuale sito al Corso De Gasperi. In tale ultima prospettiva, l’area ed il relativo complesso immobiliare, nel Puc in fase di redazione, in funzione degli obiettivi di tutela dell’interesse pubblico e al fine di salvaguardare una specifica finalità di interesse collettivo, verranno assoggettati a vincolo conformativo con destinazione a strutture di interesse comune ad integrazione degli standard urbanistici territoriali». A farlo sapere è stato proprio il Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Ungaro che al termine dell’assise in video conferenza ha raggiunto gli operai esprimendo la sua vicinanza e quella dell’intero consiglio comunale di Castellammare di Stabia. «Questo è un vilipendio al Sud – ha detto Ungaro – noi siamo con voi». Questa mattina gli operai si sono anche intrattenuti con la Deputata di Castellammare del M5S Carmen Di Lauro che ha voluto incontrare le maestranze e confrontarsi con loro.

Sciopero negli stabilimenti del Gruppo Fontana. Sciopero il prossimo 23 dicembre contro i trasferimenti disposti dal gruppo Fontana da Castellammare di Stabia a Torino per 81 lavoratori. E’ quanto annuncia la Fiom-Cgil, che chiede al Gruppo di “ritirare” gli 81 trasferimenti decisi dal Gruppo dalla Meridbulloni di Castellammare di Stabia alla Ibs di Torino. Per l’Azienda, spiega il sindacato, “non si tratta di licenziamenti, ma una semplice fusione tra società. Una decisione che ha fatto scattare la solidarietà fra i diversi stabilimenti del Gruppo, coinvolgendo anche i lavoratori della Lobo di Cornaredo (Milano). “Non chiediamo che i padroni siano buoni – si legge in una lettera scritta da questi ultimi – pretendiamo che siano corretti”. “Quello che e’ successo agli operai di Meridbulloni – aggiungono – e’ vergognoso e inumano”. Da qui la decisione dei lavoratori di Cornaredo di scioperare il 23 dicembre “al fianco dei lavoratori di Castellammare” per chiedere “il ritiro della procedura e l’avvio di un confronto reale”

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