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Affidamenti diretti, indagano gli 007. Inchiesta partita nel 2018: nel mirino anche un aspirante assessore

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Somme urgenze e affidamenti diretti. Nel mirino degli investigatori sono finiti gli atti con cui sono stati affidati appalti sotto soglia. Nelle ultime settimane sono state acquisite a Palazzo Farnese le documentazioni relative soprattutto alle somme urgenze. D’altronde il grido dall’allarme è stato lanciato, ancor prima dello scoppio della pandemia, dai banchi dell’opposizione. Diverse denunce pubbliche sull’uso degli affidamenti diretti, che poi con l’emergenza Covid sono continuati.

L’Inchiesta della Procura di Torre Annunziata è a 360 gradi sui comuni «caldi» della fascia costiera. Non a caso la prima operazione è scattata proprio a Torre Annunziata con l’arresto di un dirigente comunale. Da lì la necessità di verifiche a tappeto negli uffici tecnici e quindi anche negli uffici pubblici di Castellammare. I raid notturni di questi giorni potrebbero rivelarsi connessi proprio alle recenti indagini.

I riflettori degli investigatori, però, si sono già concentrati a partire dal 2018 sugli affidamenti di Palazzo Farnese. In una lunga e dettagliata informativa, legata all’inchiesta che ha portato agli arresti di politici, tecnici e imprenditori sul caso Cirio, sono finiti sotto la lente proprio costruttori e politici. Telefonate o conversazioni criptate da ambientali in cui si ammetteva, candidamente, di aver avuto rassicurazioni di svolgere lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza dei plessi scolastici. Conversazioni in cui compaiono anche esponenti dell’attuale maggioranza di Palazzo Farnese, uno dei quali anche in odore di nomina in giunta nel recente rimpasto in giunta.

Un’informativa che mette insieme il sottobosco della politica e l’imprenditoria locale, i cui esponenti sono sorpresi amabilmente a conversare di fondi europei e su come dirottarli.

Daniele Di Martino


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