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Presidenza del consiglio, incubo franchi tiratori: Cimmino ci prova con due dell’opposizione

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Al momento sono arrivati altri due di picche per il sindaco Cimmino, che ha cercato il sostegno di due consiglieri di opposizione. Il motivo è che il rischio dei franchi tiratori è molto concreto per l’elezione del presidente del consiglio comunale. La staffetta tra Vincenzo Ungaro e Emanuele D’Apice è ancora tutta da definire.
Prima di tutto perché il metodo per l’elezione del nuovo presidente del consiglio non è ancora stato scelto. La proposta di votare per sms è stata messa da parte, anche perché l’opposizione sarebbe pronta a fare ricorso in tutte le sedi. Un metodo che comunque non garantirebbe la segretezza del voto. Probabilmente l’unica alternativa è quello di celebrare il consiglio in presenza. Ma intanto Vincenzo Ungaro non si è ancora dimesso ufficialmente e quindi non è ancora detta l’ultima parola.
Gaetano Cimmino ha paura anche dei franchi tiratori. Con il voto segreto sono almeno tre gli indiziati. E allora sul piatto della bilancia sono finiti gli incarichi di sottogoverno: il presidente del collegio dei revisori e i tre componenti del nucleo di valutazione. Negli ultimi giorni, però, il sindaco ha tentato anche la carta «ripescaggio» dall’opposizione. Ha velatamente provato a portare dalla sua parte Giovanni Nastelli e Eutalia Esposito. Sono arrivati due rifiuti. Quindi: nessuna mano tesa dall’opposizione, almeno per il momento.

Daniele Di Martino

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