Politica
Cimmino choc: «Pronto a dimettermi se qualcuno dei miei è vicino alla camorra»
Clamoroso annuncio del sindaco: «Basta ombre sulla città, chiedo all’antimafia di fare nomi e cognomi»
«Sono pronto a dimettermi se qualcuno della mia coalizione è vicino alla camorra». Parola di Gaetano Cimmino. In un sabato quasi estivo, la rassegna stampa di questa mattina scatena la reazione del sindaco. La notizia pubblicata da Metropolis, rispetto alla notizia di un presunto condizionamento da parte della camorra delle ultime elezioni, scatena la reazione del primo cittadino stabiese. Secondo l’antimafia la malavita avrebbe spostato duemila voti per essere determinante durante il voto del 2018, quando Cimmino guadagnò la fascia tricolore dopo aver sconfitto al ballottaggio Andrea Di Martino.
Il sindaco Cimmino, ora, pretende chiarezza: «Basta ombre sulla città. Basta con i misteri e con questo reiterato “non detto”. Via gli omissis dai verbali, vogliamo i nomi di chi avrebbe inquinato il voto. I cittadini pretendono chiarezza. Io pretendo chiarezza su chi ha agganci con quella feccia».
Da qui la richiesta del primo cittadino ai vertici della magistratura: «Ora è il momento di desecretare quegli atti e di fare nomi e cognomi. Vogliamo sapere tutto, senza filtri, senza segreti. E se dovessero emergere anomalie associate alla mia coalizione, sono pronto a dimettermi all’istante».
E poi continua a sostenere che «la camorra è un cancro, un macigno, una piaga, che ha bloccato per decenni lo sviluppo della città, ha allontanato professionisti, imprenditori e tutte le forze sane che hanno preferito investire altrove. Ora è il momento di far luce. Su tutto. E smettiamola, una volta per tutte, di associare a Castellammare l’etichetta di città di camorra».
«Sin dal primo giorno – prosegue Cimmino – abbiamo investito sulla bonifica e sulla sanificazione di questi territori, abbiamo iniziato ad estirpare le erbacce, il marcio, dai luoghi in cui l’antistato ha approfittato dell’assenza delle istituzioni per prendere il sopravvento. In sinergia con l’eccellente lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, li stiamo demolendo passo dopo passo, ci stiamo riprendendo pezzi di città. Stiamo progettando scuole, centri sociali, luoghi di ritrovo dove c’erano degrado e abbandono. E allora, lo ribadisco, è il momento di fare chiarezza e di sostituire quegli omissis con i nomi di chi avrebbe venduto l’anima alla camorra per prendere voti. Questa città ha fame di rinascita, di sviluppo turistico, urbanistico, culturale, archeologico. E non continuerà più a soffocare sotto il cappio di una camorra che condiziona le azioni dei singoli e le iniziative individuali. La nostra città ha bisogno di respirare aria buona. La nostra città ha bisogno di respirare cultura e coltivare la bellezza» conclude il primo cittadino.
Ma basterebbe anche associarsi ai parlamentari di centrosinistra nel chiedere la commissione d’accesso. Sarebbe un primo passo importante per pretendere chiarezza.
Daniele Di Martino
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