Politica
Commissione d’accesso al Comune, ecco tutte le cause di scioglimento. Cosa rischiano i consiglieri comunali
Commissione d’accesso al lavoro per verificare eventuali condizionamenti della camorra
Il Comune di Castellammare rischia lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della camorra. Attualmente una commissione indicata dal Viminale è stata delegata all’accesso di tutti gli atti di Palazzo Farnese, proprio per accertare un eventuale condizionamento della criminalità organizzata nella vita politico-amministrativa del comune stabiese.
CAUSE DI SCIOGLIMENTO: LA CASISTICA
Sono molteplici. Una delle cause di scioglimento più frequenti, anche se spesso non sono indicate come unico motivo del provvedimento, sono i legami, le frequentazioni e le parentele degli amministratori locali con soggetti appartenenti alla malavita organizzata. Questo tipo di rapporti è considerato un indice di elevata condizionabilità dell’ente. Ci sono molti esempi, come lo scioglimento di San Luca (RC) nel 2000, motivato, tra l’altro, anche sulla «… consistente partecipazione di amministratori e dipendenti comunali alla cerimonia funebre di un noto pregiudicato».
Nel caso stabiese, da quanto emerge dalle prime verifiche, ci sarebbero diversi consiglieri comunali imparentati con pregiudicati legati alla criminalità.
Un’altra causa di scioglimento può essere rappresentata dal condizionamento mafioso del voto. Al riguardo, oltre ai casi di campagne elettorali condotte per mezzo di minacce, intimidazioni o con l’esercizio di forti pressioni sia sulle liste avversarie sia sugli elettori, sono presi in considerazione anche gli episodi in cui si registrano ingiustificati spostamenti di grandi quantità di voti tra il primo turno ed il ballottaggio, in conseguenza della modifica delle alleanze o dell’assunzione di nuovi accordi in merito alla spartizione degli assessorati. Nel caso stabiese sono agli atti denunce di intimidazioni durante la campagna elettorale e nel turno di ballottaggio.
Si rischia lo scioglimento non solo per le condotte politiche, ma anche per il comportamento dei funzionari dell’ente e di eventuali irregolarità amministrative. Particolare rilevanza assumono le procedure del settore urbanistico, che ha sempre fatto gola alla camorra per l’ottenimento di licenze e soprattutto la gestione dei lavori edili, attraverso i quali i clan sono capaci di imporre ditte, manodopera e forniture. Oltre al settore urbanistico, ve ne sono altri in cui le irregolarità amministrative si manifestano, anche palesemente. Basti pensare all’affidamento dei servizi di guardiania o degli incarichi di custode, alla erogazione di contributi per manifestazioni ed eventi promossi da soggetti vicini ai gruppi mafiosi.
LEGGI ANCHE:
Commissione d’accesso al lavoro, occhi puntati sulle parentele «scomode» dei consiglieri
COSA RISCHIANO I CONSIGLIERI COMUNALI?
Ma la domanda più frequente è la seguente: cosa rischiano i consiglieri comunali in caso di scioglimento per infiltrazioni mafiose? Secondo il comma 11 dell’articolo 143 del Tuel, «gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento di cui al presente articolo non possono essere candidati alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento europeo nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso, qualora la loro incandidabilità sia dichiarata con provvedimento definitivo». Quindi, non tutti i consiglieri comunali, ma solo quelli che saranno oggetto di una prescrizione dal parte del prefetto. In ogni caso resteranno fermi ai box per due tornate elettorali.
E’ da chiarire che la commissione ha potere di accesso soltanto sull’attuale consiglio comunale. Rispetto alle gestioni precedenti può comunque comunicare eventuali notizie di reato alla Procura competente.
Daniele Di Martino