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Cronaca

Antiche Terme, il comune perde le acque: concessioni affidate a privati

Il comune perde i requisiti per la gestione delle fonti, dovranno essere affidate a privati

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Antiche Terme

Castellammare di Stabia. Il comune di Castellammare di Stabia non ha più i requisiti previsti dalla legge regionale in materia di gestione e fruizione del patrimonio idrotermominerale, valorizzazione e lo sfruttamento delle acque. Detto in termini poveri non ha più i requisiti per avere la concessione delle acque e dovrà affidarle ad un privato. In assenza di iniziative da parte del Comune la Regione dovrà trovare un sub concessionario privato che si assuma gli adempimenti disattesi dall’ente comunale che nei fatti è decaduto dalla concessione. E’ quanto emerge da un incontro tra il neo costituito Comitato Terme di Stabia, promosso da alcuni cittadini guidati da Nino Di Maio, e l’ufficio regionale preposto alla gestione delle acque. Una notizia, già anticipata diversi mesi fa, che trova ulteriore conferma nonostante le smentite da parte della stessa Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Gaetano Cimmino.

Con il passare del tempo la situazione si fa sempre più complessa. Il comune ha perso i requisiti per le acque ma detiene ancora la proprietà dell’immobile di Piazzale Amendola e quindi affidare solo le fonti non risolverebbe molto, in Regione pende una bozza di protocollo d’intesa, per il rilancio del complesso, tra Comune, Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Campania. Manca tuttavia la firma della Regione Campania che stenta ad arrivare. Il motivo sarebbe, secondo quanto apprendiamo da fonti qualificate, riconducibile a rapporti non del tutto floridi tra l’attuale giunta comunale e quella regionale.

Sulla perdita dei requisiti è intervenuta l’opposizione che ha duramente bacchettato l’attuale amministrazione comunale. «Era il 28 settembre 2021 quando comunicai che Castellammare aveva perso le fonti – scrive sui social Francesco Nappi (M5S) – Solo chi aveva approfondito la cosa poteva capire e sapere che non avevamo più i requisiti. Il Sindaco, come sempre, provó a farfugliare qualche scusa e rassicurazione, confermando la mancanza di conoscenza sull’argomento. Il passaggio di Attila a Castellammare – conclude – avrebbe fatto meno danni di questa amministrazione». «Dopo le nuove terme diciamo addio anche alle Terme Antiche. Quando se ne vanno?» Dice Andrea di Martino (Italia Viva) aggiungendo che « sei mesi fa avevamo denunciato che la giunta Cimmino stava perdendo le concessioni delle fonti. Ci fu risposto che ci sbagliavamo e che tutto sarebbe stato messo in ordine. Oggi ecco la conferma dei nostri timori. Il motivo? Se per quattro anni fai solo chiacchiere, annunci senza seguito e paghi un fantomatico consulente che non produce uno straccio di documento ecco che realizzi il tuo plastico disastro. Oggi il comune è proprietario di un immobile termale ma non ha la concessione delle acque minerali, tombola». Parla invece di «manifesta incapacità» il consigliere comunale Tonino Scala (Leu) dicendo che «la notizia di oggi non è nuova erano cose che avevamo già denunciato in passato il tema è che a quasi 4 anni dall’insediamento della nuova amministrazione nulla di nuovo all’orizzonte c’è una incapacità non dico di fare ma addirittura di progettare. In pratica c’è una manifesta incapacità e dovrebbero trarne da soli le conseguenze se hanno a cuore questa città». emidav

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