Cronaca
Castellammare ostaggio del Covid, chiudono autonomamente attività e locali: troppi contagi dentro e fuori
Scelta di responsabilità e coraggio di imprenditori che chiudono anche in assenza di sostegni

Castellammare di Stabia. Città ostaggio del Covid con quasi 900 contagi registrati negli ultimi giorni. Ieri quasi deserte le principali strade dello shopping alla vigilia dell’Epifania e diverse attività commerciali chiuse per positività tra i dipendenti. Una scelta di responsabilità e anche di coraggio nonostante l’assenza di ristori economici.
Già dalla settimana di Natale, quando la variante Omicron si era ampiamente diffusa in città, alcune attività ricettive hanno deciso di fermarsi. Altri invece negli ultimi giorni hanno deciso di chiudere spontaneamente. Ieri il Maracanà pub, ad annunciarlo lo stesso titolare sui social «Considerato il continuo aumento dei contagi e il persistere della diffisione del cov-19, considerato che ci sono stati, nonostante quasi tutti con la terza dose del vaccino, alcuni casi tra lo staff del Maracaná, abbiamo deciso di prendere un periodo di riposo, da oggi il Maracanà resterá chiuso per alcuni giorni per la salvaguardia di tutti» ha scritto Antonio Maturo. Anche Capperi che Pizza su Lungomare Garibaldi a Castellammare di Stabia ha chiuso dopo che «si sono presentati dei casi di Covid» si è «deciso di prendere un periodo di riposo per la salvaguardia di tutti». Chiuso anche il bar Palladino in Corso Vittorio Emanuele. Tre giorni di stop per «sanificazione dei locali» con riapertura sabato otto gennaio. Chiuse anche altre attività commerciali, anche la gioielleria Di Somma ha abbassato le serrande. E non solo, chiusure in centro ma anche in periferia mentre si attende l’arrivo del picco dei contagi previsto per le prossime settimane. Intanto a Castellammare i positivi sfiorano quota 900, numeri che non si vedevano dall’anno scorso. emidav
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Cronaca
Comune, la commissione ordina controlli antimafia alle ditte appaltatrici
Controlli per i cinque anni precedenti alle aziende titolari di contratti

Controlli antimafia a tutte le ditte appaltatrici e agli operatori che lavorano per il Comune di Castellammare. E’ questa l’ultima indicazione della triade commissariale che regge le sorti di Palazzo Farnese. In realtà si sta applicando la legge, per cui nei casi di scioglimento per infiltrazioni chiunque abbia rapporti con l’amministrazione comunale. Non a caso si legge in un avviso pubblicato sul sito dell’ente:
“In virtù di quanto disposto dall’art. 100 del Decreto Legislativo n. 159/2011, l’Ente locale, sciolto ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 267/2000, deve acquisire, nei cinque anni successivi allo scioglimento, l’informazione antimafia precedentemente alla stipulazione, all’approvazione o all’autorizzazione di qualsiasi contratto o subcontratto, ovvero precedentemente al rilascio di qualsiasi concessione o erogazione indicati nell’articolo 67 indipendentemente dal valore economico degli stessi. Pertanto alle istanze presentate sul portale impresainungiorno.gov.it è necessario allegare il modello di informazione antimafia. Tale modulo deve essere compilato (e ritrasmesso con allegato un documento di identità del dichiarante in corso di validità o firmato digitalmente) da parte di tutti i soggetti sottoposti alla verifica antimafia ai sensi dell’art.85 del Decreto Legislativo del 6 settembre 2011, n. 159”.
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