Politica
Scuola e Quirinale, per De Luca due schiaffi in due giorni
Il governatore sconfitto al TAR e nella scelta dei grandi elettori per l’elezione del presidente della Repubblica

Nel gergo dei circoli di box si chiamano ganci, in politica basta definirli due schiaffi.
È quanto subito dal Governatore De Luca nelle ultime ore. Prima la revoca dell’ordinanza di chiusura delle scuole che ne ha offuscato la leadership ed il suo proverbiale decisionismo, poi la scelta del grande elettore di minoranza in Regione che ha fatto saltare il suo accordo con i 5Stelle.
Ebbene si, son bastate tre, quattro, cinque mamme, non di più, ed un piccolo pool di avvocati, straordinariamente bravi, per metterlo in ginocchio.
La DAD bocciata, la linea Draghi sovrana a surclassare la sua bramosia di visibilità. Il solito colpo dì teatro stavolta non è riuscito. Il solito metodo dell’uomo solo al comando, aldisopra delle Leggi e delle altre istituzioni, si è rivelato fallace. Nessuno a difenderlo se non il cerchio magico salernitano. Silenzio del PD che ha ribadito di sposare la linea del governo di vedere nella scuola aperta una priorita. Un flop cui il leader maximo dell’Irno non è abituato.
Ma, purtroppo per lui, la sua stella subisce, oggi, un altro colpo. Accordo fatto con la Ciarambino e i 5Stelle per il membro di minoranza dei grandi elettori del Presidente della Repubblica. Smentito immediatamente dal PD e dai cespugli centristi in Regione. Il PD che aveva in altre regioni governate dal centro destra l’accordo per garantire uno dei loro, lo abbandona senza colpo ferire mentre i cespugli centristi immaginano con la operazione Patriarca un nuovo percorso pensando al dopo Mattarella verso le politiche del 2023.
Due colpi in due giorni che confermano che, nonostante il consenso plebiscitario, quando De Luca cerca la ribalta nazionale fa sistematicamente flop. Il suo destino rimane quello lì, di colui al quale, oltre il Garigliano, chiedono la patente politica non riconoscendogli alcuna capacità di guida.
Marcella Veneziani

Politica
Arrivano 12 milioni per il rilancio delle Antiche Terme
Finanziamento con il contratto di sviluppo

Con la firma del Contratto Istituzionale di Sviluppo, Castellammare beneficerà di 12 milioni di euro per la riqualificazione delle Antiche Terme e per la realizzazione del Parco delle Acque. Un progetto che nasce da una precisa scelta politica della mia amministrazione, che ha deciso di puntare sulle Terme attraverso una progettualità concreta e con le idee chiare, come mai prima d’ora era stato fatto.
Con i fondi del Pnrr intercettati attraverso il Cis, si aggiunge un altro fondamentale tassello all’elenco dei progetti che il ministero ha ritenuto meritevoli di finanziamento, per un totale di oltre 50 milioni di euro, tra cui lo Smart Coast Network che vede Castellammare Comune capofila di un progetto che abbiamo condiviso con i Comuni della costiera sorrentina, con 8 milioni di euro a disposizione per la rinascita del nostro centro storico.
Con il Cis arrivano anche 6 milioni per la valorizzazione del Palazzo Reale di Quisisana, attraverso il restauro conservativo e l’illuminazione artistica della facciata e la riqualificazione del Parco botanico.
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