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Il Pd scende in piazza: «Il Puc va ritirato»

Appello alla commissione antimafia per cancellare il piano urbanistico adottato dalla giunta Cimmino

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PD-Castellammare

«Il Puc va ritirato». In un volantino il Pd chiede alla triade commissariale di mettere una pietra sopra al piano urbanistico comunale adottato dalla giunta Cimmino. Domenica il Partito Democratico sarà in Villa Comunale (altezza Cassa Armonica) per spiegare ai cittadini le motivazioni della richiesta inviata alla commissione antimafia che ora amministra la città.

«Con lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche si chiude, in maniera triste e indecorosa, una delle  pagine  politiche più brutte per la nostra città.  Domenica 27 saremo in piazza perché è compito di un partito politico cercare il confronto con i cittadini anche e soprattutto fuori dalle mura di una sezione, guardandosi negli occhi, con il contatto personale e non attraverso solo il filtro di un monitor di un p.c. o di un cellulare. Noi ci siamo per il futuro di Castellammare, per il futuro degli stabiesi» fa sapere il Pd.

Di seguito la lettera integrale

C’è la possibilità di porre rimedio a parte dei danni provocati dall’Amministrazione dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche.
Crediamo sia necessario che il provvedimento di adozione del Piano Urbanistico Comunale, approvato dalla Giunta Comunale lo scorso 9 febbraio, debba essere ritirato.

Il P.U.C., come da legislazione urbanistica regionale, è: ”lo strumento urbanistico generale del Comune. Disciplina la tutela ambientale, le trasformazioni urbanistiche ed edilizie del territorio”, documento di primaria importanza, che determina lo sviluppo futuro del territorio della città.
Sono molti, troppi, gli aspetti politici ma anche tecnici, che ci inducono a dare un giudizio pessimo.

In primo luogo ci preme sottolineare alla cittadinanza tutta che a fronte delle tanto sbandierate e propagandate prospettive di sviluppo sostenibile per una città che sia attrattiva, vivibile ed efficiente, volta a valorizzare la propensione turistica, ci siamo ritrovati una colata di cemento che invaderà l’area a nord, lungo l’asse di Corso De Gasperi, attraverso la realizzazione di centinaia di appartamenti. Sì, avete letto bene, si prospetta la realizzazione di case, case ed ancora case.

A fronte di una proiezione che prevede il decremento del numero di abitanti di Castellammare, Cimmino ed i suoi hanno prospettato la realizzazione di case al posto di attrezzature e verde per i cittadini e spazi da dedicare alla realizzazione di strutture turistiche.
Come è possibile passare dalla previsione “vani zero”, come riportato nel vigente P.R.G., a 1000 ed oltre appartamenti malgrado la diminuzione di abitanti?

Perché prevedere nuove colate di cemento quando c’è un patrimonio edilizio ed architettonico da recuperare nel centro antico e nel quartiere Savorito?
E meno male che doveva essere un piano a consumo di suolo zero, volto alla rigenerazione della città! D’altronde la singolarità di questo piano, in cui particelle a destinazione agricole, vicine e contigue, diventano all’improvviso sede di cambi di destinazione per la realizzazione di fabbricati è stato già riscontrato nella relazione della commissione prefettizia, che senza mezzi termini dichiara che nel redigendo PUC “le significative variazioni urbanistiche determinano un sicuro incremento dei valori di mercato e possibili attività speculative”.

Un piano che ha messo alla luce le reali intenzioni della già “Amministrazione del fare danni” ed ora ribattezzata “Amministrazione dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche”.

L’abbiamo detto prima e lo ribadiamo con maggiore forza oggi, alla luce di quanto emerso: la scellerata Amministrazione Cimmino non aveva non solo autorevolezza politica, ma nemmeno autorevolezza morale per realizzare lo strumento cardine per il futuro della nostra città.

Il P.U.C. va ritirato ora e subito! Il P.D. chiede alla Commissione Prefettizia di decidere in tal senso nel nome e nell’interesse della città.

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Politica

Elezioni regionali, ora il centrodestra accelera sul prefetto Di Bari

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La notizia dell’ultima ora è la discesa in campo del prefetto Michele Di Bari.Il centrodestra sta accelerando sull’alto funzionario per cercare di arginare la candidatura di Roberto Fico a capo della coalizione di centro sinistra.

Tramontata l’ipotesi, quella più vincente di Giosy Romano, sui cui Cirielli ha messo il veto nonostante fosse gradito a Giorgia Meloni, il centrodestra ha chiesto ufficialmente a Di Bari di impegnarsi in prima persona.Nelle ultime ore era spuntata anche l’ipotesi di Catello Maresca, ma il magistrato dovrebbe essere comunque candidato al consiglio regionale.

Le prossime ore sono decisive per capire se l’operazione Di Bari può concludersi positivamente e a stretto giro.

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Elezioni regionali, spunta il nome di Catello Maresca per il centrodestra

Il magistrato potrebbe essere il nome giusto per mettere d’accordo Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia

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CASTELLAMMARE

Il centrodestra non ha ancora scelto.L’annuncio di Roberto Fico ha mandato ancora più in tilt Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.

Tramontata ormai l’ipotesi Giosy Romano, che preferisce restare a capo della Zes del Mezzogiorno, dove sta raggiungendo obiettivi importanti per la crescita economica del Sud.Romano era l’unico candidato in grado di contrastare l’armata messa su a sinistra.

E allora meglio puntare su un outsider.Edmondo Cirielli annusa la sconfitta e non è più convinto di scendere in campo.

Si fa quindi spazio un’ipotesi che potrebbe mettere tutti d’accordo: Catello Maresca.Nome civico e di garanzia, ma allo stesso tempo legato agli ambienti di centrodestra e in particolare a Franco Silvestro e Fulvio Martusciello.

Il magistrato anticamorra sarebbe un nome gradito non solo a Forza Italia, ma anche a Fratelli d’Italia.A questo punto sarebbe una battaglia dura da combattere e Maresca è l’unico che avrebbe manifestato la volontà di provare a scardinare il centrosinistra in Campania.

Si attende il benestare anche di Azione, che ha già annunciato di non voler sostenere Roberto Fico.Le prossime ore sono decisive per la scelta del candidato del centrodestra.

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Elezioni regionali, accordo con Schlein per Casillo vice di Roberto Fico

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CASTELLAMMARE

Sarà Mario Casillo il vice di Roberto Fico.E’ l’indiscrezione molto insistente che da giorni fa il giro delle stanze di partito del campo largo campano.

Un accordo che l’attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale avrebbe raggiunto con l’area che fa riferimento a Elly Schlein, che – è bene ricordarlo – in Campania è in netta minoranza.L’accordo prevede, però, pari dignità nella formazione delle liste e un “aiutino” a eleggere un candidato di riferimento dell’area Schlein.

La coppia Saracino-Ruotolo, infatti, propone un’esponente storica della sinistra napoletana molto impegnata nel sociale: Anna Riccardi, con un passato in Rifondazione comunista e Sinistra e Libertà.Insegnante e presidente della Fondazione Figli di Maria, che a Napoli ha raggiunto importanti risultati nel sociale.

L’accordo, infatti, prevede una discesa in campo di Riccardi in coppia con uno dei candidati proposti da Casillo, in modo da garantirne l’elezione.Tra i principali indiziati c’è il sindaco dimissionario di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno.

Non a caso Anna Riccardi è proprio originaria della città di Massimo Troisi.La Riccardi dovrebbe quindi essere anche capolista del Partito Democratico.

Quest’accordo di “buon vicinato” garantirebbe il benestare dell’area Schlein alla nomina di Mario Casillo a vicepresidente della Regione Campania e il via libera alla candidatura solitaria di Piero De Luca alla segreteria regionale del Pd.A rompere le uova nel paniere al Partito Democratico ci sarebbe la lista Casa Riformista, il nuovo soggetto di Matteo Renzi al battesimo in Campania, pronto a lanciare lo “spin off” di Italia Viva sulla scena politica nazionale.

Casa Riformista, il cui simbolo è stato svelato da Armando Cesaro, sembra avere una grossa spinta sui territori.

Sono tanti i consiglieri comunali che si stanno avvicinando a quella che dovrebbe essere la Margherita 2.0, il cui progetto sembra molto interessante.Renzi, dopo aver abbandonato il progetto del centro, si è lanciato nella costituzione dell’area riformista da affiancare al Pd e la Campania sembra il laboratorio politico giusto per verificarne la fattibilità.

Il Movimento Cinque Stelle ha annusato puzza di bruciato, temendo di perdere seggi a favore di Casa Riformista, ed ha già lanciato l’allarme sugli incandidabili.Nel mirino ci sarebbe proprio Armando Cesaro, che in realtà non ha particolari problemi giudiziari.

Anzi, quelli che aveva li ha risolti, ma nel mirino ora è finito il passato del padre Giggino, da qualche anno fuori dalla politica attiva.Nella lista di Casa Riformista è lanciatissimo anche Ciro Buonajuto, ex sindaco di Ercolano, molto legato a Renzi e Maria Elena Boschi.

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