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Castellammare, stop alle assunzioni di parenti dei politici sciolti per infiltrazioni camorristiche

La stretta dei commissari antimafia

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Parenti dei politici nelle ditte che lavorano per il Comune.Arriva la stretta della commissione antimafia di Castellammare di Stabia, guidata dal Prefetto Raffaele Cannizzaro.

Lo stop riguarda i familiari dei consiglieri comunali e assessori sciolti per infiltrazioni camorristiche il 24 febbraio 2022, su indicazione del Consiglio dei ministri allora guidato dal premier Draghi.Sono in particolare le cooperative che gestiscono servizi per conto di Palazzo Farnese, ma anche ditte appaltatrici.

I dipendenti assunti da queste società hanno compilato un’autodichiarazione in cui certificano di non essere parenti dei componenti dell’ultimo consiglio comunale sciolto per infiltrazioni.La stretta riguarda non solo familiari fino al quarto grado di parentela, indipendentemente se responsabili dello scioglimento o meno, ma anche di affini o comunque persone che frequentano stabilmente uno degli ex consiglieri comunali.

Una disposizione, quella di Palazzo Farnese, che è stata istituita già da qualche mese su iniziativa della commissione antimafia che regge le sorti del Comune stabiese.Chiaramente il riferimento è a quanto contenuto nella relazione della commissione d’accesso, o meglio il capitolo dedicato ai parenti di consiglieri comunali e assessori assunti da cooperative in appalto con il comune di Castellammare di Stabia.

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