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Calcio

1994, quel sogno chiamato serie B: le lacrime di gioia al Pinto di Caserta colorato di gialloblù (VIDEO)

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Il Pinto di Caserta fa sempre un certo effetto.Ha senza dubbio un fascino particolare e non per la bellezza architettonica dello stadio.

Sono i ricordi che riaffiorano e fanno accaponare la pelle.Domani sera la Juve Stabia capolista sarà a Caserta e come sempre i tifosi stabiesi si preparano all’esodo.

Esauriti tutti i biglietti per il settore ospiti.Così come esaurito lo stadio Pinto quando una valanga gialloblù nel maggio del 1994 trascinò la squadra di Chiancone nella storica qualificazione play off.

Raccontare in prima persona quella giornata fa venire le lacrime agli occhi, ancora oggi.

Il Pinto era stracolmo, la Juve Stabia affrontava la Sambenedettese in campo neutro dopo la squalifica del Menti dopo i disordini contro la Salernitana e solo una vittoria poteva far centrare la qualificazione.Ero, allora come ora, sempre in tribuna stampa.

All’epoca seguivo tutte le partite con mio padre, impegnato con le radiocronache di Radio Fortuna One.Bei tempi.

Lo stadio continuava a cantare “Siamo venuti fin qua per vedere Musella segnar”.Ma la gioia indescrivibile la regalò Giorgio Lunerti, cecchino infallibile in area di rigore.

Da Potenza arrivavano brutte notizie, la partita era terminata e la squadra lucana aveva vinto.Con il pareggio della Juve Stabia toccava al Potenza giocarsi i play off.

I telefonini, i primi “mattoni” tecnologici, squillavano in continuazione ed erano i colleghi giornalisti di Potenza a chiedere aggiornamenti.L’ultima chiamata arrivò proprio sul gol di Giorgione: la “palla della vita” come la definisce il collega Umberto Chiariello nella telecronaca dell’epoca.

Lo stadio scoppia di gioia, un boato incredibile, non ne ricordo uno simile.Squilla il telefonino e (non ricordo chi) esordì: “Amm signat”.

Il collega di Potenza staccò subito.E iniziò la festa, il sogno che ci aveva regalato Roberto Fiore con un altro miracolo.

Soltanto la corazzata Salernitana spezzò quell’incantesimo, infranto al San Paolo di Napoli.Oggi come allora, il Pinto di Caserta rappresenta per noi stabiesi un nuovo trampolino di lancio verso un sogno chiamato serie B.

A proposito, si legge sui giornali casertani che è in programma un restyling e una rivisitazione totale dello stadio di Caserta.

Vi prego non fatelo, per noi stabiesi rappresenta un cimelio.Non toccateci quel tempio che ci ha fatto sognare quando eravamo bambini.

Se ci pensiamo abbiamo ancora le lacrime agli occhi.

Daniele Di Martino

 

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