Ultime Notizie
Castellammare, la Velia Ambiente al lavoro per pulire l’arenile

Sono iniziati i lavori di pulizia dell’arenile antistante la villa comunale di Castellammare: da questa mattina, gli operai della Velia sono impegnati sul tratto di spiaggia nel centro città, dove a breve saranno installate passerelle, docce, bagni e spogliatoi in vista della stagione estiva.Intanto, anche i dati delle analisi effettuate da ARPAC il 19 maggio confermano il trend positivo, con valori che non superano il livello 20 ml nei due parametri di riferimento (dove il massimo è rispettivamente 200 e 500).
Proseguono, inoltre, le operazioni di installazione dell’arena per il beach soccer, mentre in zona Rivo San Marco, GORI ed EIC stanno ultimando i lavori per l’incanalamento delle acque piovane provenienti dai Monti Lattari e dirette verso il rivo.Infine, sempre da stamani, è iniziato l’intervento di scerbatura in via Panoramica.
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Attualità
Castellammare, c’è accordo per la demolizione dei Silos e il restyling del porto

Giù i silos degli ex magazzini generali del porto di Castellammare e rigenerazione di tutta l’area.E’ una svolta il protocollo d’intesa siglato tra l’Autorità Portuale e il Comune di Castellammare di Stabia.
Una riqualificazione che vuol dire rilancio del centro antico stabiese.Tra gli obiettivi c’è infatti la dismissione di alcuni immobili sia interni che esterni all’area portuale oltre alla possibile riqualificazione funzionale delle strutture di proprietà demaniale.
Si prevede il recupero e il rifacimento degli spazi aperti ed a verde sia interni che esterni, ma anche la realizzazione di sotto-servizi e opere di urbanizzazione nelle aree sia interne che esterne.Ma l’obiettivo prioritario in termini temporali sarà il recupero dell’area ove attualmente insistono i silos grani da trasformare in un’area aperta e fruibile alla cittadinanza, al fine di riqualificare l’intero quartiere dall’attuale situazione di fatiscenza, creando anche un parcheggio lunga sosta.
L’area così rigenerata dovrà rappresentare un naturale collegamento tra le aree portuale, il mare, la passeggiata urbana ed il centro storico cittadino.Ora dovrebbe partire la fase della progettazione e il reperimento delle risorse.
Chiaramente queste opere cambierebbero il volto della città, sempre più con una vocazione turistica.
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Attualità
La tecnica del pomodoro 2.0: aggiornamenti per il lavoratore moderno
Cerchi nuove strategie, app e consigli pratici per migliorare la concentrazione e gestire il tempo nel lavoro moderno? Eccoci con la tecnica del pomodoro 2.0

Se lavori in ufficio, da remoto o sei un freelance sempre connesso, probabilmente conosci già la nota “tecnica del pomodoro”.Nata negli anni ‘80 da un’idea di Francesco Cirillo, consisteva in un metodo semplice: 25 minuti di lavoro concentrato seguiti da 5 minuti di pausa, da ripetere in cicli.
Questa tecnica, col passare del tempo, è diventata un vero e proprio simbolo della produttività personale.
Oggi, però, il contesto è cambiato.Le distrazioni sono aumentate, la digitalizzazione ha accelerato i ritmi e il lavoro non si esaurisce più tra le mura di un ufficio. È qui che entra in gioco la tecnica pomodoro versione 2.0, una rivisitazione più flessibile, tecnologica e adatta al lavoratore moderno.
Perché serviva un aggiornamento
La versione originale del “pomodoro” era perfetta negli anni in cui i flussi di lavoro erano lineari.
Oggi, invece, dobbiamo fronteggiare notifiche costanti, riunioni online, multitasking e persino orari lavorativi frammentati.In questo scenario, restare concentrati per 25 minuti può sembrare quasi un lusso.
Le principali novità della tecnica “Pomodoro 2.0”
Il “Pomodoro 2.0” nasce per adattarsi a nuove esigenze: non più una regola rigida, ma un metodo personalizzabile, supportato da strumenti digitali e da nuove consapevolezze sulla psicologia del lavoro.
- Durata flessibile dei cicli
Non tutti i compiti sono uguali.
Alcuni richiedono più tempo, altri meno.Nel “Pomodoro 2.0” si parte da 15 a 50 minuti di focus, seguiti da pause proporzionate.
La chiave è la personalizzazione.
- Micro-pause attive
Non più semplici momenti di “respiro”, ma vere e proprie micro-attività: stretching, meditazione veloce, respirazione guidata o camminate di 2-3 minuti.L’obiettivo è rigenerare non solo la mente, ma anche il corpo.
- App e timer intelligenti
Esistono decine di applicazioni che integrano la tecnica del “Pomodoro 2.0”.
Alcune bloccano notifiche, altre tracciano la produttività, altre ancora personalizzano il processo con premi simbolici. È un po’ come ricevere un Winnita bonus per una slot machine vincente ogni volta che completi un ciclo di focus senza distrazioni.Una gratificazione extra che stimola la costanza.
- Allineamento con i cronotipi
Non siamo tutti uguali: ci sono i mattinieri e i nottambuli.
Il “Pomodoro 2.0” invita a programmare i cicli di lavoro nei momenti di massima energia personale, invece di forzare una rigidità oraria.
- Integrazione con le riunioni online
Una delle grandi difficoltà del lavoro moderno è gestire videoconferenze che si protraggono all’infinito.Il “Pomodoro 2.0” propone di limitare ogni riunione a blocchi da 25-30 minuti, con pause prestabilite.
Una soluzione che riduce la fatica cognitiva e rende gli incontri più produttivi.
Come applicarlo nella vita quotidiana
Ognuno ha il proprio metodo e lo trova da sé, ma ecco dei consigli:
- Step 1: Definisci il compito – Scrivi in anticipo cosa vuoi completare nel prossimo ciclo: un report, la stesura di un’e-mail importante, la revisione di un documento.
- Step 2: Scegli la durata – Non sempre 25 minuti sono ideali.Se sei fresco e motivato, puoi puntare a 40-45 minuti.
Se sei stanco o il compito è complesso, inizia con 15-20.
- Step 3: Imposta un timer smart – Usa app come Focus Booster, Pomodone o Forest.Alcune ti permettono di visualizzare i tuoi progressi sotto forma di grafici o addirittura alberi virtuali che crescono con ogni sessione completata.
- Step 4: Pausa attiva – Evita di scorrere i social.
Muoviti, respira, fai un esercizio veloce.Questo step è fondamentale per ricaricare le energie.
- Step 5: Revisione giornaliera – A fine giornata, verifica quanti cicli hai completato, quanto tempo effettivo hai lavorato e quanto sei stato produttivo.
Questo momento di autoanalisi è uno dei punti forti della versione 2.0.
I benefici del “Pomodoro 2.0”
Anche se può essere pensata come una tecnica poco flessibile, beh, non lo è:
- Aumento della concentrazione: meno dispersione, più focus.
- Riduzione dello stress: grazie alle pause attive e alla flessibilità.
- Maggiore produttività: impari a lavorare in blocchi ottimizzati.
- Equilibrio vita-lavoro: meno ore perse in distrazioni, più tempo libero.
- Coinvolgimento attivo: grazie alle app e alla gamification, restare costanti diventa quasi un gioco.
“Pomodoro 2.0” e intrattenimento: quando il lavoro incontra il gioco
Uno degli aspetti più interessanti del “Pomodoro 2.0” è la sua capacità di mescolare produttività e intrattenimento.Non si tratta più solo di portare a termine compiti, ma di farlo con una mentalità più leggera e gratificante.
Alcune app, ad esempio, ti premiano con badge, punti o oggetti virtuali da collezionare.
Altre ti permettono di sfidare colleghi e amici, trasformando la produttività in una sorta di challenge.
Una tecnica in evoluzione
La bellezza della tecnica “Pomodoro 2.0” sta proprio nella sua elasticità.Non è più un metodo rigido, ma un approccio dinamico, capace di adattarsi alle nuove modalità lavorative, al digitale e persino alle esigenze personali di ciascuno.
Che tu sia un creativo, un manager, uno studente o un professionista freelance, il “Pomodoro 2.0” può offrirti uno strumento pratico per gestire meglio il tuo tempo, senza cadere nelle trappole della sovrapposizione e del burnout.
Il lavoro moderno richiede strumenti moderni.
Questo metodo, perciò, rappresenta un ponte tra il metodo classico e le esigenze di oggi: più flessibilità, più tecnologia, più attenzione al benessere.
Non si tratta solo di gestire il tempo, ma di imparare a valorizzare la propria energia.Ogni ciclo diventa un’opportunità, ogni pausa un momento per rigenerarsi, ogni obiettivo raggiunto un piccolo traguardo.
In fondo, lavorare meglio non significa lavorare di più, ma lavorare con intelligenza!
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Attualità
Castellammare, Fincantieri dramma occupazione operai lasciati soli nel silenzio generale

Non si attenua il dramma degli operai dell’indotto Fincantieri dello stabilimento di Castellammare.Secondo una nota di Fincantieri, gli uffici di Trieste avrebbero provveduto a ricollocare gli operai presso altre ditte, ma così fino ad ora non è stato.
Ad una settimana dai licenziamenti, sono circa 60 gli operai rimasti a casa.Si trasforma quindi in emergenza sociale la vicenda della ditta estromessa per problemi legati a questioni legali.In seguito alla estromissione della ditta, la direzione stabiese , secondo alcune indiscrezioni, aveva provveduto tramite un’indagine di mercato ad affidare il carico di lavoro distribuito tra alcune ditte.
Quattro sarebbero state interpellate.In prima battuta tutte hanno risposto positivamente alla richiesta e quindi favorevoli a prendere in appalto i settori di competenza.
Il giallo si consuma dopo qualche giorno.Le ditte hanno contattato gli uffici di piazza Ammendola rifiutando l’appalto che avevano accettato qualche giorno prima facendo piombare di nuovo gli uffici operativi nel vuoto di maestranze.
Solo una sarebbe la ditta che ha accettato e sarebbe pronta a portare avanti il lavoro affidatogli.Intanto sul fronte sociale, al netto delle responsabilità della Joint Ventura, la ditta estromessa dagli stabilimenti Fincantieri, nessuno proferisce parola.
Il silenzio dei sindacati sembra addirittura disarmante rispetto all’emergenza sociale che sta scoppiando a Castellammare con circa 100 famiglie che a breve non sapranno come far fronte alle spese quotidiane.Lo stesso da parte dell’amministrazione che, tra l’altro, gode della presenza di un consigliere comunale di maggioranza ed operaio Fincantieri, Giovanni Nastelli.
Poco si sta discutendo del problema sociale e lavorativo dello stabilimento di piazza Ammendola.Tutti in silenzio.
Sindacati, amministrazione, politica.Nessuno parla, nemmeno gli operai che, secondo voci di corridoio, avrebbero addirittura paura di protestare perchè Fincantieri, come già visto in passato con alcune altre proteste, non vede di buon occhio chi protesta.
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