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Castellammare, Uniti per Stabia: “Siamo ancora graditi a Vicinanza?”

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Castellammare.Uniti per Stabia messa da parte dal sindaco Vicinanza .Alla lista di Massimo De Angelis e Peppe Mercatelli non è piaciuto l’atteggiamento del primo cittadino “E’ trascorso- scrivono – quasi un anno dal mandato che gli stabiesi hanno conferito alla coalizione politica ecivile di centro sinistra per governare la nostra amata e “martoriata” città.

Un anno che è servito per rodare, per capire e per approfondire quanto lasciato lungo il percorso, dai Commissari prefettizi, a seguito di uno scioglimento “per camorra” che resta come un ombradifficile da eliminare.Il “nostro” Sindaco con la “sua” Giunta solo tecnica in apparenza e molto legata ai voti in consiglio comunale, ha tracciato un primo bilancio che noi di “Uniti per Stabia” abbiamo appreso solo dallefonti giornalistiche.Perche?Come mai?…Una dimenticanza voluta?

Eppure Uniti per Stabia è stata la quarta lista dell’intera coalizione ed ha contribuito con circa

duemila preferenze alla elezione del Sindaco Vicinanza.Un dato che non può essere accantonato, che non può essere maltrattato, soprattutto se è servito per divenire il primo cittadino.Uniti per Stabia è attualmente emarginata, poco importa dell’addio del consigliere eletto grazie ad Uniti per Stabia, grazie ad una lista che ha fortemente voluto la sua rielezione poco importa se in giunta ci sono tracce ben visibili della sua presenza.Uniti per Stabia da oltre un ventennio è una lista civica con connotati nel sociale, da sempre solo asupporto della collettività.

Per il doveroso rispetto verso i circa 2.000 suffragi elettorali, ora abbiamo la necessità di fare chiarezza senza fraintendimenti.Chiarezza e compartecipazione nelle scelte strategiche che ad oggi ci hanno vistoingiustificatamente essere “esclusi”.Siamo persone per bene, professionisti che vivono, conoscono ed amano il territorio stabiese.Non amiamo polemiche o diatribe varie, non possiamo essere accumunati a coloro che preferiscono storicamente il “salto della quaglia”, noi siamo coerenti sino alla fine, sino a quando ci sarà dara l’opportunità sul tavolo di questa maggioranza, voluta dagli stabiesi che hanno creduto nel progetto Vicinanza.

Uniti per Stabia ora aspetta che il Sindaco dica chiaramente ai nostri elettori, a coloro che hanno permesso ad Uniti per Stabia di essere la quarta lista in assoluto, se siamo ancora graditi in questa maggioranza, se saremo chiamati in causa per ogni scelta….se il Sindaco Vicinanza ritiene che Uniti per Stabia sia sempre parte integrante della maggioranza politica emersa dalle elezioni.Noi dobbiamo sapere ed in caso contrario sapremo continuare lo stesso, con più forza ed a testa alta, il nostro percorso di rappresentatività verso gli amici che hanno voluto candidarsi con noi ed ai circa 2.000 stabiesi che ci hanno sostenuto”


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Castellammare, D’Apice :”La risposta di Eav sulla stazione di Ponte Persica è inaccettabile”

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“La risposta di EAV conferma un’impostazione miope, distaccata e del tutto scollegata dalla realtà del nostro territorio”. Non ci sta il consigliere d’opposizione D’Apice sulla risposta di Eav in merito alle stazioni Terme e Ponte Persica.

“Parlano- dice il consigliere -di fermate “soppresse”, di “flussi trascurabili” e di “efficienza della linea”, ma ignorano due fatti fondamentali: Moregine è chiusa e la fermata Castellammare Terme è un’infrastruttura strategica per il rilancio delle Terme di Stabia e del turismo cittadino.”


“EAV continua a trattare il nostro territorio come una variabile secondaria. Ci dicono che Ponte Persica è “demolita” e non ripristinabile. Ma si dimenticano di dire che la stazione di Moregine, indicata come sostitutiva, è oggi chiusa. Di quale servizio alternativo stanno parlando? A chi serve Moregine se non è nemmeno attiva?”

Il consigliere punta il dito anche contro la superficialità con cui viene liquidata la stazione Castellammare Terme: «Definirla “fatiscente” e ignorarla per questo è assurdo. È come dire che una scuola chiusa per anni non debba più riaprire solo perché serve manutenzione. Quella fermata rappresenta una chiave concreta per il rilancio delle Terme di Stabia, patrimonio identitario e motore economico della città.»

La mobilità pubblica non può essere gestita solo con logiche aziendali, continua il consigliere. «Ogni fermata cancellata è un pezzo di territorio che perde connessione, servizi e possibilità di sviluppo. È ora che Regione Campania e vertici EAV ascoltino realmente le esigenze della città»

Il consigliere chiederà al consiglio comunale di approvare una mozione per chiedere formalmente:
Il ripristino prioritario della fermata di Castellammare Terme, in sinergia con un piano di rilancio turistico e termale;
La verifica e riapertura della fermata di Ponte Persica;
la covocazione di un tavolo istituzionale urgente con EAV e Regione Campania,per discutere nel merito le esigenze del territorio e le possibili soluzioni

“Non accettiamo tagli mascherati da razionalizzazioni. Castellammare ha bisogno di più mobilità pubblica”


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Castellammare, De Gregorio dice no alla riapertura delle stazioni Ponte Persica e Terme

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Castellammare

Niente riapertura delle stazioni di Ponte Persica e Castellammare Terme. È secca la risposta di Eav alle richieste del consiglio comunale stabiese.Il presidente De Gregorio lo scrive in una missiva indirizzata al presidente del consiglio comunale,  che pubblichiamo integralmente:

La fermata di Ponte Persica è stata soppressa ed eliminata nel 2017, in quanto incompatibile ed interferente con i lavori di raddoppio della tratta Torre Annunziata – Castellammare di Stabia, finanziati ex lege 80/84.

Il progetto del suddetto raddoppio è stato approvato in Conferenza dei Servizi in data 22/09/1998.Ciò premesso, si rappresenta che l’impianto in argomento era caratterizzato da uno scarsissimo traffico viaggiatori e, nell’ambito degli stessi lavori finanziati ex lege 80/84, è stata realizzata la nuova stazione di Moregine non lontana dal vecchio impianto di Ponte Persica.

Ciò premesso, l’eventuale ripristino della Fermata di Ponte Persica, tecnicamente non sarebbe realizzabile nella stessa sede del vecchio impianto, oggi demolito e la cui sede è stata occupata dal secondo binario del raddoppio in argomento, per cui non appare realizzabile.
Per quanto riguarda la fermata di Castellammare Terme, inoltre, la stessa è dismessa da oltre 20 anni e l’impianto è del tutto fatiscente.Anche questo impianto era interessato da un flusso viaggiatori del tutto trascurabile.

L’eventuale ripristino richiederebbe di fatto il completo rifacimento del fabbricato viaggiatori, comprese banchina e pensilina, e quindi un finanziamento ad hoc.
Come concetto generale, al di là degli investimenti per i lavori di realizzazione degli impianti, la creazione di una qualsiasi località di servizio (fermata ferroviaria) su una linea comporta un allungamento dei tempi di percorrenza sulla direttrice stimabile in 4/5 minuti, tra decelerazione, servizio viaggiatori ed accelerazione e richiederebbe un costo di esercizio annuo di circa 500 mila €, tra presenziamento e manutenzione, al momento non disponibile.


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Castellammare, Base Popolare chiede spiegazioni su Palazzo del Fascio

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Una interrogazione scritta a cui è chiamato a rispondere il sindaco Vicinanza, quella presentata dal consigliere Maurizio Apuzzo, di Base Popolare Democratici e Progressisti per far chiarezza sulla vicenda relativa alla mediazione di Palazzo del Fascio.Il movimento che in aula ha eletto Apuzzo cerca risposte  riguarda la convenienza per il comune di Castellammare rispetto all’accordo transattivo raggiunto con l’ATI Valentino Giuseppe – IMPREGIVA Sri, in seguito alle controversie legali derivanti dalla ristrutturazione del palazzo di Corso Garibaldi .

 

Cinque i punti al centro della richiesta volta a chiarire quali reali vantaggi possa generare questa operazione per il Comune, specialmente alla luce dei costi potenziali associati alla nuova gara d’appalto.


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