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Cronaca

Giro di usura tra Salerno e Avellino, tre fermi anche a Castellammare

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Castellammare

Prestiti usurai nel salernitano e gestiti anche dalla camorra di Castellammare di Stabia. L’operazione porta la firma della Dia di Salerno e scoperchia la rete usuraia che attanaglia persone in difficoltà in tre province campane.Un prestito iniziale da 100mila euro diventato insostenibile per un interesse usurario di oltre il 12% mensile, due giovani imprenditori conciari in grave difficoltà economica, tre clan camorristici campani e intermediari.

E’ lo scenario che emerge da un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Salerno, delegata alla Dia, che ha portato, oggi, all’esecuzione di un decreto di fermo nei confronti di 16 persone, a vario titolo ritenute responsabili di Usura ed estorsione, quest’ultima aggravata dal metodo mafioso.In azione questa mattina, nelle province di Salerno, Napoli, Avellino e Potenza, 120 tra agenti della Dia di Salerno, carabinieri, poliziotti e finanzieri, tra cui 4 unita’ piloti-droni della Direzione investigativa antimafia.

L’indagine ha portato alla luce una rete composta da persone appartenenti o contigue a tre clan del Salernitano, del Napoletano e dell’Irpinia che, con il metodo mafioso, hanno estorto ai due giovani imprenditori conciari di Solofra ingenti somme di denaro.

“Un prestito diventato insostenibile – spiega il procuratore vicario di Salerno, Rocco Alfano – un prestito che è stato rivendicato da personaggi vicini al clan D’Alessandro di Castellammare, poi al clan Genovese di Salerno e al nuovo clan Partenio di Avellino in una spirale di ‘rivendicazioni’ quasi ad avere una competenza territoriale, esponendo le persone offese a un continuo pericolo”.Il fermo dovra’ essere, poi, convalidato eventualmente dai gip.

Sono state, infatti, attivate le Procure di Avellino, Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Potenza.Un’inchiesta che e’ stata avviata “anche a prescindere da un’iniziale denuncia”, chiarisce Alfano, evidenziando che questa vicenda conferma che “tutelarsi mediante la mediazione di soggetti borderline o vicini o contigui a clan non risolve i problemi” perche’ si passa “da un aguzzino da un altro e, nel caso di specie, da un clan a un altro, non riuscendo mai a venir fuori dal tunnel della esposizione debitoria usuraria”.

Il caposezione della Dia di Salerno, il tenente colonnello Fabio Gargiulo, evidenzia l’impegno e la corsa contro il tempo, dato che “una delle vittime e’ stata anche schiaffeggiata”, come precisa il procuratore aggiunto Francesco Soviero.Tra i sedici fermati ci sono tre esponenti della criminalità organizzata stabiese, legati al clan D’Alessandro.

Si tratta di Alessandro e Francesco De Luca, conosciuti come i “Vaccarella”, egemone nel centro antico, e Vitaglione Giuseppe detto “Peppone”, stabiese ma residente a Santa Maria la Carità.

 

I NOMI DEGLI ARRESTATI

1.BOCCIERO Diego residente a Mercogliano (AV)

2.

DE CESARE Domenico, residente a Baronissi (SA)

3.DE CESARE Vincenzo, residente a Baronissi (SA)

4.

DE CESARE Francesca, residente ad Agropoli (SA)

5.DE LUCA Alessandro, residente a Castellammare di Stabia (NA)

6.

DE LUCA Francesco, residente a Castellammare di Stabia (NA)

7.DONNIACUO Antonio, detto “o’ zepp”, residente a Montoro (AV)

8.

EVANGELISTA Massimo, residente ad Avellino

9.GENOVESE Francesco, detto “zio Franco”, residente a Baronissi (SA)

10.

GUARNACCIA Roberto, detto “Robertone”, residente a Mercato San Severino (SA)

11.PESCATORE Luigi, residente a Ospedaletto D’Alpinolo (AV)

12.

RAVALLESE Rocco, residente a Solofra (AV)

13.SCHETTINI Gaetano, nato a Salerno il 18.5.1981, residente a Fisciano (SA) in via Rocco Pecoraro n. 12;

14.

SIANO Thomas, nato a nato ad Avellino il 04.07.1981, residente a Solofra (AV) in via delle Vigne 2 n. 9;

15.VIETRI Roberto, nato a Salerno il 21.07.1979 ed è residente in Montoro (AV) viaRoma – San Pietro n. 55, 57;

16.

VITAGLIONE Giuseppe, detto “Peppe e Castellammare” o “Peppone” , residente in Santa Maria La Carità (NA)

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