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“Lettere….dal Medioevo”, tra storia, cibo e tradizioni. Sui Monti Lattari, il Castello rivive gli antichi fasti: appuntamento il 12 e 13 luglio 2019

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Lettere. L’antico Maniero di Lettere tornerà per due giorni alla funzione per cui circa 1000 anni fa fu costruito. Venerdì 12 e sabato 13 luglio 2019, è in programma l’evento “Lettere… dal Medioevo”: dame, cavalieri e tantissime altre attrazioni, permetteranno al Castello di Lettere di rivivere i fasti dei suoi giorni migliori. La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco di Lettere con il patrocinio morale del Comune di Lettere e del Parco Archeologico di Pompei, il supporto della Gioevent Planner e il coordinamento dell’Assessore al Turismo, Elvira Pentangelo. “Lettere… dal Medioevo si inserisce a pieno titolo nelle azioni di valorizzazione e promozione del territorio che stiamo portando avanti in questi anni – afferma l’assessore Elvira Pentangelo. Un evento che associa cultura, storia e gastronomia dei nostri luoghi. Abbiamo voluto fortemente rievocare un periodo storico fatto di dame e cavalieri, una manifestazione aperta a tutti grandi e piccini. Vi aspettiamo numerosi per rivivere con noi le atmosfere di un periodo magico in una location fantastica”. L’ingresso per le due giornate è gratuito e gli spettacoli avranno inizio dalle ore 19:00. Ad accompagnare i visitatori nel percorso, sarà un simpatico giullare. L’associazione dei Cavalieri del Giglio, come sempre paladini di storia e cultura della nostra amata terra, saranno presenti con una ricostruzione di un accampamento militare del XV sec. e vi allieteranno con spettacoli di combattimento in armatura, in vari punti del Castello. Per i bambini, è previsto il tiro con l’arco ed altri giochi storici. All’interno del Castello sarà presente, inoltre, la mostra statica di alcuni strumenti di tortura. Nell’area ex-cattedrale, al coperto si potranno degustare 4 tipologie di menù, per soddisfare ogni palato. Tra le pietanze tipiche ci saranno la braciola di capra, insalate della tradizione e dolci tipici medievali, in più sarà presente un menù per bambini. È prevista un’area sosta nell’area opposta alla salita che porta al castello. Nel caso di forte affluenza, si potrà parcheggiare nel campo sportivo del paese e sarà attivato il servizio navetta.
Di seguito i menù disponibili con i relativi prezzi:
Menù 1 – Pasta con la braciola, dolce, vino, acqua, amaro (8 euro)
Menù 2 – Caponata, dolce, vino, acqua (5 euro)
Menù 3 – Panino con salsiccia, patatine, acqua (5 euro)
Menù 4 – Amaro, dolce (3 euro)
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Attualità

Si alza il sipario sulla mostra “Essere donna a Pompei”

Appuntamento fino al 31 gennaio 2026 alla Palestra Grande di Pompei

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Essere donna: un’affermazione, ma anche un interrogativo che trova risposte diverse a seconda del momento e del contesto, non da meno nell’antica Pompei.La scoperta delle condizioni di vita delle donne e bambine, dei numerosi aspetti della vita quotidiana e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana e ancor più in una città campana quale Pompei, è il filo conduttore della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” – dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 presso la Palestra grande degli scavi – a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori e in collaborazione con le Università di Padova, Salerno e Verona.Con il suo straordinario stato di conservazione Pompei si pone come osservatorio privilegiato.La documentazione emersa nel corso dei quasi tre secoli di scavi è preziosa per analizzare il ruolo della donna nella società romana, argomento che in altri contesti sfugge a causa della esiguità delle testimonianze.

Ma soprattutto a Pompei si può cogliere la presenza non solo di coloro che appartenevano ai vertici della società, ma anche di quella folla indistinta di persone “comuni” a cui è stata dedicata la precedente mostra “L’altra Pompei”, con la quale l’attuale esposizione si pone in continuità.Un percorso di 8 sezioni nel quale attraverso affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso sono documentate le diverse categorie femminili: matrone, liberte, schiave; nelle varie fasi della vita: nascita, infanzia, matrimonio, maternità, morte; e nei diversi ruoli che svolgevano nella società: dalle attività di grande rilievo sociale, economico, religioso, in cui erano impegnate le matrone di alto lignaggio e le liberte arricchite, ai mestieri di ogni genere esercitati da libere e schiave (filatrici e tessitrici, ostesse, venditrici, panificatrici, mediche, fattucchiere, prostitute ecc.).Nella prima sala il pubblico è accolto da nomi e volti di donne, come per dare voce alla loro individualità.Inizia, poi, il racconto che illustra, grazie al supporto di eccezionali testimonianze materiali – statue, affreschi, iscrizioni, graffiti e manufatti d’ogni genere – le donne di Pompei.

Nelle prime sale sono illustrati gli aspetti principali della vita privata, che per una matrona comprendeva la gestione delle attività domestiche e il rapporto con la servitù, ma anche l’educazione dei figli, la cura del proprio corpo e le attività svolte nel tempo libero.Ampio spazio è poi riservato alla vita pubblica e lavorativa delle donne.Si stima cha a Pompei lavoravano fino a 100 donne nella prostituzione, molte costrette perché in schiavitù, ma non tutte.Le donne di si occupavano anche di attività di grande prestigio, con importanti ricadute sociali, come emerge nella sala dedicata alle imprenditrici ed evergeti dove sono raccontati ritratti di donne che hanno segnato il loro tempo, inaugurato nuove attività, cambiato il volto della città.

Le ultime tracce del loro passaggio nella vita terrena si colgono invece nelle necropoli, dove monumenti funerari, iscrizioni e corredi restituiscono il ricordo di alcune di loro.Il percorso si chiude con un salto nella contemporaneità che da un lato presenta i profili di alcune figure di donne che hanno dato il loro contributo alla scoperta e alla conoscenza di Pompei (Carolina Bonaparte, Wilhelmina Jashemski, Tatiana Warsher, Olga Elia), dall’altro offre ai visitatori una selezione di spezzoni cinematografici dedicati all’immagine femminile, tratti dal grande cinema d’ambientazione ispirato all’antichità romana e in particolare a Pompei.Il contesto del Parco Archeologico di Pompei permette poi di ampliare l’esperienza della mostra, trasformandola in una vera e propria visita tematica.Il percorso espositivo, infatti, non si esaurisce all’interno della Palestra Grande, ma propone collegamenti con una serie di edifici significativi per comprendere la condizione femminile all’interno del sito archeologico.

Questi edifici segnalati lungo il percorso espositivo, permettono di creare un’esperienza immersiva e interattiva per i visitatori.Ulteriore elemento immersivo è dato dall’integrazione di podcast tematici disponibili sull’ app MyPompeii, che raccontano storie di diverse donne realmente vissute nella città di Pompei
È possibile approfondire la storia di 8 donne e dunque incontrare Flavia Agatea ed Eumachia presso le tombe a Porta Nocera; di nuovo Eumachia presso l’omonimo edificio nel Foro; Mamia e Nevoleia Tyche presso le tombe a Porta Ercolano; Asellina al Termopolio di Asellina; Giulia Felice nei Praedia di Giulia Felice; Eutychis nel quartiere servile della Casa dei Vettii; Amaryllis presso la Casa di Marco Terenzio Eudosso. È inoltre visibile la ricostruzione di un telaio verticale, legato ad una delle attività femminili per eccellenza, nella Casa della Venere in Conchiglia.L’obiettivo finale è quello di creare un’esperienza culturale completa, che unisca il passato e il presente in una riflessione critica sul ruolo delle donne, offrendo strumenti di comprensione non solo storica, ma anche attuale.Maggiori info su: https://pompeiisites.org/mostre/essere-donna-nellantica-pompei/
A partire dal mese di settembre inoltre, durante le aperture serali straordinarie – nell’ambito del progetto di valorizzazione ESOPOP – si terranno una serie di letture e performance artistiche dedicate alle Donne protagoniste della mostra.

La rassegna è prodotta da Casa del Contemporaneo, testi e regia a cura di Fabio Cocifoglia e Rosario Sparno


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Castellammare, Pasqua tra eventi e fede: giro delle 7 chiese e spettacolo comico in piazza Matteotti

Giovedì si inizia con il Giro delle Sette Chiese

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Sarà una Pasqua all’insegna della devozione, della fede, ma anche dello stare insieme e del divertimento, quella in programma a Castellammare di Stabia.Un lungo calendario di appuntamenti accompagnerà la città fino al martedì in Albis, che si concluderà con la tradizionale passeggiata a Monte Coppola.Primo appuntamento giovedì 17 aprile, dalle ore 20:30 alle ore 23:00, con il rito del “Giro delle Sette Chiese”, un percorso spirituale che unirà il centro antico della città stabiese attraverso sette luoghi sacri.Venerdì Santo, 18 aprile, alle ore 21:00, Via Crucis cittadina presieduta dall’Arcivescovo Mons.

Francesco Alfano.Partenza all’altezza dell’Hotel Miramare per proseguire verso la Cattedrale.Doppio appuntamento sabato 19 aprile: dalle ore 8:30 alle 14:00, in Villa Comunale, torna il Mercato Coldiretti Campagna Amica, con un agriaperitivo di Pasqua.Alle ore 11:30, invece, sarà restituito alla città il Parco Pubblico di Villa Gabola (Via Giuseppe Cosenza, 337).

Domenica di Pasqua, spazio al divertimento e alla musica: appuntamento in Piazza Giacomo Matteotti a partire dalle ore 20:00 con lo spettacolo de “I Ditelo Voi”, a seguire si ballerà con “Mixed by Erry”.Trekking urbano: il 21 aprile, in occasione del Lunedì di Pozzano, sarà possibile raggiungere il Santuario di Pozzano a piedi grazie al percorso di trekking urbano in collaborazione con l’Associazione AGEM.Punto di ritrovo alle ore 9:30 in Piazza Giovanni XXIII, partenza prevista alle ore 10:00.La partecipazione è libera; si consigliano scarpe da ginnastica, abbigliamento sportivo a strati e almeno 1,5 litri d’acqua.

Il percorso è lungo 2,1 km, con 55 metri di dislivello.Martedì 22 aprile, invece, il trekking porterà al Monte Coppola.Anche in questo caso il punto di ritrovo sarà in Piazza Giovanni XXIII alle ore 9:30, con partenza alle ore 10:00.L’arrivo è previsto per le ore 12:00.

Il percorso sarà di 3,5 km con 197 metri di dislivello. (info: info@associazioneagem.it – cel. 3200551921).Lunedì di Pozzano – 21 aprile, un’intera giornata tra fede, devozione, tammorre, musica e gastronomia.


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Bryan Adams, Gianna Nannini, Dream Theater, Bocelli. I grandi nomi della musica nell’anfiteatro di Pompei

A POMPEI UNA NUOVA STAGIONE DI CONCERTI ALL’ANFITEATRO DEGLI SCAVI DAL 27 GIUGNO AL 5 AGOSTO 2025: dal classico al pop 14 appuntamenti live con artisti internazionali e nazionali

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Dal 27 giugno al 5 agosto 2025, riparte la stagione di eventi musicali al Parco archeologico di Pompei, con quattordici appuntamenti live nell’Anfiteatro degli scavi con artisti di fama internazionale e nazionale.Dopo l’apertura con le due date dei concerti di Andrea Bocelli, e a fine luglio il concerto del Maestro Riccardo Muti, torna la rassegna “BOP – Beats of PompeiiDove la musica è cultura” che porta sul palco dell’Anfiteatro un cartellone di artisti ampio per genere musicale e provenienza: Nick Cave, Jean-Michel Jarre, Wardruna, Ben Harper, Bryan Adams, Dream Theater, Stefano Bollani, Gianna Nannini, Antonello Venditti, Serena Rossi, Jimmy Sax.

Un grande viaggio sonoro che attraversa generi e stili e coniuga musica, turismo, cultura e storia in un contesto senza eguali.

L’Anfiteatro di Pompei, luogo simbolo della storia antica e moderna, diventa così luogo pulsante di vita attraverso la musica.Qui, nel 1971, i Pink Floyd tennero uno storico concerto a porte chiuse, segnando nell’immaginario collettivo questo luogo, come uno dei più iconici per la musica dal vivo.
La stagione di concerti è patrocinata dal Ministero della Cultura e dal Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con il Comune di Pompei e la Regione Campania. La rassegna BOP si avvale della direzione artistica di Giuseppe Gomez e dell’organizzazione tecnica delle società Blackstar Entertainment Fast Forward.
“Pompei è Musica’ sarà l’occasione non solo per assistere alle esibizioni di artisti come Jean-Michel Jarre, che con un brano Oxygen ha rappresentato uno spartiacque per me e un’intera generazione, unendo melodie e utilizzo di sintetizzatori.

Ma rappresenterà anche quell’alleanza tra beni e attività culturali che auspico e senza la quale questi luoghi meravigliosi non vivono, non respirano.Spero che Pompei diventi un esempio per tutta Italia e un’icona nel mondo anche per questo“. È quanto ha dichiarato il Sottosegretario alla cultura con delega alla Musica, Gianmarco Mazzi.

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Oggi con l’UNESCO parliamo molto di patrimonio immateriale, tra cui ovviamente la musica. – sottolinea il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – Ma in realtà, tutto il patrimonio culturale è immateriale, anche i siti e i monumenti archeologici.

Perché la loro dimensione materiale, che va naturalmente curata e monitorata, non è che la base per la loro dimensione immateriale o, come si diceva una volta, “spirituale”, ovvero per la loro capacità di trasformare la nostra vita e la nostra esperienza del mondo attraverso l’incontro con l’altro, sia nella storia sia nel presente.Per questo, portare la musica nel sito di Pompei per noi non è un’azione supplementare, ma parte integrante del nostro progetto di tutela, ricerca e fruizione del patrimonio archeologico che speriamo possa essere un modello per tanti altri luoghi della cultura, bellissimi, ma non sempre vissuti dalla comunità e dal pubblico nella loro dimensione trasformativa.

Se crediamo veramente nella cultura, dobbiamo aprirla a tutti”.

L’ incontro tra musica e archeologia ha da sempre affascinato artisti, musicisti, filosofi, scrittori, soprattutto per capire la connessione tra arte e suoni, tra colori, emozioni e note musicali.Dimostrare che esiste la possibilità di mettere in parallelo l’arte della musica con quella degli affreschi, delle antiche domus, dei mosaici era anche una delle tesi che hanno fatto la storia della musica mondiale: i Pink Floyd nell’Anfiteatro.

Come, anche, la tesi di uno dei più importanti artisti dell’arte astratta come Vassilly Kandinsky che sosteneva che: “dipingere è un’arte molto simile alla musica e quindi capace di trasmettere emozioni in maniera astratta, dove il colore, in luogo del suono, attira l’attenzione del fruitore senza dover necessariamente narrare o descrivere aspetti della realtà oggettiva’. È sulla base di queste tematiche che si basa la rassegna “Bop-Beats of Pompeii” incontro tra l’archeologia e la musica di artisti internazionali che insieme daranno vita ad una performance unica e irripetibile”- il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio

La rassegna BOP-Beats of Pompeii – aggiunge il Direttore artistico Peppe Gomez, dalla sua forte esperienza sul territorio campano – è anche il riflesso del fermento culturale che sta vivendo Napoli e la Campania, sempre più protagoniste sulla scena internazionale.La rassegna rappresenta un’occasione per promuovere il territorio, incentivando il turismo stanziale e sostenendo l’economia locale”.
Un’opportunità da non perdere per chi vuole vivere un’esperienza irripetibile, tra musica, storia e pathos.
Biglietti in vendita
I biglietti per gli undici appuntamenti sono già disponibili sui circuiti Ticketone, Vivaticket (solo due eventi) e prossimamente anche su Ticketmaster.


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